1 - LA SCELTA DI SOFIA
Estratto dell’articolo di Massimo Gramellini per il “Corriere della Sera”
SOFIA SACCHITELLI
A chi non è mai capitato di chiedersi: che cosa farei della mia vita se conoscessi già il momento della mia morte? Lo aspetterei imprecando, ubriacandomi, facendo l’amore, viaggiando o dandomi via in ogni modo possibile? Questa domanda Sofia Sacchitelli ha dovuto porsela due anni fa, quando ne aveva soltanto ventuno e la sua oncologa le ha riscontrato una forma di tumore al cuore che colpisce una persona su tre milioni.
Veramente di domande, Sofia, prima ne ha fatta un’altra, umanissima: «Perché, su tre milioni, proprio io?». Ma dopo la risposta sincera della dottoressa, «pura sfiga», è passata a quella successiva, «e adesso?», a cui poteva rispondere soltanto lei. Immaginiamo i pianti, la rabbia, la paura. Ma il risultato finale del suo travaglio emotivo è stato imprevedibile: il bisogno di prendere la condanna come una missione e di dedicare gli ultimi anni della sua vita agli altri. […]
Qualunque cosa si pensi riguardo al significato della parola «immortalità», la sua scelta ha tutta l’aria di essere la risposta giusta.
Ci ha lasciati Sofia Sacchitelli, studentessa 23enne colpita da un tumore rarissimo e diventata simbolo della lotta alle malattie rare per il suo impegno in prima persona.
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) March 20, 2023
Un pensiero ai suoi cari.
L’Italia ti ringrazia per il tuo coraggio e per il tuo esempio. Buon viaggio Sofia pic.twitter.com/Tc2dB9ye1q
2 - AIUTATEMI A REALIZZARE UN SOGNO
Estratto dell’articolo di Da “la Stampa”
Pubblichiamo un brano della Lectio Magistralis di Sofia Sacchitelli, premiata con la medaglia d'oro al merito, all'ateneo di Genova il 9 marzo scorso.
SOFIA SACCHITELLI 2
«Volevo ringraziare tutti quanti, non mi aspettavo tutto questo; vi ringrazio per essere numerosi oggi e per essermi sempre stati vicini, ma soprattutto per le iniziative che avete preso in questi giorni per sostenere il mio progetto e aiutarmi a realizzare il mio sogno.
Come ben sapete ho scelto di avere come riferimento l'Italian sarcoma group presso l'Istituto nazionale tumori a Milano, al quale poi saranno devoluti tutti i fondi che saranno raccolti con l'obiettivo di raggiungere alcuni obiettivi concreti. Il primo è andare a migliorare le conoscenze e soprattutto la qualità di vita e di cura delle persone che saranno in futuro colpite dalla mia stessa patologia.
SOFIA SACCHITELLI 3
Questo vuol dire fare in modo che, al momento della diagnosi, i medici sappiano già quale sia la strada migliore da intraprendere, senza lasciare i pazienti e i familiari nell'abbandono, nello sconforto e nella paura come è capitato a me.
Dopo la fondazione dell'associazione, sono stata contattata da persone che si trovano nella mia situazione e tra queste c'era una mamma: mi raccontava di suo figlio al quale la stessa forma di angiosarcoma cardiaco è stata diagnosticato nel maggio 2021 quindi poco prima di me.
SOFIA SACCHITELLI
Un tumore uguale al mio. Questo ragazzino ha tredici anni, tramite i social io e quella mamma ci siamo confrontate sulle nostre storie, su quello che abbiamo vissuto e come siamo state trattate, giusto per darci un po' di conforto.
[…] E invece, proprio la ricerca è la parte più importante e quella che può dare i risultati più sorprendenti: ovvero, attraverso gli studi a livello genetico, individuare una qualsiasi mutazione a livello del Dna che rappresenti una caratteristica specifica del nostro tumore. […] La ricerca richiede tempo e richiede soldi e per me il tempo non c'è più. Ma so anche che, in futuro, sarà possibile raggiungere poco alla volta qualche piccolo risultato: questo è il mio grande sogno finale».
SOFIA SACCHITELLI SOFIA SACCHITELLI 4