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    ADDIO, SOFIA – È SCOMPARSA A 23 ANNI SOFIA SACCHITELLI, RAGAZZA A CUI 2 ANNI FA ERA STATA DIAGNOSTICATO UN RARISSIMO TUMORE AL CUORE. QUANDO LA 23ENNE AVEVA SCOPERTO CHE LA MALATTIA COLPISCE UNA PERSONA SU 3 MILIONI CHIESE ALLA PROPRIA ONCOLOGA “MA PERCHÉ PROPRIO A ME?”, "PURA SFIGA" RISPOSE LA DOTTORESSA – NEI SUOI ULTIMI ANNI LA RAGAZZA HA DECISO DI FONDARE UNA ONLUS PER AIUTARE CHI SI TROVA NELLA SUA STESSA CONDIZIONE. LE SUE PAROLE ALL’UNIVERSITÀ DI GENOVA LO SCORSO 9 MARZO: “PER ME IL TEMPO NON C'È PIÙ, MA...” - VIDEO


     
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    1 - LA SCELTA DI SOFIA

    Estratto dell’articolo di Massimo Gramellini per il “Corriere della Sera”

     

    SOFIA SACCHITELLI SOFIA SACCHITELLI

    A chi non è mai capitato di chiedersi: che cosa farei della mia vita se conoscessi già il momento della mia morte? Lo aspetterei imprecando, ubriacandomi, facendo l’amore, viaggiando o dandomi via in ogni modo possibile? Questa domanda Sofia Sacchitelli ha dovuto porsela due anni fa, quando ne aveva soltanto ventuno e la sua oncologa le ha riscontrato una forma di tumore al cuore che colpisce una persona su tre milioni.

     

    Veramente di domande, Sofia, prima ne ha fatta un’altra, umanissima: «Perché, su tre milioni, proprio io?». Ma dopo la risposta sincera della dottoressa, «pura sfiga», è passata a quella successiva, «e adesso?», a cui poteva rispondere soltanto lei. Immaginiamo i pianti, la rabbia, la paura. Ma il risultato finale del suo travaglio emotivo è stato imprevedibile: il bisogno di prendere la condanna come una missione e di dedicare gli ultimi anni della sua vita agli altri.  […]

     

    Qualunque cosa si pensi riguardo al significato della parola «immortalità», la sua scelta ha tutta l’aria di essere la risposta giusta.

     

     

    2 - AIUTATEMI A REALIZZARE UN SOGNO

    Estratto dell’articolo di Da “la Stampa”

     

    Pubblichiamo un brano della Lectio Magistralis di Sofia Sacchitelli, premiata con la medaglia d'oro al merito, all'ateneo di Genova il 9 marzo scorso.

     

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    «Volevo ringraziare tutti quanti, non mi aspettavo tutto questo; vi ringrazio per essere numerosi oggi e per essermi sempre stati vicini, ma soprattutto per le iniziative che avete preso in questi giorni per sostenere il mio progetto e aiutarmi a realizzare il mio sogno.

     

    Come ben sapete ho scelto di avere come riferimento l'Italian sarcoma group presso l'Istituto nazionale tumori a Milano, al quale poi saranno devoluti tutti i fondi che saranno raccolti con l'obiettivo di raggiungere alcuni obiettivi concreti. Il primo è andare a migliorare le conoscenze e soprattutto la qualità di vita e di cura delle persone che saranno in futuro colpite dalla mia stessa patologia.

     

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    Questo vuol dire fare in modo che, al momento della diagnosi, i medici sappiano già quale sia la strada migliore da intraprendere, senza lasciare i pazienti e i familiari nell'abbandono, nello sconforto e nella paura come è capitato a me.

     

    Dopo la fondazione dell'associazione, sono stata contattata da persone che si trovano nella mia situazione e tra queste c'era una mamma: mi raccontava di suo figlio al quale la stessa forma di angiosarcoma cardiaco è stata diagnosticato nel maggio 2021 quindi poco prima di me.

     

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    Un tumore uguale al mio. Questo ragazzino ha tredici anni, tramite i social io e quella mamma ci siamo confrontate sulle nostre storie, su quello che abbiamo vissuto e come siamo state trattate, giusto per darci un po' di conforto.

     

    […] E invece, proprio la ricerca è la parte più importante e quella che può dare i risultati più sorprendenti: ovvero, attraverso gli studi a livello genetico, individuare una qualsiasi mutazione a livello del Dna che rappresenti una caratteristica specifica del nostro tumore. […] La ricerca richiede tempo e richiede soldi e per me il tempo non c'è più. Ma so anche che, in futuro, sarà possibile raggiungere poco alla volta qualche piccolo risultato: questo è il mio grande sogno finale».

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