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    IL GOVERNO MELONI TENTA IL GIOCO DELLE TRE CARTE SULLA PELLE DEI POVERI – LA BANCA D'ITALIA CERTIFICA CHE, CON LA FINE DEL REDDITO DI CITTADINANZA DECISO DALLA DUCETTA, 900 MILA FAMIGLIE NON AVRANNO PIÙ ALCUN SOSTEGNO, NEANCHE IL NUOVO “ASSEGNO DI INCLUSIONE”. MA LA MINISTRA CALDERONE CONTESTA I NUMERI DI BANKITALIA: “NON SI GUARDA AGLI STRUMENTI E ALLA RIFORMA NEL SUO COMPLESSO” (SI VEDRÀ ALLE EUROPEE SE LA “GGENTE”, RIMASTA SENZA AIUTI, AVRÀ COMPRESO LA RIFORMA “NEL SUO COMPLESSO”)  – LE DOMANDE PRESENTATE PER IL NUOVO SUSSIDIO SONO STATE 145 MILA NEI PRIMI DUE GIORNI


     
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    Estratto dell’articolo di Paolo Baroni per “La Stampa”

     

    marina calderone giorgia meloni marina calderone giorgia meloni

    Gli ultimi dati rilasciati dall'Inps ci dicono che a novembre, ovvero ad un mese dalla fine del sussidio introdotto dal governo Conte 1, le famiglie che ricevevano ancora il Reddito di cittadinanza erano 823.695 per un totale di 1 milione e 825 mila persone coinvolte.

     

    La riforma introdotta in due tempi dal governo di centrodestra - a settembre il varo del Supporto alla formazione e al lavoro destinato ai famosi «occupabili» e da gennaio il nuovo Assegno di inclusione – mentre per il governo serve a concentrare e a rafforzare i sostegni a favori dei veri soggetti fragili, vista dall'opposizione rischia invece di lasciare senza sussidio molte famiglie.

     

    La battaglia dei numeri

    le misure del governo meloni dopo il reddito di cittadinanza - la stampa le misure del governo meloni dopo il reddito di cittadinanza - la stampa

    C'è un dato elaborato dalla Banca d'Italia, che parla di ben 900 mila famiglie che non avranno più alcun sostegno, citato da giorni a più riprese dalla segretaria del Pd Elly Schlein come dai 5 Stelle, che il ministro del Lavoro Marina Calderone però contesta. «Non sono assolutamente convinto dell'analisi fatta. La mia sensazione – ha spiegato nei giorni scorsi la ministra - è che non si sia guardato agli strumenti e alla riforma nel suo complesso. Al primo gennaio 2023 avevamo 763 mila nuclei famigliari percettori di Reddito di cittadinanza in condizione di fragilità e quella è la nostra platea per l'Adi».

     

    Quanto ai 240 mila occupabili a cui è stato tolto l'assegno, prima di Natale risultavano presentati in tutto 114 mila domande per il Supporto formazione lavoro compresi circa 70 mila ex Rdc ed il ministro ha spiegato questo «salto» col «riposizionamento degli interessati», che magari hanno trovato un lavoro o che magari non hanno superato in nuovi controlli ex ante resi possibili dall'integrazione delle varie piattaforme informatiche per evitare truffe e abusi.

     

    Le adesioni all'Adi

    giorgia meloni marina calderone lapresse giorgia meloni marina calderone lapresse

    Che non ci siano difficoltà tecniche ad accedere ai nuovi strumenti al ministero del Lavoro citano i primi dati sulle iscrizioni all'Assegno di inclusione iniziate il 18 dicembre con 40 mila adesione e salite poi a quota 145 mila appena dopo due giorni 65 mila presentate autonomamente dai cittadini ed 80 mila tramite i patronati.

     

    Tra l'altro per favorire la massima copertura del nuovo assegno il governo non solo ha deciso di partire dal 18 con le adesioni ma ha esteso la copertura di questa misura a tutti i soggetti fragili: dalle vittime di violenza di genere ai senza dimora, alle persone in carico ai servizi per disturbi mentali, per la disabilità, per le dipendenze […]

     

    I tempi dei pagamenti

    marina calderone marina calderone

    Anche sul fronte dei pagamenti è stata prevista una certa flessibilità prevedendo che anche chi presenterà domanda a gennaio, a fronte dell'esito positivo dell'istruttoria, otterrà già a gennaio il pagamento dell'assegno. Mentre per chi ha già raggiunto i 18 mesi di Reddito di cittadinanza, in tutto circa 81 mila nuclei, è previsto che non ci sia lo stop di 3 mesi tra vecchio e nuovo assegno.

     

    I requisiti

    L'assegno di inclusione è una misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale condizionata al possesso di requisiti di residenza, cittadinanza e soggiorno; alla prova dei mezzi, sulla base dell'Isee; alla situazione reddituale del beneficiario e del suo nucleo familiare e all'adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa costruito ad hoc sui bisogni del nucleo familiare. […]

     

    giancarlo giorgetti francesco lollobrigida marina calderone presentazione carta dedicata a te giancarlo giorgetti francesco lollobrigida marina calderone presentazione carta dedicata a te

    Chi interessa

    L'Adi è riconosciuto a nuclei che abbiano al loro interno un disabile, un minorenne, un componente con almeno 60 anni di età oppure un soggetto in condizioni di svantaggio (grave disagio bio-psico-sociale) e che sia inserito in programmi di cura e assistenza dei servizi territoriali. Per ottenere il nuovo assegno serve un Isee in corso di validità di valore non superiore a 9.360 euro.

     

    Quanto vale l'Adi

    L'Adi da diritto ad una integrazione del reddito familiare fino alla soglia di 6.000 euro annui che salgono a 7.560 se il nucleo familiare è composto tutto da over 67 oppure da over 67 e da altri soggetti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza moltiplicata per i parametri della scala di equivalenza. A questo si può aggiungere un contributo per l'affitto sino ad un massimo di 3.360 euro. L'Adi al massimo per 18 mesi e può essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per periodi ulteriori di 12 mesi.

     

    I tetti del patrimonio

    GIORGIA MELONI E MARINA CALDERONE CONTRO I POVERI - VIGNETTA FATTO QUOTIDIANO GIORGIA MELONI E MARINA CALDERONE CONTRO I POVERI - VIGNETTA FATTO QUOTIDIANO

    Per percepire l'assegno il patrimonio immobiliare deve avere un valore non superiore a 30.000 euro calcolato ai fini Imu decurtando il valore della casa di abitazione sino ad un massimo di 150.000 mila euro. Il valore del patrimonio mobiliare non deve invece essere superiore a 6.000 euro, accresciuto di 2.000 euro per ogni componente successivo al primo fino a un massimo di 10.000, incrementato di ulteriori 1.000 euro per ogni minorenne successivo al secondo. Massimali che sono poi ulteriormente incrementati di 5.000 euro per ogni disabile e di 7.500 per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza. […]

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