Elvira Serra per il “Corriere della Sera”
Gli amanti ai tempi del coronavirus hanno molti volti. I più famosi sono quelli di Neil Ferguson e di Antonia Staats: lui è il direttore del Dipartimento malattie infettive dell' Imperial College di Londra che ha convinto Boris Johnson ad abbandonare la strada dell' immunità di gregge e a optare per un più ragionevole lockdown, valido per tutti tranne che per se stesso e per Antonia, l' amante incontrata a casa sua ben due volte durante la quarantena. I giornali inglesi lo hanno crocifisso, e non tanto perché lei è una donna sposata (il suo è un matrimonio aperto), ma perché lui è - era, prima delle dimissioni - un consigliere del comitato Sage per l' emergenza.
coppia fa sesso a st. james's park nonostante il lockdown 3
Al di là del ruolo, e delle inevitabili conseguenze, Neil e Antonia hanno ricordato a tutti una cosa molto vera: gli amanti clandestini non si sono estinti con l' applicazione delle misure anti contagio.
Come sa bene l' anchorman spagnolo Alfonso Merlos, alle spalle del quale, durante una diretta via Skype, è comparsa semi-nuda la collega Alexia Rivas (va detto che quest' ultima si considerava già la sua fidanzata, dettaglio sconosciuto dalla titolare in carica Marta López). A dimostrazione del fatto che, a dispetto delle definizioni giuridiche assunte dal Decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile, gli amanti sono «affetti» ben più «stabili» di quanto non lo siano parenti e affini, fino al sesto grado.
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Lo scrittore Diego De Silva, autore tra gli altri di Terapia di coppia per amanti , lo aveva intuito già il primo aprile, quando su Twitter aveva scritto: «Una grande distinzione alla fine del coronavirus sarà fra chi si ama ancora e chi ha smesso di amarsi». A noi del Corriere , per telefono, dice che i protagonisti del suo romanzo appena citato, Viviana e Modesto, avrebbero escogitato qualunque cosa, pur di vedersi: «Intanto è una leggenda quella che gli amanti sono clandestini: la verità è che sono coppie ufficiali, che sopravvivono alle epoche, ai matrimoni che finiscono e a quelli che nascono. Sono molto più stabili di molti matrimoni allo sfascio».
Anche la terapista di coppia Gianna Schelotto annovera, tra i pazienti che in queste settimane ha continuato a seguire via Skype, amanti condannate più che mai ad aspettare. Racconta: «Il coronavirus ha dilatato la loro sofferenza e in certi casi ha aumentato le loro paure, per via della convivenza estrema e prolungata con i partner ufficiali».
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Lei è convinta, però, che non siano pochi quelli che hanno fatto come Ferguson e Antonia: «Gli amanti non sono prudenti di per sé, sono sempre convinti che nessuno sappia e nessuno veda, si sentono più invisibili del virus». Se poi durante la quarantena hanno preso decisioni drastiche, la psicoterapeuta cita I Nuovi Angeli e la canzone Anna da dimenticare , e smorza: «Non è niente di definitivo: sono le "grandi decisioni decise mai"».
Allora ecco cosa è successo agli amanti dal 9 marzo scorso: molti hanno continuato a vedersi, molti si sono sentiti solo per telefono, molti sono rimasti appesi a messaggi che arrivavano in differita su WhatsApp, molti sono caduti, vittime collaterali di incidenti domestici (come la comparsa improvvisa della moglie o del marito durante una video chiamata). Altri sono stati scoperti. E alla fine non è successo niente. Perché, lo spiega lo psichiatra Raffaele Morelli, direttore di Riza Psicosomatica , la parola «amanti» significa «coloro che amano».
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E non smettono certo da un giorno all' altro. «Con gli amanti siamo nel cuore del fuoco, è il luogo in cui la sessualità lavora in modo più significativo. L' eros non è, come pensiamo noi, il mondo degli istinti, ma è il mondo della trasmutazione: facciamo l' amore perché si secernono sostanze che rigenerano il nostro cervello e favoriscono l' evoluzione interiore. Perdere il proprio amante vuol dire perdere l' energia primordiale di cui abbiamo bisogno».
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