Maurizio Acerbi per “il Giornale”
le scene pro lgbt di buzz lightyear
Un bacio è l'apostrofo rosa tra le parole «ti censuro». Lo sa bene la Disney che si è vista rispondere un «no, grazie», da 14 Paesi, la cui commissione di censura proprio non ne vuol sapere di proiettare, sul grande schermo, un bacio lesbo dentro un cartone.
Accade in Lightyear - La vera storia di Buzz dove una delle protagoniste, la space ranger Alisha Hawthorne, bacia, sulle labbra, la sua compagna e futura moglie, una scienziata della base spaziale.
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Non solo. Nella scena successiva si vede una delle due donne che è incinta, facendo intendere che si è sottoposta alla inseminazione artificiale. Un vero e proprio sdoganamento «politically correct», insomma.
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Tanto è bastato perché stati come l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi, il Bahrein, l'Egitto, il Kuwait, il Qatar e l'Oman rispedissero l'apostrofo rosa al mittente. E rischia forte anche l'arrivo in Cina, che è un mercato imprescindibile per la Disney, considerando che è il più grande al mondo.
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Pare che i cinesi abbiano chiesto tagli delle parti contestate del film, come ha rivelato un produttore a Reuters, e che la casa di Topolino si sia rifiutata di farlo. Un'effusione che ha mandato in tilt gli stessi dirigenti della Disney, del resto, indecisi, sul da farsi.
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Bacio sì, bacio no è stato il leit motiv per alcuni mesi. Prima, lo avevano rimosso dal film. Poi, a seguito delle polemiche dei dipendenti Lgbtq+ della Disney-Pixar, lo avevano reintegrato. In Italia, non tutti hanno preso bene il bacio e l'inseminazione artificiale della coppia tutta al femminile.
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Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus, ha dichiarato: «La Disney si è trasformata nel più potente megafono gender e LGBT verso i bambini, organizzando gay pride nei parchi divertimento, adattando i gadget in chiave arcobaleno e inserendo nei cartoni sempre più scene e personaggi LGBTQIA+. La Disney sta usando i suoi cartoni per fare propaganda gender e LGBTQIA+ davanti a milioni di bambini in tutto il mondo. E questo è intollerabile».
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