1. "ALESSANDRO MI FACEVA PAURA"
Estratto dell’articolo di Monica Serra per “la Stampa”
GIULIA TRAMONTANO
Prima della denuncia di scomparsa, degli appelli sui social, dei giornalisti sotto casa, delle ricerche vane, dei messaggi farlocchi dell'assassino al cellulare di Giulia Tramontano, c'è una persona che ha temuto per la vita della ragazza. E che ha avuto paura anche per la sua. Che ha fatto il possibile per capire che fine avesse fatto Giulia la stessa notte in cui Alessandro Impagnatiello l'ha ammazzata. Questa persona è C., ha 23 anni, è l'altra donna del barman. Non l'amante, l'altra fidanzata, in questa sua doppia vita che correva parallela. Almeno fino a sabato 27 maggio: il giorno della verità. Poi, della tragedia.
«Il mio incontro con Giulia è stato veramente cordiale, appena ci siamo viste ci siamo abbracciate per solidarietà femminile. Eravamo entrambe vittime di un bugiardo». Sono trascorsi quattro giorni dalla scomparsa della ventinovenne al settimo mese di gravidanza. È la mattina di mercoledì 31 maggio e mancano quindici ore alla confessione di Impagnatiello.
alessandro impagnatiello
[…] Giulia e C. parlano per un'ora. La maschera di Impagnatiello è caduta. Non è più il barman che piace alle donne. È il bugiardo, il «manipolatore», il «narciso» che prima di confessare sfida le telecamere, berretto e cappuccio del montone in testa nonostante il caldo di fine maggio.
Prosegue la testimonianza di C.: «Quando Giulia è andata via, mi ha detto che Alessandro non avrebbe mai visto il figlio e che a lei interessava solo il bimbo e la sua salute. Non sapeva se sarebbe tornata a Napoli dai genitori ma sicuramente non voleva più vedere Alessandro. Sarebbe comunque tornata a Senago per parlare con lui e lasciarlo». C. le offre aiuto: «Le ho anche proposto di venire a dormire da me, a casa. Lei mi ha risposto di non preoccuparmi. Ci siamo salutate alle 18,45». Due ore più tardi, C.
CHIARA E GIULIA TRAMONTANO CON I GENITORI
cerca Giulia al telefono, le manda messaggi, ma le risposte non la convincono: «Erano strane, diverse dal tenore della nostra conversazione».
C. si incaponisce. Vuole vedere Giulia. Alla fine tempesta di videochiamate Impagnatiello: «Alla terza ha risposto. Ho chiesto ad Alessandro dove fosse Giulia, mi ha detto che stava dormendo». Quando gli chiede di inquadrare il letto con la telecamera del cellulare, Impagnatiello dice che Giulia è da un'amica. C. non ci crede: «Era palesemente agitato tanto da apparire sudato» metterà a verbale. C. ha paura.
alessandro impagnatiello alle 7.08 dopo.l omicidio di giulia tramontano
Non è un caso che ora, per le pm Alessia Menegazzo e Letizia Mannella, Impagnatiello debba restare in prigione anche perché, in libertà, c'è il rischio che si accanisca pure contro di lei. Il trentenne le chiede «in maniera pressante» un incontro quella notte. C. è al lavoro, non vuole rincasare da sola, chiede un passaggio a un collega: «Arrivata a casa ho notato Alessandro alla fermata del tram che mi aspettava. Poi ha iniziato a citofonare. Alla fine, è salito ma gli ho parlato attraverso le sbarre della finestra del ballatoio. Lui insisteva per entrare, ma io non ho voluto perché avevo paura». Al punto da chiedere ospitalità a un'amica nei giorni successivi. Da evitare di restare sola nel suo appartamento: «Avevo paura perché non sapevo che fine avesse fatto Giulia. E di cosa fosse capace Alessandro».
2. «GIULIA MI ABBRACCIÒ DOPO AVERLA UCCISA LUI DISSE: ORA DORME»
Estratto dell'articolo di C.Giu. per il “Corriere della Sera”
GIULIA TRAMONTANO
Si stringono in un abbraccio. Spontaneo, imprevisto. Chi passa in via Manzoni, all’aperitivo del sabato pomeriggio, potrebbe scambiarle per vecchie amiche, compagne di liceo che si sono perse e ritrovate.
Non è così, ma nessuno lo sa ancora. […] Se questa storia fosse un film, la scena iniziale non potrebbe che essere questa. Purtroppo non lo è, e quello che succede dopo — per quanto abominevole e barbaro — è tremendamente reale.
Perché mentre le due donne tradite si incontrano davanti all’Armani Bamboo bar, Alessandro Impagnatiello sta già pensando a come uccidere.
alessandro impagnatiello
Ucciderle entrambe, secondo gli investigatori. Da una parte c’è Giulia Tramontano, incinta al settimo mese del piccolo Thiago. Dall’altra la ragazza 23enne, collega di Alessandro, che da un anno ha iniziato a frequentarlo. In quel momento l’incontro con Giulia è una liberazione perché rompe il velo di bugie, di inganni.
[…] Il giorno dopo il delitto, la 23enne è al lavoro, e vede Impagnatiello uscire dall’Armani. Qualcosa sbuca dalla tasca dello zaino. Lei scatta una foto che invierà poi ai carabinieri: «Ho notato una cosa strana: alle ore 16.52 è uscito dal lavoro con lo zaino dal quale spuntavano dei guanti in lattice azzurri che ha preso al lavoro». Sono i guanti che Impagnatiello dirà di aver indossato mentre cercava di bruciare il cadavere di Giulia e del piccolo Thiago.
sabrina paulis, madre di alessandro impagnatiello, a la vita in diretta 8 giulia tramontano fiori per giulia tramontano giulia tramontano giulia tramontano giulia tramontano alessandro impagnatiello i familiari di giulia tramontano alessandro impagnatiello ALESSANDRO IMPAGNATIELLO alessandro impagnatiello GIULIA TRAMONTANO sabrina paulis, madre di alessandro impagnatiello, a la vita in diretta 5 L Armani Bamboo Bar di Milano, dove lavorava Alessandro Impagnatiello CHIARA E GIULIA TRAMONTANO
quarto grado speciale omicidio di giulia tramontano