NEYMAR MESSI
Carlos Passerini per il “Corriere della Sera”
Fra i molti dettagli della «notte impossibile», definizione di Luis Enrique che ha forse fornito la formula più efficace per questo mistico Barcellona-Psg 6-1, uno dei più significativi è la rapida dichiarazione che Neymar ha rilasciato a Bein Sport prima di tagliare la corda e fiondarsi in discoteca a ballare: «Messi rinnoverà, ve lo dico io».
Più che la questione contrattuale di Leo, che comunque si risolverà con ogni probabilità col rinnovo, a essere significativa qui è la scelta stessa - del tutto insolita per il ragazzo - di affrontare in pubblico un argomento generale, societario, insomma adulto: l' ennesima prova, secondo i media catalani e non solo, della compiuta maturazione del fenomenale centravanti brasiliano che in questa stagione sta mostrando il miglior se stesso da quando, nel 2013, l' allora presidente Rosell si convinse ad acquistarlo dal Santos nonostante alcune relazioni - retroscena reso pubblico di recente - lo descrivessero come «un attaccante top ma incapace di prendersi la squadra sulle spalle».
PIQUE' MESSI NEYMAR
I suoi otto romanzeschi minuti finali contro il Psg, i due gol ma soprattutto il magnifico assist per Sergi Roberto, sono dall' altra parte la prova tecnica della sua evoluzione definitiva.
Nella vicenda gioca un ruolo non secondario Messi, del quale al Barça il brasiliano può diventare l' erede dentro il campo e fuori: quegli otto minuti sono stati qualcosa di molto simile all' inizio di un passaggio di consegne, che prima o poi per ragioni anagrafiche sarà inevitabile. Ma forse l' immagine più corretta è questa: se un ciclo dovrà lasciar posto a un altro, Neymar può essere l' anello di congiunzione.
«È stata la migliore partita della mia vita» ha detto. Ineccepibile. Oggi 'O Ney, che rispetto alla Pulce ha cinque anni in meno, è già un uomo cruciale non solo in campo ma anche in spogliatoio: alcune gole profonde del «vestuario» blaugrana hanno svelato come ci fosse di mezzo lui anche nella scelta dello slogan, o meglio del mantra che ha accompagnato la squadra nell' ultima settimana prima della strepitosa remuntada, «non finirà qui».
BARCELLONA PSG INIESTA NEYMAR
No, non è finita qui. Fra i molti messaggi che la notte del Camp Nou ha inviato al resto del mondo c' è questo: il Barcellona non è morto. Difficile capire se la crisi sia alle spalle ma è ormai chiaro come questa non sia più la squadra incerta e declinante di un mese fa. In Catalogna sono convinti che la metamorfosi abbia più ragioni, la prima delle quali legata a Luis Enrique: l' annuncio pubblico del suo adiòs a giugno, di cui tutti all' interno del club erano a conoscenza, ha liberato lo spogliatoio. Una mano fondamentale l' ha data poi lo stesso Lucho che non vuole andarsene da perdente e la cui conversione tattica al 3-4-3 ha mandato all' aria i piani di Emery.
NEYMAR RABIOT KURZAWA NEYMAR