Estratto dell'articolo di Roberta Polese per www.corriere.it
alex marangon
Sarà depositata in questi giorni una memoria scritta di pugno dai due curanderos colombiani Jhonni Benavides e Sebastian Castillo. I due per la prima volta spiegheranno ai carabinieri che indagano sulla morte di Alex Marangon quello che è successo alla festa sciamanica tenutasi nell’abbazia Santa Bona di Vidor (Treviso) la notte tra il 29 e il 30 giugno scorso, l’ultima notte in cui Alex, barman veneziano di 26 anni, è stata visto vivo prima che il suo corpo venisse trovato senza vita in un isolotto nel Piave il 2 luglio
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Jhonni Benavides e Sebastian Castillos
Sull’uso dell’ayahuasca, erba proibita che provoca effetti psicotropi, l’avvocato già in passato aveva detto che i suoi assistiti quella sera non l’hanno usata. Intanto sulla base di alcuni impulsi investigativi i militari sono tornati a fare degli accertamenti dentro all’auto di Alex, parcheggiata fuori dall’abbazia. Il veicolo finora è rimasto ai margini delle indagini ma è stato messo sotto sequestro.
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Sembra che all'interno siano state trovate nuove tracce che sembrano di sangue: ora dovranno essere analizzate e confrontate con altri elementi raccolti nell’abbazia, ma il riserbo degli investigatori è molto alto in questa fase. Di sicuro anche gli avvocati della famiglia, Stefano Tigani e Nicodemo Gentile stanno continuando a raccogliere informazioni sulle feste sciamaniche sulle quali da quel 2 luglio scorso si è aperto un mondo fatto di esoterismi e misteri e di versioni che però si scontrano con la realtà dei fatti.
alex marangon
Le ferite non spiegabili con una caduta
Da un lato tutti i presenti dicono che Alex «a un certo punto si sarebbe alzato dal cerchio si sarebbe messo a urlare e a correre verso la terrazza... poi abbiamo sentito un tonfo», come affermano gli organizzatori dell’evento Andrea Zuin e la compagna Tatiana Marchetto. Versione confermata da tutte le venti persone che hanno partecipato alla serata. Dall’altro però l’autopsia eseguita dal dottor Alberto Furlanetto per conto della procura rivela ferite compatibili con un pestaggio, non con una caduta: non si spiega, per esempio, perchè Alex presenti colpi violenti nella parte sinistra del capo e del volto, mentre la spalla sinistra non mostri alcuna ecchimosi. Il giovane, inoltre, mostrava un versamento addominale che non troverebbe origine in un caduta, ma in un accanimento con calci sulla pancia.
SABRINA BOSSER E LUCA MARANGON
Il sospetto è che a quella festa tutti fossero molto alterati e che nessuno ricordi bene che cosa sia accaduto in quanto tutti avrebbero assunto l’erba proibita, l’ayahuasca, sostanza che peraltro Alex aveva già ingerito in altri eventi in passato, sempre alla presenza di Zuin, Marchetto e altri partecipanti agli incontri a base di «musica e medicina», come Alex aveva raccontato ai suoi genitori.
Alex Marangon
Gli esami sul corpo e sui partecipanti
Al momento l’indagine è per omicidio volontario, anche se il punto dirimente di tutta l’inchiesta sarà l’esame tossicologico sul corpo di Alex che sarà in grado di rilevare se il giovane avesse assunto droghe la sera in cui è morto. Tutti i partecipanti all’evento, tranne i curanderos, hanno partecipato all’esame del capello per capire l’attitudine all’uso di droghe o farmaci, un esame che permetterà anche di capire se a fine giugno sono state assunte sostanze con effetti simili all’ayahuasca.
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