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    “E’ STATA UN’OPERAZIONE LECITA” - IL GIP NON CONVALIDA IL SEQUESTRO DI 4 MILIONI PER FRODE FISCALE E RICICLAGGIO ALL'EX PRESIDENTE DELLA CAMERA IRENE PIVETTI COINVOLTA IN UNA INCHIESTA SU UNA SERIE DI OPERAZIONI COMMERCIALI, RIGUARDANTI IN PARTICOLARE LA COMPRAVENDITA DI 3 FERRARI GRAN TURISMO – “LE VETTURE CHE SONO STATE VENDUTE NON SONO QUELLE DELLE INDAGINI, COME È FACILE DIMOSTRARE DALL'ESAME DELLE FATTURE SEQUESTRATE”


     
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    Giuseppe Guastella per il "Corriere della Sera"

     

    irene pivetti irene pivetti

     La voce di Irene Pivetti non è per nulla turbata, almeno apparentemente, né dal clamore che una decina di giorni fa ha avuto il sequestro di 3,4 milioni fatto dalla Procura di Milano sui suoi conti bancari, né ora che il giudice ha bocciato lo stesso sequestro. «È un passaggio di obiettività che permette di procedere con la massima serietà. Chiederò di essere sentita dal pm e sono pronta a presentare tutta la documentazione che prova la totale correttezza del mio operato», afferma l'ex presidente della Camera.

     

    L'indagine è quella che la vede indagata con altre sei persone per frode fiscale e auto riciclaggio per un affare legato alla mediazione nella vendita, per 10 milioni di euro, al magnate cinese Zhou Xijiandi del marchio della scuderia di auto da corsa Gt Leo e di tre Ferrari da competizione, che però sarebbero andate in Cina solo sulla carta perché sono state vendute in Europa.

     

    una delle ferrari sequestrate a irene pivetti 2 una delle ferrari sequestrate a irene pivetti 2

    Nello stesso affare, secondo le indagini della Guardia di Finanza dirette dal pm Giovanni Tarzia, il gruppo Only Italia che fa capo alla Pivetti avrebbe realizzato una plusvalenza di 8,8 milioni che non sarebbero stati dichiarati e di cui 7,9 sarebbero arrivati alla stessa Pivetti. Il fisco ora le chiede, quale persona fisica, 5 milioni di euro tra tasse non pagate per i presunti redditi non dichiarati. Altri 500 mila euro sono stati sequestrati ad un altro indagato.

     

    I sequestri erano stati ordinati in concomitanza con la chiusura delle indagini che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Il gip non ha convalidato il sequestro preventivo ordinato dal pm perché va valutato se Irene Pivetti abbia agito come legale rappresentante del gruppo Only Italia, di cui fanno parte anche società che operano all'estero, e non come persona fisica.

     

    una delle ferrari sequestrate a irene pivetti una delle ferrari sequestrate a irene pivetti

    I 10 milioni erano partiti dal gruppo acquirente di Honk Kong «More & more investment» di Zhou Xijian e arrivati in Italia passando attraverso società della galassia Only Italia tra Cina e Polonia. Si tratterebbe, quindi, di un caso di «esterovestizione» di società italiane fatte apparire come se operassero all'estero ma che in realtà lavorano in Italia dove non hanno pagato le imposte.

     

    Dalla documentazione delle indagini non sarebbe possibile al momento quantificare il volume di un'eventuale frode commessa da Only Italia secondo questa impostazione. Fino ad ora la Finanza aveva messo i sigilli su 1,5 milioni trovati in un conto corrente che, però, era stato già sequestrato dalla Procura di Busto Arsizio (Varese) in una delle indagini sull'importazione di mascherine dalla Cina durante la pandemia, che vedono anche in questo caso indagata l'ex esponente della Legai.

    una delle ferrari sequestrate a irene pivetti una delle ferrari sequestrate a irene pivetti

     

    «Questa vicenda, così come è stata descritta, coinvolge molte persone e molte storie. È molto importante fare chiarezza con calma», ripete l'ex presidente della Camera secondo la quale l'operazione italo-cinese è stata «assolutamente lecita. Le vetture che sono state vendute non sono quelle delle indagini, come è facile dimostrare dall'esame delle fatture che sono state sequestrate».

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