Estratto dell’articolo di Nicola Rotari per https://corrieredelveneto.corriere.it/

istituto Cerletti di Conegliano - treviso

Prima dell’arresto aveva cercato di essere «graziato» dal licenziamento che è inevitabilmente scattato, nel settembre scorso, da parte dell’istituto «Cerletti» di Conegliano: a giugno, al termine dell’anno scolastico, si è presentato a scuola con bottiglie di limoncello da regalare tutti, offrendole ai colleghi e alla preside, Maria Grazia Morgan. Tutti hanno rifiutato i doni (peraltro di qualità non eccelsa) sdegnati.

È una delle rare comparsate presso l’istituto trevigiano di Fabio Lanza, commercialista tarantino di 60 anni, che martedì scorso è stato arrestato dalla squadra mobile di Taranto per un cumulo di pene pari a sette anni e sette mesi di reclusione per truffa e peculato.

550 giorni di assenza

professore assenteista

La definizione per Lanza è subito e senza dubbi di «prof assenteista», capace di accumulare oltre 550 giorni di assenza nell’arco di tre anni dalla nomina a insegnante di diritto al Cerletti: un anno in aspettativa, due in malattia, giustificata da oltre 60 certificati firmati da medici diversi. [...]

«È stata una situazione paradossale che abbiamo sopportato fino a quando si sono superati i 548 giorni di assenza per cui potevamo procedere al licenziamento - spiega la preside Morgan - ci ha contestato il calcolo dei giorni. Confesso che ho avuto un pò di titubanza, non è mai facile prendere provvedimenti di questo tipo».

Le condanne

istituto Cerletti di Conegliano - treviso

Quando, nel 2021, l’insegnante venne assegnato a Conegliano l’istituto era al corrente che l’uomo aveva a suo carico due condanne, per appropriazione indebita e per rifiuto di atti d’ufficio, che non potevano impedirgli di andare in cattedra. Solo recentemente e per uno scrupolo della preside è emerso che Lanza era stato condannato, a maggio, per peculato: la notizia era comparsa on line e poi è stata confermata controllando il casellario giudiziario.

«Nessuno ci ha avvisato e le Procure dovrebbero allertare le scuole di queste notizie - ha osservato Morgan - abbiamo rischiato di mettere in cattedra qualcuno che avrebbe potuto essere arrestato mentre era in carica. Spero che qualcuno approfondisca il tutto e che l’ordine dei commercialisti si faccia delle domande». [...]

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