1-UCCIDE PADRE E AMICO, PRESO DAI CARABINIERI
sacha chang
(ANSA) - E' stato catturato dai carabinieri il ventunenne olandese Sacha Chang, sospettato di avere ucciso a coltellate il padre e un amico di famiglia a Montaldo Mondovì (Cuneo). Il giovane si era dato alla fuga nei boschi della Val Corsaglia. Al momento non si hanno altri particolari. Alle ricerche hanno preso parte almeno un centinaio di militari dell'Arma
2-SACHA CACCIA ALL'UOMO
Estratto dell’articolo di Chiara Viglietti per “la Stampa”
Lo vogliono vivo. E lo cercano in cento. Da due giorni è come un fantasma nei boschi.
Un assassino in fuga: un ragazzo, Sacha Chang, che a vent'anni ha ucciso due uomini. Tutti olandesi come lui. Uno era suo padre. L'altro un amico di famiglia che li aveva ospitati. Ultima tappa del più classico dei viaggi: in Italia. In una piccola valle del Cuneese, tra Piemonte e Liguria, insabbiata tra boschi.
la casa di montaldo mondovi dove Sacha Chang ha ucciso il padre e un amico di famiglia
Hanno fatto da sfondo a una storia in cui la realtà trascende se stessa. Quasi da non credere. Per il prima – il ragazzo in vacanza che si trasforma in un boia – e il dopo, come se ce ne fosse stato bisogno: la fuga nei boschi di Montaldo Mondovì, la poderosa caccia all'uomo, una valle che tiene il fiato sospeso per una notte e un giorno. E tutto si ferma: le feste intorno a Ferragosto, le cene sotto le stelle, gli ultimi bimbi in piazza dietro a un pallone. Niente: c'è un assassino in circolazione.
[…] Dopo una notte al riparo del grande buio, l'olandese braccato deve uscire allo scoperto se vuole muoversi, trovare acqua, non finire nella tela del ragno dei carabinieri. Attraversa una strada provinciale: sotto c'è un torrente, a un passo da un altro paesino, Torre Mondovì. Sono le otto del mattino: i carabinieri lo intercettano, finalmente. E sono a un passo dal prenderlo quando il bosco sembra prendere lui, ancora una volta.
Sacha Chang
Il ragazzo sparisce. Elicotteri, cani molecolari, squadre speciali: fantasma per un altro giorno. Sacha Chang non ha niente e non sa niente: non conosce la lingua, il posto. A malapena sa dov'è. Ma approfitta. Dell'oscurità, della vastità: e non lo trovano. Il suo volto non è nient'altro che una foto, un metro e ottanta, capelli castani, carnagione chiara, una storia olandese, lontana, strana.
Come la sua vita: pregressi psichici, lui che forse – la voce la raccolgono in borgata – «non si voleva più curare». E non voleva tornare in Olanda. Ma suo padre insisteva. E l'amico di sempre, da che Haring Chainfa Chang era bambino, insisteva con lui: si torna a casa. […]
Sacha Chang Sacha Chang