antonio de marco daniele de santis eleonora manta
1 – LA FEROCIA CON CUI L'ASSASSINO SI È ACCANITO FA IMMAGINARE UNA VENDETTA - IL COLTELLO DA SUB, IL FOGLIO INSANGUINATO, IL NOME “ANDREA” GRIDATO DA ELEONORA (DAGOSPIA DEL 27 SETTEMBRE 2020)
2 – FIDANZATI UCCISI:PM,21ENNE INSENSIBILE,LI HA INSEGUITI
(ANSA) - Antonio De Marco, dopo averli colpiti più volte con un coltello, ha inseguito Eleonora Manta e l'arbitro Daniele De Santis che tentavano disperatamente di fuggire, per poi finirli sulle scale della palazzina dove la coppia viveva. Lo scrive il pm nel decreto di fermo parlando di una "totale insensibilità ad ogni richiamo umanitario" da parte del 21enne. Le vittime, si legge nel provvedimento, sono state "inseguite verso l'ingresso" dell'abitazione dove si erano portate "nel tentativo di fuggire, venendo poi raggiunti Eleonora sul pavimento del ballatoio...e Daniele sulle scale che dal pianerottolo portavano al piano sottostante.
DANIELE DE SANTIS ELEONORA MANTA
3 – FIDANZATI UCCISI: IN FOGLIETTI CRONOPROGRAMMA OMICIDIO
(ANSA) - Nei foglietti manoscritti persi durante la fuga dall'assassino di Eleonora Manta e Daniele De Santis è "descritto con inquietante meticolosità il cronoprogramma dei lavori ' ( 'pulizia.. acqua bollente ... candeggina.. soda .. ecc. ).
La premeditazione del delitto risulta comprovata dai numerosi oggetti rinvenuti sul luogo del delitto (abitazione delle vittime e piazzale condominiale ) in particolare il cappuccio ricavato da un paio di calze di nylon da donna, le striscette stringi tubi e appunto i cinque foglietti manoscritti n cuiera anche descritta la mappa con il percorso da seguire per evitare le telecamere" . E' quanto si legge nel provvedimento di fermo nei confronti del 21 Antonio De Marco accusato del duplice omicidio dei due fidanzati di Lecce.
4 – FIDANZATI UCCISI: VICINI CASA 21ENNE, RAGAZZO SCHIVO
L ASSASSINO DI DANIELE DE SANTIS E ELEONORA MANTA RIPRESO DALLE TELECAMERE DI VIDEOSORVEGLIANZA
(ANSA) - CASARANO, 29 SET - "Un ragazzo schivo, timido , introverso". É così che i vicini di casa di Casarano (Lecce) descrivono Antonio De Marco, il 21enne fermato ieri e reo confesso del duplice omicidio dei fidanzati di Lecce. La casa in via Sciesa dove abitano i genitori, la madre Rosa e il padre Salvatore, un falegname, è completamente chiusa . Le tapparelle sono abbassate e non si sentono rumori. Da quanto si apprende l'omicida reo confesso nei giorni seguenti il delitto, e che studia scienze infiermeristiche, avrebbe continuato a frequentare regolarmente le lezioni in ospedale senza restare alcun sospetto.
5 – FIDANZATI UCCISI: 21ENNE, 'ERANO TROPPO FELICI'
(ANSA) - LECCE, 29 SET - "Ho fatto una cavolata . So di aver sbagliato. Li ho uccisi perché erano troppi felici e per questo mi è montata la rabbia" . Sarebbero queste le parole con le quali Antonio De Marco avrebbe motivato agli investigatori l'assassinio di Daniele De Santis ed Eleonora Manta. Lo si apprende da fonti investigative. Lo stesso comandante provinciale dell'arma dei carabinieri Paolo Dembech ha escluso il movente passionale "che al momento non si evidenzia" spiegando ai giornalisti che le ragioni andavano a ricercarsi nel periodo di convivenza con la coppia la cui felicità potrebbe avrebbe avere infastidito il presunto omicida, che è un ragazzo "introverso, chiuso, con poche amicizie". (ANSA).
6 – CONFESSA IL KILLER DI DANIELE ED ELEONORA: VOLEVA SEVIZIARLI. IL PM: “L’OMICIDIO PERPETRATO PER COMPIACIMENTO SADICO”
Valeria D’Autilia per www.lastampa.it
Nella notte è arrivata la confessione. «Sono stato io», ha detto Antonio De Marco, il 21enne fermato per l’omicidio dei due fidanzati di Lecce. Ha ammesso dopo ore la sua responsabilità di fronte ai magistrati che lo hanno interrogato. In un primo momento si è dichiarato innocente, poi ha confermato di essere lui il killer.
DE SANTIS COMPAGNA IDENTIKIT ASSASSINO 1
Quelle «fascette stringi tubo», ritrovate in casa dagli investigatori, sarebbero servite per legarli, torturarli e poi ucciderli. Infine, l’intenzione di scrivere una frase sui muri della casa che ha fatto da scenario alla strage. La firma, il monito di «un’azione dimostrativa per l’intera collettività». Era questo il piano di Antonio. Nello zaino, il killer ha portato con sé, la sera dell’agguato, solventi e prodotti per ripulire pavimenti e pareti dopo la mattanza. È stato bloccato ieri, mentre usciva dall’ospedale Vito Fazzi, lì dove svolgeva il suo tirocinio da infermiere.
daniele de santis eleonora manta
Incredulità e sgomento per i dettagli e le indiscrezioni che stanno emergendo all’indomani della svolta sull’omicidio di Daniele De Santis ed Eleonora Manta, i due ragazzi accoltellati a morte nel loro appartamento di via Montello. La mano, violenta, spietata, sarebbe stata di un giovane, per lui solo 21 anni e un progetto letale definito «una rarità nel panorama della criminologia» dal procuratore Leonardo Leone De Castris che ha parlato di «un omicidio perpetrato per mero compiacimento sadico».
Lo studente di scienze infermieristiche, originario di Casarano, comune dell’entroterra salentino, conosceva benissimo quella casa. Fino al 28 di agosto abitava proprio lì. Era un inquilino della «Guest house» di Daniele, proprietario della struttura che affittava a studenti.
ANTONIO DE MARCO
Probabilmente questa potrebbe essere una delle motivazioni che ha scatenato il risentimento di De Marco: doveva lasciare la sua stanza perché da lì a poco l’arbitro trentatreenne e la sua compagna, più giovane di tre anni, avrebbero dovuto vivere insieme. Il trasferimento dell’aspirante infermiere in via Fleming, non lontano dall’ospedale dove studiava e svolgeva la sua pratica. Subito dopo il fermo, la sezione scientifica dei carabinieri ha perlustrato l’intero appartamento, che il ventunenne da qualche settimana condivideva con altri.
Secondo quanto sarebbe trapelato da ambienti vicini alla famiglia De Santis, l’omicida non avrebbe lasciato trapelare alcun sospetto. I testimoni ascoltati dagli inquirenti hanno parlato di un ragazzo come tanti, che studiava. Mai si sarebbe potuto immaginare che nascondesse quel risentimento e quell’impeto sfociati poi nella carneficina del 21 settembre scorso.
DE SANTIS E LA COMPAGNA
Nel fine settimana precedente avrebbe effettuato un sopralluogo proprio in via Montello, per studiare un percorso utile per evitare la videosorveglianza. Un piano disegnato sui bigliettini ritrovati dagli investigatori, e che ritraevano la mappa dell’itinerario meno battuto dai dispositivi a circuito chiuso. Non aveva però fatto i conti con le quindici telecamere, tra private e pubbliche, presenti nel quadrilatero che porta al centro di Lecce. I frame analizzati sono stati fondamentali alla sua individuazione.
de santis
Nel suo programma caratterizzato da una «forte premeditazione», spiccherebbe la volontà di sorprendere i due ragazzi durante la cena, seviziarli e ucciderli all’interno dell’appartamento, lasciando un messaggio a commento dell’opera criminale. Forse qualcosa non è andata secondo le previsioni: la reazione dei fidanzati, la scia di sangue che esce dalla porta di casa, le urla per le scale, i corpi straziati dalle coltellate nel pianerottolo.
Trentacinque colpi contro di lui, venticinque messi a segno su di lei. Poi quel fogliettino perso nelle fasi concitate, scritto dal pugno del presunto autore dell’omicidio, con la grafia comparata con i suoi documenti. Altro elemento che lo ha incastrato, oltre ad intercettazioni e pedinamenti disposti da un pool di quattro magistrati ed eseguiti dai reparti speciali dei carabinieri. Poi, nelle ultime ore, c’è stata la confessione del giovane studente.
7 – ANTONIO, IL KILLER “SADICO” CHE STUDIA DA INFERMIERE: IN CINQUE BIGLIETTINI IL FOLLE PIANO
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«Sì, sono stato io». Ha confessato nella notte Antonio De Marco, 21 anni, che studia per diventare infermiere. E’ stato arrestato ieri sera per l'omicidio di Daniele De Santis e della sua fidanzata Eleonora Manta. Originario di Casarano, comune dell’entroterra salentino, conosceva benissimo la casa della coppia. Fino al 28 di agosto, infatti, abitava proprio lì. Era un inquilino della «Guest house» di Daniele, ma la convivenza con Eleonora era diventata sempre più complicata.
Il movente del delitto, però, al momento, non è ancora chiaro: le ipotesi vanno dall’infatuazione alla vendetta. Sul proprio profilo Facebook De Marco aveva pubblicato un post tratto dal blog “Universo psicologia” dal titolo “il desiderio di vendetta” che stigmatizzava tale sentimento, riportando il seguente commento: «Un piatto da servire freddo...è vero che la vendetta non risolve il problema ma per pochi istanti ti senti soddisfatto», accompagnandolo con due faccine sorridenti.
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Per il pm l’omicidio è «stato perpetrato per mero compiacimento sadico». L'azione è stata «realizzata con spietatezza e totale assenza di ogni sentimento di pietà verso il prossimo». Il folle piano di Antonio emerge da cinque bigliettini, che sono stati ritrovati dagli investigatori. Aveva stilato una lista da seguire nei dettagli: pulizia, acqua bollente, candeggina e soda. Quella sera Antonio probabilmente voleva sorprendere i due ragazzi durante la cena, seviziarli e ucciderli all’interno dell’appartamento, lasciando un messaggio a commento dell’opera criminale.
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Ma qualcosa non è andato secondo le previsioni: la reazione dei fidanzati, la scia di sangue che esce dalla porta di casa, le urla per le scale, i corpi straziati dalle coltellate nel pianerottolo. Trentacinque colpi contro di lui, venticinque messi a segno su di lei.
Nonostante «le ripetute invocazioni a fermarsi urlate dalle vittime il killer proseguiva nell'azione meticolosamente programmata inseguendole per casa, raggiungendole all'esterno senza mai fermarsi. La condotta criminosa, estrinsecatasi nell'inflizione di un notevole numero di colpi inferti anche in parti non vitali (il volto di De Santis) e quindi non necessari per la consumazione del reato, appare sintomatico di un'indole particolarmente violenta, insensibile ad ogni richiamo umanitario».
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