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È TUTTA UNA QUESTIONE DI NASO - PER CAPIRE SE SI È VITTIME DI COVID O NORMALE INFLUENZA, I SINTOMI PIÙ DISTINTIVI SONO LA PERDITA DI GUSTO E OLFATTO, CARATTERISTICI DEL CORONAVIRUS. TOSSE, FEBBRE E STANCHEZZA INVECE SONO COMUNI A ENTRAMBI - BISOGNA VACCINARSI CONTRO L'INFLUENZA, VISTO CHE LA COPERTURA STAGIONALE PUÒ INNESCARE MECCANISMI POSITIVI DI RISPOSTA IMMUNITARIA NON-SPECIFICA, AUMENTANDO LA CAPACITÀ DI REAZIONE ANCHE AL COVID

 

Giampiero Valenza per ''Il Messaggero''

 

 

I primi freddi fanno tornare febbre, tosse e raffreddore.

Quest' anno il pensiero non va alle classiche sindromi influenzali ma al Covid-19. I sintomi sono molto simili e oggi basta uno starnuto per far crescere l' ansia. C' è un modo per distinguere le due infezioni? L' unico mezzo che oggi permette di accertare la presenza del virus Sars-Cov-2 è il test. E, per arrivare a fare il tampone, bisogna passare da un consulto con il medico di base.

 

influenza

Covid e influenza hanno molti sintomi in comune. Tre sono i più frequenti: la tosse, la febbre e la stanchezza. Poi la mancanza di respiro, il mal di gola, i dolori muscolari, il naso ostruito, il mal di testa e, meno frequenti, il vomito e la diarrea. Altri due, però, sono più caratteristici del Covid-19, anche se non sono assolutamente un suo carattere esclusivo: la perdita e la diminuzione dell' olfatto e del gusto.

 

«Di solito questi due ultimi sintomi toccano solo tra il 20 e il 30% dei malati di influenza, ecco perché ciò non ci garantisce di poter fare una diagnosi di Covid partendo da questo dato», spiega Massimo Puoti, infettivologo dell' ospedale Niguarda di Milano.

 

IL GUSTO

 La perdita improvvisa di gusto e olfatto è un sintomo tipico del Covid-19. Non va confusa con la difficoltà a sentire gli odori e i sapori dovuta alla congestione nasale. In quest' ultimo caso è ancora possibile distinguere tra il dolce e l' amaro, per esempio, mentre chi soffre di Covid-19 e sviluppa il sintomo non sente alcuna differenza tra un cibo e l' altro.

tosse

Un altro sintomo da non sottovalutare è la tosse, che nel caso dell' infezione da coronavirus Sars-CoV-2 è secca, stizzosa e insistente. Un recente studio, condotto dai ricercatori della University of Southern California di Los Angeles e pubblicato sulla rivista Frontiers in Public Health, indica che nella maggior parte dei casi il primo sintomo dell' infezione da Sars-CoV-2 è la febbre, seguita da tosse e dolori muscolari, nausea, vomito e, infine, diarrea. Nel caso dell' influenza, invece, spesso la tosse si manifesta prima della febbre.

 

Per il virologo dell' Università degli Studi di Milano, Fabrizio Pregliasco, l' influenza «con cui abbiamo a che fare tutti gli anni presenta sempre le medesime caratteristiche: insorgenza brusca di febbre oltre i 38 gradi, presenza di almeno un sintomo sistemico come dolori muscolari e articolari e di un sintomo respiratorio, tosse, naso che cola, congestione, mal di gola».

 

Da qui l' importanza di vaccinarsi contro l' influenza, la protezione aiuta ad arrivare alla diagnosi differenziale. Quest' anno, secondo le previsioni, dai 6 agli 8 milioni di italiani resteranno a letto a causa dell' infezione stagionale. Si ammaleranno anche a causa di uno dei 262 virus cugini dell' influenza che danno sintomi simili. Anche se tendenzialmente più lievi.

influenza natale

 

IL PICCO

L' epidemia, il picco dovrebbe essere a febbraio visto che negli ultimi anni la fase più impegnativa è sempre stata verso la primavera, non dovrebbe presentare un carattere aggressivo. Il virus A-H3N2 si è già diffuso in Australia e le informazioni dei sanitari sono rassicuranti: la popolazione ha superato bene tutte le fasi. Si tratta di un ceppo che ha già circolato negli ultimi quattro anni. Condizione che ha permesso agli adulti (purtroppo non ai bambini molto piccoli) di sviluppare gli anticorpi.

 

Uno studio italiano, firmato dai ricercatori del Centro cardiologico Monzino di Milano e pubblicato sulla rivista scientifica Vaccines, ha evidenziato come i tassi di diffusione e di gravità del Covid-19 siano inversamente proporzionali al tasso di vaccinazione antinfluenzale. Secondo gli studiosi proprio i vaccini possono innescare meccanismi positivi di risposta immunitaria non-specifica, aumentando la capacità di reazione del sistema immunitario.