Simona Brandolini per il "Corriere della Sera" - Estratti
de luca meloni
Venti ottobre 1990, l’ultima colata. Si spegne una delle acciaierie più grandi d’Europa, l’ex Italsider di Bagnoli. Dopo 34 anni, tra società di trasformazione, inchieste giudiziarie, piani faraonici mai realizzati, l’ex area industriale resta la più grande incompiuta di Napoli.
Un pezzo di città sul mare dove campeggiano fantasmagoriche ciminiere circondate da un prato verde incuria. Stamane la premier Giorgia Meloni, per la prima volta in città da quando è al governo, firma il protocollo con il quale si destina 1 miliardo e 200 milioni di fondi di sviluppo e coesione (sui circa 6 destinati alla Campania) alla bonifica e alla riqualificazione dell’area.
VICENZO DE LUCA GIORGIA MELONI
Accanto a lei il sindaco-commissario Gaetano Manfredi. Presente anche l’ormai avversario Vincenzo De Luca. Su Bagnoli, infatti, si sta consumando l’ennesimo e forse il più feroce scontro tra Palazzo Chigi e il governatore, ma soprattutto tra Regione e Comune. È gelo tre le istituzioni campane: è una questione di stili, opposti. Ma anche politica.
giorgia meloni parla di vincenzo de luca a porta a porta
Il dialogo aperto tra Roma e Napoli ha spaccato in due il centrosinistra partenopeo: chi sta con De Luca non può stare con Manfredi e viceversa. Ma bisogna riavvolgere il nastro e tornare a febbraio, in un salottino di Montecitorio, per comprendere il clima incandescente.
Quando il presidente campano in un fuorionda insulta la premier («lavora tu str…a»). Meloni non dimentica e alla prima occasione, a Caivano, si fa immortalare mentre saluta il governatore («presidente, sono la str..a della Meloni»). Non che vada meglio tra De Luca e il ministro per la Coesione, Raffaele Fitto. Che sinora ha firmato 18 accordi, mancano all’appello quelli di Campania, Puglia e Sardegna. Nel frattempo il presidente campano ha vinto un ricorso al Tar e un altro al Consiglio di Stato. Risultato?
Si va avanti per «assegnazioni stralcio», cioè a pezzi, come prevede la nuova normativa, voluta dal governo Meloni, che di fatto ha ricentralizzato la spesa dei fondi e Bagnoli ne è un esempio.
Per De Luca si tratta di «un’altra truffa mediatica». E aggiunge: «Dicono che sono fondi del governo, falso. Sono della Regione Campania».
gaetano manfredi elly schlein giuseppe conte
«La responsabilità della programmazione e assegnazione delle risorse Fsc spetta al governo — gli risponde il ministro Fitto —, trattandosi di fondi provenienti dal Bilancio dello Stato». E spiega: «Se continueranno a non esserci i presupposti per un accordo» con la Regione Campania «si procederà con assegnazioni stralcio», appunto. Parole che De Luca definisce «sconcertanti» e aggiunge: «Faccio finta di non aver letto un passaggio intimidatorio contenuto nella dichiarazione».
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VINCENZO DE LUCA CONTRO GIORGIA MELONI: LAVORA TU, STRONZA meloni sangiuliano de luca