Barbara Costa per Dagospia
moneyslavery
E’ un feticismo. Una perversione. Una droga. Un orgasmo mentale. Si chiama “Findom”, Financial Domination, e nel mondo sadomaso sta per un uomo che prova piacere sessuale nel farsi portare sull’orlo della rovina economica da una donna, in gergo “moneymistress”, da lui elevata a dea, essere superiore, unica padrona delle sue azioni e soprattutto del suo portafogli.
Questo schiavo, detto “moneyslave”, non vuole sesso in cambio. Ricerca esclusivamente una dominazione, una sottomissione mentale da parte di una donna capace di “costringerlo” a spendere per lei quanto più denaro possibile. Gode nel sentirsi raggirato. Lo stimolo e il piacere sessuale stanno proprio nell’atto di riempire la sua prediletta di regali e denaro liquido.
moneymistress valentine deville
La Findom è un argomento tabù perfino all’interno della cultura BDSM. Se ne parla poco, se ne sa ancora meno. Su Facebook è pieno di ragazze moneymistress, che sulle loro pagine vantano schiavi disposti a tutto pur di saziarle economicamente. Ma la maggior parte di loro sono moneymistress improvvisate, amatoriali, che in cambio di insulti via cam, e foto dei loro piedi che assicurano sudati e puzzolenti, ricevono in dono dai loro soggiogati ricariche telefoniche da 100 euro, buoni online da spendere in vestiti griffati, al massimo una settimana di vacanza pagata su una spiaggia tamarra.
Sulla loro wishlist, la lista dei regali riservata agli schiavi, si trovano smartphone, profumi costosi, biancheria intima e per la casa. Una di loro fa offerte speciali per moneyslave disoccupati, precari o ancora studenti: bastano anche 50 euro. Un’altra pretende come regalo la preparazione di una tesina universitaria.
moneymistress rene 2
Ma la Findom non è solo questo. Ci sono ambiti dove tale feticismo diventa davvero serio. Esistono moneymistress di professione. Con veri harem e conti in banca da capogiro. Sono donne capaci di governare online gruppi di schiavi attentamente selezionati, che le adorano e le riempiono di soldi. Come la statunitense Princess Rene, che sul suo sito ha un harem composto da uomini di ogni parte del mondo: “Ho schiavi da Cina, Turchia, Giappone, e da molti paesi europei, anche italiani. Ne ho avuto uno dall’India che guadagnava in un anno quello che io faccio in un giorno. Per regalarmi 5 miseri dollari, doveva risparmiare più di una settimana”.
Che cosa cerca un uomo che sul web sceglie di farsi “stuprare” il portafogli da Princess Rene? “Molti semplicemente impazziscono all’idea di farsi dominare da una donna giovane e bella”, ha dichiarato a Findom.com, “altri accompagnano la Findom ad altri feticismi, come la castità forzata, la femminilizzazione, l’adorazione dei piedi o delle scarpe, l’umiliazione verbale.
money slavery
Ho uno schiavo musulmano che mi contatta e mi paga solo per pregarmi: tramite la webcam lo vedo che declama in arabo una litania incomprensibile dove io divento Rene-Allah”. Sul sito di Rene trovi la sezione “Si fotta tua madre”: “E’ una delle mie idee spilla-soldi più brillanti. Convinco lo schiavo di turno a non comprare nulla per il compleanno di sua madre o di uno dei suoi cari. I soldi non spesi confluiscono direttamente sul mio conto”. Gli schiavi di Princess Rene, come ogni amante della Findom, vivono una doppia vita, anche se solo online.
Ci sono casi di Findom reale, ma sono molto rari e vengono difficilmente allo scoperto. La maggioranza di questi uomini, oltre ad avere un buon lavoro e una vita sociale regolarissima, è sposata e con prole. Spesso fanno doppi/tripli lavori per permettersi il piacere proibito di farsi “mungere” da una moneymistress.
money mistress valentine deville
Le loro mogli sono all’oscuro di tutto. Princess Rene ha schiavi che le chiedono il gioco sadomaso della blackmail: le rivelano tutte le informazioni personali (nomi, numeri di telefono, dati di carte di credito e codici vari) delle loro mogli, dei loro familiari, dei loro capi. Solo per il brivido di farsi ricattare. Una vera moneymistress non lo fa, ma un moneyslave si eccita da morire al pensiero che possa farlo, che possa rovinare finanziariamente non solo lui, ma anche persone del tutto innocenti.
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Valentine DeVille chiama i suoi schiavi “cuccioli addomesticati”, fa la moneymistress da 10 anni e non ha mai dovuto lavorare per vivere: “La mia vita è sempre stata puro divertimento finanziato dai miei moneyslave”. Anche se la Findom non obbliga alla fedeltà, Valentine impone questa regola ferrea ai suoi schiavi: vietato avere una ragazza, sia reale che virtuale: “Io devo essere l’unica donna della loro vita, è solo a me che devono pensare, è solo per me che devono spendere soldi. Vieto loro sia di fare sesso, sia di masturbarsi. Li eccito fino al limite, e poi gli proibisco di godere. Li umilio. Gli fotto il cervello. Mi cercano apposta. Non ho rivali nel torturarli via cam, quando strappo banconote vere davanti ai loro occhi estasiati”.
money mistress arella
La praghese Mistress Arella ha le idee chiare: “I moneyslave sono dei perdenti, uomini con bassa autostima, con complessi caratteriali e fisici. Molti sono brutti, obesi, o hanno un pene piccolo e sono ancora vergini a 40 anni. Riempiono di regali e soldi donne bellissime che possono conquistare solo via web e non nella realtà”.
Mistress Arella divide i moneyslave in tre categorie: quelli che non chiedono nulla in cambio e che al massimo, oltre ai regali, mandano mail piene di complimenti; quelli che esigono tempo e attenzioni, che vogliono che fai shopping coi loro soldi che prelevano davanti a te direttamente da un bancomat; e quelli che vogliono in cambio forme sadomaso di umiliazione, dalle quali ricavano potenti orgasmi. Da qualche tempo Mistress Arella ha un solo moneyslave: “Lo educo e lo controllo costantemente e lui è uno schiavo fedele, devoto e ubbidiente. Naturalmente sono io che decido quanto e per cosa deve spendere. Il suo conto in banca lo gestisco io”.
money mistress rene 3
Dea Chiara è una moneymistress italiana. Sul suo sito non mostra mai il viso per motivi di sicurezza: “La Findom per me è un vizio, non un lavoro. Sono di famiglia benestante e non ho certo bisogno dei soldi dei miei schiavi per vivere”. Dea Chiara ha un harem di 10 uomini, alcuni fissi, altri in prova. E’ lei la padrona del loro denaro: “Sono io che decido le somme che devono darmi. Sono loro al mio servizio, non il contrario. Un moneyslave non va biasimato affatto: si sottomette per libera scelta, lo fa in totale umiltà e ne è felice”.
Dea Chiara è convinta che gli uomini siano degli esseri inferiori: “Io non costringo nessuno a servirmi. Se un uomo, dopo avermi visto sul sito sente l’assoluta necessità di venerarmi, non ho dubbi che mi cercherà come fa un cagnolino scodinzolante davanti alla pappa”. Come moneymistress non ha mai provato attrazione sessuale per uno schiavo. L’unico uomo che la eccita è il suo ragazzo, che sa tutto della Findom e ha perfino fatto amicizia con un suo moneyslave.
mistress arella
“Per me è una passione, ma per essere delle vere moneymistress serve grande capacità di manipolazione e una certa abilità per entrare nella mente di un’altra persona e dominarla”, spiega Dea Chiara, “sono talenti che noi donne possediamo per natura. In Italia è meglio non venire allo scoperto: una donna così spaventa la società e fa rosicare chi non può permettersela”.
Via mail un moneyslave mi dà questa spiegazione: “Faccio tre lavori, sgobbo dalle 9 del mattino all’una di notte. Sono sposato e amo mia moglie. E pratico la moneyslavery. Da anni. Non posso farne a meno. E’ un mondo incomprensibile per chi non ne fa parte, ma stupendo per chi lo vive. Non so se vorrò mai uscirne”.
moneymistress rene