Estratto dell’articolo di Michela Allegri per "Il Messaggero"
FADIL
A incastrarlo è stato il video delle telecamere di sorveglianza di uno degli ascensori della stazione Centrale di Milano, dove giovedì notte Fadil Monir, 27enne marocchino senza fissa dimora, ha trascinato la sua preda per proseguire le violenze che aveva iniziato nei giardinetti di fronte allo scalo ferroviario.
Il giudice non ha creduto alla sua versione: ha cercato di «screditare» la vittima - si legge nell'ordinanza a carico dello straniero - raccontando di rapporti consenzienti e di una conoscenza pregressa tra loro per questioni di droga. Il gip Patrizia Nobile non ha dubbi: ha convalidato il fermo e disposto il carcere per Monir, con l'accusa di violenza sessuale. I fotogrammi, acquisiti dagli agenti della Polfer, sono chiari: il video «restituisce un contesto di totale sopraffazione di una donna indifesa, che l'indagato costringe, con impietosa ostinazione, a subire atti sessuali», si legge nell'ordinanza.
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E ancora: «La persona offesa - una 36enne marocchina, ndr - non è consenziente: appare spaventata, respinge ripetutamente l'indagato, piange, si accovaccia a terra per ostacolare la condotta del medesimo, viene colpita con schiaffi, cerca ripetutamente di suonare l'allarme, ma l'indagato glielo impedisce».
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Le immagini, prosegue il giudice, smentiscono «in maniera inconfutabile» la versione dell'arrestato. Monir è pericoloso: nel descriverlo il magistrato sottolinea che ha dimostrato di avere «una personalità priva di freni inibitori, violenta e senza alcuna capacità di revisione critica e resipiscenza». […] Per il giudice, c'è la possibilità che, se lasciato libero, l'uomo possa «reiterare reati della medesima indole per appagare i suoi istinti sessuali». Anche il rischio di fuga è concreto: Monir è di fatto senza fissa dimora «e si muove agevolmente anche al di fuori del territorio italiano». […]
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