DAGOREPORT
macron gentiloni
… E vissero tutti felici e contenti. La soluzione individuata nella querelle Fincantieri-Stx rientra nella categoria “win win”. Vale a dire, tutti si possono dire soddisfatti. L’accordo del controllo al 50% dei cantieri francesi con il prestito dell’1% per 12 anni, non fa perdere la faccia a Macron; che, al contrario, può dimostrare di aver ridotto il peso italiano a Saint-Nazaire. Lo stesso può fare Gentiloni che porta a casa il controllo della cantieristica francese.
PINOTTI
L’accordo, però, stava per saltare all’ultimo momento. Roberta Pinotti ha puntato i piedi. La ministra della Difesa pretendeva che nell’accordo venisse inserita l’estensione dell’intesa anche alle navi militari, così da definire nei dettagli il ruolo futuro di Leonardo Finmeccanica.
cantieri stx
Piercarlo Padoan, che fino ad un mese fa non aveva la più pallida idea di come funzionassero gli accordi fra aziende nel settore militare, l'ha stoppata a tempo di record: rinviamo la discussione sulle navi da guerra ed affidiamo l’”approfondimento” ad un gruppo di lavoro italo-francese. Un modo come un altro per togliere il dossier spinoso dal tavolo del negoziato con Stx. E abbandonarlo all’oblìo dei mari.
BRUNO LE MAIRE PADOAN
La Pinotti ha insistito. Così con le buone, ma anche con le cattive, alla fine Padoan e Calenda l’hanno convinta che non era il caso di riaprire l’intesa. Anche perché, Naval Group (navi militari francesi) è multiplo della parte militare di Fincantieri. E non è il caso di modificare l’equilibrio trovato sulle Fremm: scafi in comune, ma con tecnologia Leonardo su quelle italiane e Thales su quelle francesi.
sottomarino nucleare francese
Anche perché, se le due parti dovessero fondersi, l’Italia non vedrebbe più palla: Naval group utilizza propulsione nucleare. E quando c’è l’atomo di mezzo, Parigi non guarda in faccia nessuno. Nemmeno la Pinotti.
Fremm