Melania Rizzoli per “Libero quotidiano”
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È stato presentato come un approccio innovativo ai problemi di salute mentale, in particolare a quelli della cosiddetta "depressione testarda", cioè resistente ai classici trattamenti farmacologici.
È un prodotto naturale in grado di provocare immediata euforia nei pazienti depressi, con capovolgimento dello stato d' animo, senza la comparsa di effetti negativi sul funzionamento cognitivo ed emotivo. Funziona come una vera e propria droga stupefacente - in realtà lo è a tutti gli effetti - ed è stata usata a scopo terapeutico.
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Al King' s College di Londra, un team di psichiatri dell' Institute of Psychiatry, Psychology & Neuroscience ha presentato quella che è stata denominata «la nuova frontiera» della lotta alla depressione, ovvero una sostanza derivata da funghi allucinogeni somministrata a 89 pazienti depressi considerati intrattabili con la terapia convenzionale, pubblicando i risultati di tale studio ed evidenziando che coloro che hanno assunto questo metabolita hanno avuto esperienze psichedeliche, allucinazioni, stati euforici e umore alterato in meglio, con notevole calo depressivo senza manifestare disturbi in negativo della capacità di elaborazione del pensiero, della conoscenza e dell' emotività.
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La sostanza al centro della ricerca clinica è il principio attivo di alcuni funghi allucinogeni del genere Psilocybe e Stropharia, si chiama "psilocibina", è stata prodotta in pillole dalla Compass Pathways, start up che si occupa di innovazione nei problemi di salute psichiatrica.
I dati di questo test sono stati presentati il mese scorso alla riunione dell' American College of Neuropsychopharmacology e accolti con entusiasmo dagli specialisti internazionali. Il fatto che sia stata usata, con una sperimentazione clinica autorizzata, una droga psichedelica come la psilocibina, dichiarata illegale in quasi tutti i Paesi del mondo, non ha preoccupato i ricercatori, i quali hanno fatto presente di aver messo in atto, con scienza e coscienza, tutti i requisiti pratici di sicurezza per ogni singolo paziente. Il risultato su ognuno di loro, giudicato più che soddisfacente, li ha addirittura spinti a richiedere una licenza Home Office, per replicare la sperimentazione su altri 216 pazienti in Europa e Nord America.
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La psilocibina veniva in passato usata dalle civiltà dell' America Latina nei riti sciamani sotto forma di bevande rituali, ma divenne nota al grande pubblico solo negli anni Sessanta, quando acquisì notevole popolarità come sostanza altamente stupefacente, per cui fu messa al bando in quasi tutti gli Stati del mondo.
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Negli ultimi anni però, diversi studi ne hanno mostrato le proprietà terapeutiche in alcune patologie psichiatriche, in particolare nell' ansia ingovernabile, nella depressione incoercibile e nei disturbi della personalità, per cui è stata utilizzata, sotto supervisione medica, in alcune delle sindromi neuro-psichiatriche resistenti ai classici farmaci.
gli effetti La psilocibina assunta per bocca inizia a manifestare i suoi effetti dopo 10-30 minuti, i quali persistono tra le due e le sei ore, a seconda del dosaggio e della sensibilità individuale, ed in microdosi agisce sull' umore senza dare esperienze psichedeliche, ma, avendo tale sostanza effetti analoghi all' Lsd, non è stata ancora validata in nessun ambito scientifico ufficiale.
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Uno studio del 2014 della Johns Hopkins University di Baltimora, pubblicato sul Journal of Psychopharmacology ha mostrato che la psilocibina provoca apertura mentale e creativa, rafforza la memoria, l' immaginazione, i sentimenti, le idee astratte, è un valido aiuto nel superamento di traumi psicologici e addirittura avrebbe una percentuale di successo dell' 80% come cura per la dipendenza da nicotina.
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La psilocibina è il componente essenziale dei funghi allucinogeni, che crescono allo stato selvatico e che nei secoli erano usati come rimedi curativi al dolore o come sostanze inebrianti, e che, una volta mangiati o bevuti in infuso, se assunti a dosi non controllate, possono provocare effetti fortemente allucinogeni e psichedelici, euforizzanti, esilaranti e stimolanti, con alterazione della percezione del tempo e dello spazio, facendo percepire l' ambiente circostante come in un sogno, con immersioni visionarie, profonda introspezione e forte senso di unione con la natura.
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Questo succede perché la psilocibina induce uno stato di "iperconnessione", una particolare condizione cerebrale che genera nuovi percorsi neuronali, permettendo a diverse parti del cervello, normalmente non collegate tra loro, di entrare in connessione, e quando gli effetti svaniscono, anche i collegamenti neurali ritornano alla normalità.
I volontari che l' hanno provata hanno descritto questa esperienza come un episodio dalle importanti sensazioni personali e significati spirituali, sostenendo che la psilocibina riusciva a mettere in discussione anche i loro concetti più mistici.
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Attualmente in Italia la psilocibina è inserita nella tabella1 delle sostanze stupefacenti, per cui è illegale sia la detenzione che la vendita, mentre ad Amsterdam, in Olanda, viene venduta sotto forma di funghi freschi o secchi, noti come "magic truffles" (tartufi magici), oppure in versione sintetica pura, sotto forma di polvere bianca in vari dosaggi, sia a scopo terapeutico che ricreativo.
connessione emotiva La curiosità scientifica che fa riflettere i ricercatori di tutto il mondo è che la psilocibina agirebbe in modo opposto agli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), che sono i componenti più comuni dei farmaci antidepressivi, cioè tale sostanza aumenterebbe la connessione emotiva nei pazienti, anziché sedarla come fanno oggi le terapie tradizionali, per cui l' ipotesi è che possa funzionare proprio perché accresce e rivitalizza la risposta del cervello alle emozioni, anche quelle negative, migliorandone l' accettabilità, e questa potrebbe essere la chiave dell' efficacia riferita dai pazienti che l' hanno testata.
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Lo studio delle proprietà psicofarmacologiche e terapeutiche di sostanze comunemente usate come "ricreative" è ormai molto diffuso nel mondo accademico, soprattutto laddove la ricerca non riesce a sintetizzare nuovi farmaci per malattie che sono ancora orfane di terapie mirate, e la psilocibina potrebbe essere destinata a diventare un farmaco rivoluzionario in Psichiatria.
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Certo è che rivalutare le droghe allucinogene o prendere esempio dagli antichi sciamani non è proprio un passo avanti dal punto di vista scientifico, e rendere un paziente depresso dipendente da una sostanza stupefacente non è il massimo, non conoscendo se questo trattamento sia esente da effetti collaterali a lungo termine.
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D' altra parte oggi non esiste un farmaco in Psichiatria che, per esercitare i suoi effetti positivi, non necessiti di un certo periodo di tempo, spesso di molte settimane, mentre questa sostanza agisce immediatamente, ma gli specialisti sono ottimisti sul fatto che la psilocibina potrebbe avere "positivi cambiamenti" nella personalità degli assuntori, con ripercussioni non solo sui sintomi della malattia, ma anche sulla revisione creativa della propria esistenza.
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