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    ECCO CHI SONO I PROTAGONISTI DEL VIDEO HARD GIRATO NELLA PALESTRA DI UNA SCUOLA A PADOVA - LUI È MATTEO, 30 ANNI, SUI SITI DI ANNUNCI SI DEFINISCE “ATTORE”, PROPONENDOSI COME ORGANIZZATORE DI CASTING PER ASPIRANTI PORNOSTAR. LA SUA COMPAGNA, ELLEN, DICE DI AVERE 26 ANNI: -“VIVO IN VENETO E DI LAVORO FACCIO LA BARISTA” - IL PRESIDE HA PARLATO DI 26 FILMATI GIRATI NELLA SCUOLA… - IL RUOLO DELLA MISTERIOSA COMUNITÀ DI ESIBIZIONISTI FONDATA DAI DUE PADOVANI, CHE SUI SOCIAL SI SCAMBIANO IMMAGINI PICCANTI: CI SONO LA BARISTA DI ORIGINI TURCHE, LA BADANTE TOSCANA, LA 19ENNE VERONESE E TANTI UOMINI...


     
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    Andrea Priante per il “Corriere della Sera”

     

    IL VIDEO PORNO GIRATO IN UNA SCUOLA DI PADOVA IL VIDEO PORNO GIRATO IN UNA SCUOLA DI PADOVA

    Lui è Matteo, 30 anni di Padova. Sui siti di annunci si definisce «attore», proponendosi come organizzatore di casting per aspiranti pornostar. La sua compagna, Ellen, dice di avere 26 anni: «Vivo in Veneto e di lavoro faccio la barista, sono una ragazza solare e sempre allegra, molto timida». Così si descrive sulla pagina Twitter di «My Life Xxx»: una sorta di community fatta di gente - veneti soprattutto - che si riprende nei momenti più intimi. «Non siamo attori professionisti non fingiamo, siamo persone normali con famiglia e una normale vita».

     

    IL VIDEO PORNO GIRATO IN UNA SCUOLA DI PADOVA IL VIDEO PORNO GIRATO IN UNA SCUOLA DI PADOVA

    Sono loro che compaiono nel filmino hard girato nello spogliatoio della palestra di una scuola superiore di Padova, che sta facendo gridare allo scandalo il preside e i genitori degli studenti, soprattutto per il titolo col quale il video è stato caricato in Rete che invita a guardare una giovane napoletana che fa l' amore con l' insegnante di ginnastica. Il preside ha parlato di 26 filmati girati nella scuola.

     

    In realtà, consultando il motore di ricerca dei siti a luci rosse, 26 sono i video con Matteo o Ellen protagonisti, mentre quelli che hanno la palestra come set sono due: quello integrale, che dura 26 minuti, e la «sintesi» di una trentina di secondi, scoperta dagli stessi alunni del «Bernardi», che ieri sera è stata rimossa.

     

    IL VIDEO PORNO GIRATO IN UNA SCUOLA DI PADOVA IL VIDEO PORNO GIRATO IN UNA SCUOLA DI PADOVA

    Il dirigente si è rivolto ai carabinieri che, almeno per ora, indagano per il reato di invasione di edificio. Mentre alla Provincia ha chiesto di cambiare le serrature. Il sospetto è che Matteo e la sua partner si siano introdotti nella palestra, con tanto di luci e telecamere. Nel filmato girato a scuola, i volti dei due amanti sono oscurati ma lui è facilmente identificabile dai tatuaggi mentre dell' identità di lei non c' è certezza assoluta, se non il fatto che è la stessa Ellen a precisare, sui social, che «Matteo lo vedete presente nei miei video». Dai portali a luci rosse dove sette mesi fa è stato pubblicato, si risale al sito web della coppia: per cento dollari vendono foto e video hot (ma non quello girato al «Bernardi») che li ritraggono.

    IL VIDEO PORNO GIRATO IN UNA SCUOLA DI PADOVA IL VIDEO PORNO GIRATO IN UNA SCUOLA DI PADOVA

     

    Resta da capire il ruolo di questa misteriosa comunità di esibizionisti fondata dai due padovani, che sui social si scambiano immagini piccanti: ci sono la barista di origini turche, la badante che vive in Toscana, la diciannovenne veronese... E tanti uomini, tutti coperti da anonimato. Ma soprattutto, i carabinieri vogliono capire chi ha dato al trentenne e alla sua compagna le chiavi della palestra, che al pomeriggio viene utilizzata da diverse associazioni sportive per gli allenamenti. «Siamo noi i primi danneggiati», s' infuria il dirigente di una squadra femminile di volley.

     

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    La palestra, ma anche un' altra che fa sempre capo alla scuola, viene utilizzata da società di pallavolo, basket e tiro con l' arco. Quest' ultima associazione è diretta da Adriano Galiazzo, padre di Marco, l' arciere campione olimpico ad Atene 2004 che al Bernardi in passato s' è pure allenato. «Voglio bene a questo istituto - spiega Adriano - e mi dispiace per lo scandalo. Capisco la necessità di calmare i genitori, ma il preside avrebbe dovuto pensarci due volte prima di scaricare i sospetti sulle società sportive».

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