VIDEO - AGGRESSIONE BETTARINI, LA RICOSTRUZIONE DEL PROPRIETARIO DELL'OLD FASHION
MILANO, AGGUATO AL FIGLIO DI SIMONA VENTURA, NICCOLÒ BETTARINI. CHIESTA LA CONVALIDA DEI 4 FERMI DELLA NOTTE
Giuseppe Guastella e Gianni Santucci per www.corriere.it - edizione Milano
NICCOLO BETTARINI
Il pm ha chiesto la convalida dei fermi per i quattro giovani ritenuti responsabili dell’accoltellamento di Niccolò Bettarini, 19 anni, figlio dell’ex calciatore Stefano e di Simona Ventura. I quattro - due italiani di 24 e 29 anni e due cittadini albanesi di 23 e 29 anni - erano stati portati in questura già nel pomeriggio di domenica e nella notte sono stati sottoposti a fermo con l’accusa di tentato omicidio.
«Sì, ero là, ho visto la scena, ma non ho picchiato nessuno». «Sono miei amici, ma con la rissa non c’entro». «Mi parlate di un cacciavite, ma non so chi l’avesse portato e non ho capito chi ha colpito». Così avevano provato a scaricare le proprie responsabilità per tutto il pomeriggio di domenica i quattro aggressori di Niccolò Bettarini, accoltellato alle 5.16 della notte tra sabato e domenica di fronte a un chiosco fuori dall’«Old Fashion», discoteca sul fianco del Parco Sempione, centro di Milano.
NICCOLO BETTARINI
Niccolò Bettarini ha passato la giornata di domenica in una stanza dell’ospedale Niguarda, dove è stato portato in codice rosso, ma è sempre rimasto cosciente e i medici hanno accertato che non ha lesioni gravi: undici colpi, con un coltello, un cacciavite o un punteruolo; ferite superficiali, tranne una alla mano, che ha toccato un tendine e richiederà un intervento in settimana (la prognosi è di 30 giorni).
È stato un pestaggio, con la dinamica di un agguato. Il principale sospettato è D. C., 29 anni, milanese, che vive in uno dei quartieri Nord di Milano, ha un passato di carcere e arresti domiciliari. «È stato quasi sempre trovato in possesso» negli ultimi anni, tra il 2010 e il 2017, di «un coltello a serramanico».
SIMONA VENTURA E NICCOLO BETTARINI
Lo si legge nel decreto della sorveglianza speciale emesso a suo carico, poco più di un anno fa, dai giudici Roia-Pontani-Benincasa e che evidenzia denunce e condanne anche per lesioni e rissa. La Questura segnalò a dicembre anche presunte minacce all’ex fidanzata. Un altro dei fermati è un milanese di 24 anni, F.A., ultrà nerazzurro: gestisce col padre un bar che è stato perquisito dalle forze dell’ordine in cerca di elementi utili all’inchiesta. F.A. aveva ricevuto un provvedimento di Daspo dopo un Napoli - Inter di qualche anno fa, ma poi aveva vinto il ricorso in appello e gli era stato tolto.
NICCOLO BETTARINI
Appartiene ad ambienti di estrema destra, ma, stando a quanto si è appreso, non è militante del movimento «Lealtà e Azione». Gli altri due sono albanesi di 23 e 29 anni. Non ragazzini, come ha raccontato uno degli amici di Niccolò: «Sembravano drogati, hanno trent’anni, uno aveva gli occhi azzurri; si accanivano col Betta, ne ho spinto via uno, sembravano animali». In questura hanno ammesso parte dei fatti, hanno omesso particolari, hanno cambiato versione.
STEFANO E NICCOLO BETTARINI E SIMONA VENTURA
I quattro sono compresi nel gruppo di una decina di persone che i poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale e della Squadra mobile hanno ascoltato fino alla tarda serata. Alcuni sono soltanto testimoni; per i quattro invece il pm Elio Ramondini ha valutato fino alle prime ore della notte un fermo per tentato omicidio, o una denuncia per il favoreggiamento. L’indagine della questura è stata molto rapida, in poche ore i poliziotti sono arrivati a quei nomi, raggiunti tra i quartieri di Affori e Bruzzano; molto più complicato è stato definire per ognuno la responsabilità precisa nell’agguato.
STEFANO E NICCOLO BETTARINI E SIMONA VENTURA
«Niccolò ha soltanto cercato di aiutare un amico in difficoltà», hanno spiegato alcuni testimoni: «Non era direttamente coinvolto, non è stato lui a provocare, è un ragazzo generoso che cerca sempre di dare una mano agli altri, questo ha fatto anche l’altra notte». È quel che il giovane Bettarini ha spiegato anche ai suoi genitori.
La dinamica, nei suoi tratti salienti, è chiara e ha un antecedente: un paio di settimane fa un ragazzo, sempre all’«Old Fashion»,ha una lite con un gruppo di uomini per una questione di tavolo occupato o riservato. Sembra chiusa lì. E invece l’altra notte si incontrano di nuovo, per caso, nello stesso locale: i quattro s’avvicinano e regolano la vecchia discussione con un paio di pugni. Niccolò Bettarini conosce quel ragazzo e interviene.
bettarini
La sicurezza della discoteca fa uscire gli aggressori e la serata trascorre senza problemi: ma il gruppo resta all’esterno, si prepara alla «vendetta», aspetta l’uscita e attacca. Ieri pomeriggio Stefano Bettarini e Simona Ventura hanno scritto: «Nostro figlio è stato aggredito da molte persone mentre cercava di difendere un amico. Fortunatamente le conseguenze non sono gravi, Niccolò si sta riprendendo, un miracolo viste le 11 coltellate inferte».
stefano bettarini