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    ECCO COME AFFRONTARE UN LICENZIAMENTO - LE QUATTRO MOSSE VINCENTI PER RICOSTRUIRE SUBITO AUTOSTIMA E MOTIVAZIONE PER RIMETTERSI IN GIOCO - LE POSSIBILITA’ DI AUTOIMPRESA, L’INVESTIMENTO SU SE STESSI, GLI ERRORI DA EVITARE


     
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    W. P. per “la Stampa”

     

    LICENZIAMENTO LICENZIAMENTO

    Capita, quando meno ce lo aspettiamo. E pensare che eravamo abbastanza sicuri, che a noi non sarebbe potuto toccare. E invece è arrivato. Come un colpo di mannaia, il licenziamento è arrivato e stiamo ancora pensando a come sia stato possibile. Perdere il lavoro è la più grande disavventura che può capitare di questi tempi. L'importante è reagire, ricostruire un piano di battaglia, per trasformare una disgrazia in una nuova occasione. Ecco quattro consigli per tornare in campo.

     

    Bilancio. La prima cosa da fare è ripartire subito, non prendersi alcuna vacanza, e fare il bilancio dei propri punti di forza e di debolezza. Quale esperienza ho da "vendere" sul mercato? In che cosa sono davvero più competente e capace di molti altri? Posso mettermi in campo da subito oppure, senza finzioni, ho qualche punto debole da rimediare? Magari seguendo un rapido corso di aggiornamento o investendo in un nuovo percorso formativo. L'importante è combattere la solitudine e non restare in casa a piangersi addosso.

     

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    Campagna. Consapevole dei propri difetti e virtù inizia a questo punto una doppia campagna per una strategia: una campagna di comunicazione ma, prima ancora, una campagna strategica sul proprio settore. Quali sono le tendenze del mio settore? Sono attrezzato per dare un contributo? Nel mio piccolo, sono un «brand», vale a dire una persona riconoscibile con esperienze di valore? Sono disponibile a cambiare settore e ho una competenza trasversale da valorizzare?

     

    Sono anche disponibile a ripartire da un livello più basso, per ricominciare? A questo punto parte la campagna di comunicazione del proprio brand verso nuove aziende, avendo affilato il curriculum e preparato una tecnica efficace per il colloquio.

     

    Dote. Una delle armi da usare è quella di sapere che si ha una dote da portare a un nuovo datore di lavoro che, a volte, sui due piedi non conosce e non è avvezzo a considerare. Bisogna da un lato conoscere il valore della propria Naspi, vale a dire l'ammortizzatore a sostegno del reddito, e la sua durata (max 24 mesi).

    DISOCCUPATO DISOCCUPATO

     

    La premessa è che per ottenerla è necessario compilare la Did (dichiarazione di immediata disponibilità), da cui discende la presa in carico da parte di un centro per l'impiego o di una agenzia privata autorizzata che, dopo la valutazione di nuova impiegabilità (profilo), può costruire un nuovo percorso professionale.

     

    Il disoccupato può avere un assegno di ricollocazione, ma può godere anche degli incentivi all'assunzione presso una nuova azienda, che costituiscono una dote finanziaria per il datore di lavoro.

     

    Autoimpresa. Infine, un passo importante è decidere se tornare ad essere lavoratore dipendente oppure se si è disponibili a un lavoro indipendente, costruendolo con uno specifico cammino di auto-impresa.

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