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    STAPPAMELA! - IL FRANCESE JULIEN MIQUEL, AUTORE DEL BLOG “VIGNERON”, DEMOLISCE UNA SERIE DI CLICHÉ SU DONNE E VINO - NON E’ VERO CHE GLI UOMINI COMPRANO PIÙ BOTTIGLIE DELLE DONNE E NON ESISTE UN VINO “FEMMINILE” - ECCO I 10 LUOGHI COMUNI DA SFATARE


     
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    Eleonora Cozzella per www.repubblica.it

     

    vino rosso vino rosso

    Bevono solo bianchi, preferiscono quelli dolci, ne comprano poco. E non sanno come sceglierlo. Quante volte abbiamo sentito questi luoghi comuni sulle donne e il vino? Per non parlare di quegli enologi o sommelier che descrivono una bottiglia assicurando che “questo è un vino per il gusto femminile, è un vino che piace alle donne”.

     

    Finalmente arriva qualcuno a dire stop ai cliché perché “il tipico vino da donne è… il tipico vino da uomini”. A pronunciarsi in materia è Julien Miquel dall’alto del suo seguitissimo blog Social Vigneron, enologo e winewriter che vanta tra l’altro 258mila follower su Twitter, 14mila su Facebook.

     

    Una voce autorevole nell’eno-universo che finalmente, a partire dall’analisi di dati in materia (da Vinexpo a Survey/IWSR/beverage dynamics, da Vinsetsociété a MyVitibox, da Ipsos a US WineMarketCouncil) afferma ciò che molte donne già sanno da sempre: in fatto di vini l’apprezzamento è un fatto di gusto individuale, non di genere. 

     

    Tra ironia e studi alla mano, l’esperto francese, che si è avvicinato al mondo del vino negli anni in cui ha vissuto in Nuova Zelanda, sfata alcune tra le più sentite finte-verità sul rapporto tra gentil sesso ed eno-mondo. Lo fa con un post (che non a caso ha avuto il plauso dell'associazione nazionale Donne del Vino) intitolato “Women and Wine? Let’s shrug off dusty clichés!”, non a caso molto apprezzato da  dove demolisce una per una dieci false convinzioni:

    bottiglie del vino ingredienti bottiglie del vino ingredienti

     

    1) GLI UOMINI COMPRANO PIÙ VINO DELLE DONNE

    SBAGLIATO: Le donne sono le prime acquirenti di vino. Le percentuali di chi compra vino ci dicono che le donne sono l’83% negli Stati Uniti, l’80 nel Regno Unito, il 70 Francia, il 60 in Svizzera, il 57 in Australia. Il motivo, aggiungiamo noi, è praticamente ovvio: lo comprano anche quando non lo bevono, visto che spesso (e questa percezione sì che è vera) sono più le donne a fare la spesa in famiglia. Quindi cari signori del marketing dovreste fare una pubblicità più women oriented.

     

    2) LE DONNE BEVONO SOLO BIANCHI E VINI DOLCI

    donne che bevono vino donne che bevono vino

    SBAGLIATO: Scopriamo così che, per quanto riguarda l’Europa, le donne bevono per il 57% vini rossi, il 30% bianchi e il 13% rosé. E la percentuale cresce enormemente in Asia: più del 70% delle donne giapponesi, cinesi e sudcoreane preferiscono un bel rosso tannico.

     

    3) GLI UOMINI BEVONO IL VINO E LE DONNE LAVANO I BICCHIERI

    SBAGLIATO (oltre che poco divertente come battuta): il 51% dei bevitori di vino mondiali sono donne. Peraltro, l’85% delle donne vive il momento in cui si gusta un calice, come una importante parentesi di relax e piacere della giornata.

     

    4) LE DONNE NON SANNO COME COMPRARE IL VINO

    SBAGLIATO: in primo luogo sanno scegliere un vino in relazione all’abilità di abbinarlo con il cibo, inoltre la scelta denota anche la capacità di scegliere in base alla regione o paese di origine. Gli uomini, invece, considerano di più il vino come status symbol quindi sono guidati dal brand e dal prezzo. Inoltre 1/5 delle donne si basa su una buona base di conoscenze, sono vere appassionate e/o collezioniste

    LE SUORE E IL VINO LE SUORE E IL VINO

     

    5) IL VINO FATTO DALLE DONNE È PER LE DONNE

    SBAGLIATO: Il gusto è individuale e non dipende dal sesso. E comunque, se ci fosse bisogno di una prova, Julien Miquel ricorda che all’ultimo Feminalise World Wine Competition, nessuna assaggiatrice della giuria, composta interamente da donne, ha potuto distinguere i vini prodotti da donne da quelli prodotti da uomini.

     

    6) IL VINO È UN COMPARTO MOLTO MASCHILE

    SBAGLIATO. O meglio, le cose stanno evolvendo: le enologhe sono il 33% in Francia e il 50% in Spagna; le sommelier sono l’80% in Svezia, in Russia e Giappone, e il 40% in Italia; le viticultrici sono il 28% in Francia e il 30% in Italia. Numeri in crescita, che fanno pensare, piuttosto, a un problema generazionale e sistemi di tradizioni più che a un orientamento per preferenze di genere.

     

    7) LE DONNE NON SONO “AVVENTUROSE” IN FATTO DI VINI

    vino blu 4 vino blu 4

    SBAGLIATO: il luogo comune che le vorrebbe abitudinarie o affidate solo ai consigli di amici più esperti, è assolutamente falso: amano, invece, provare e comprare etichette non conosciute. Questo dato è legato al cliché numero 3: proprio perché le donne cercato una pausa di piacevolezza e d emozione nel bicchiere, sono disposte a sperimentare novità alla ricerca di qualcosa per cui emozionarsi. Al contrario sono gli uomini, più concentrati su elementi tecnici e sul brand, che si affidano a recensioni positive e al “grande nome”.

     

    8) LE SCELTE DELLE DONNE SONO PIÙ FUTILI

    SBAGLIATO: al contrario le donne sono meno influenzabili e comprano un vino perché piace loro, fidandosi del gusto. Tanto che i vini “per le donne”, in teoria studiati a tavolino per conquistare il pubblico femminile, hanno ben poco successo sul mercato. E sono preferiti solo dal 40% delle donne negli States, dove solo il 26% si dice disposta ad acquistare un vino “di genere”.

    vino blu 3 vino blu 3

     

    9) LE DONNE COMPRANO A CASO E IN MODO IMPULSIVO

    SBAGLIATO: le ricerche dimostrano che il 66% delle donne fa acquisti ponderati, dopo essersi informate e aver studiato la lista dei del negozio/enoteca

     

    10) LE DONNE CHE BEVONO VINO SONO MOLTO SICURE DI SÉ

    SBAGLIATO: anzi, sfortunatamente per loro, hanno una carenza di fiducia in se stesse. Tanto è vero che per un 18% degli uomini che dichiara di essere gran conoscitori di vino, solo un 12% delle donne lo pensa di sé. E, se il 30% degli uomini è sicuro di poter identificare gli aromi in un vino, solo il 17% delle donne lo è.

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