Luca Sommi per “il Fatto quotidiano”
paolo conte ph rolling stone
Non solo i Rolling Stones fanno un tour alla soglia degli ottanta anni. C'è un altro musicista enorme- che, tra l'altro, gli ottanta li ha già compiuti da quattro anni - che è in tour con la stessaforza e lo stesso stile di quando era più giovane: si chiama Paolo Conte. L'avvocato di Asti, infatti, domenica sera ha incantato la platea di Palazzo Te a Mantova, come d'altronde continua a fare da sempre in giro per mondo: con la stessa voce, lo stesso charme, la stessa capacità evocativa e allegorica.
Paolo Conte è un unicum assoluto, un musicista che fa "genere" per conto suo, impossibile classificarlo con delle etichette: dal jazz alla milonga, dal blues alla ballata passando per la lirica non c'è ambito che la sua musica (almeno) non lambisca. Un inventore di atmosfere, di mondi, di nostalgie lontane. Rodolfo Wilcock nella celebre poesia indirizzata al figlio in un passaggio dice: "Ricorda che c'è una sola cosa affermativa, l'invenzione".
PAOLO CONTE MOCAMBO
Ecco, l'invenzione, creare un mondo, questa è la cosa che distingue Paolo Conte da tutti gli altri. Un artista capace anche di deformare la realtà, come fosse una grande anamorfosi, un grottesco amabile - tra George Grosz e Francisco Goya, quello dei Caprichos, per dirla nel linguaggio dell 'arte. In una vecchia intervista, infatti, Conte disse che ciò che conta è lo stile, "è lui che con le sue gambe attraversa il palco e arriva al pubblico, non altro". E il repertorio? Il suo, che è quasi sempre lo stesso, con piccole variazioni sul tema e qualche fuga in avanti, inglese o francese che sia.
paolo conte in una scena del film di giorgio verdelli
L'ouverture è stata dedicata a Sotto le stelle del jazz, poi Come di, Verde Milonga, Recitando, Dancing, Gioco d'azzardo, con qualche fuga (appunto) tra brani più recenti come Snob, per poi tornare al repertorio meraviglioso che va dai Mocambo fino alle Madeleine e a pezzi intramontabili come Via con me, Max e Diavolo Rosso, sempre in versione estesa con chitarre e violino che sembravano "ciclisti gregari in fuga".
paolo conte
La conclusione ha regalato un brano meraviglioso che non sempre Paolo Conte propone: Messico e nuvole, pezzo che ha portato alla standing ovation - ma ormai a questa ci siamo abituati, accade da molti anni. Un'ora e mezzo di concerto molto generoso, e alla fine i saluti con quel gesto della mano sulla gola che vuol dire "non ce ne è più" (di voce). Ma ce n'è ancora di stile monsieur Conte. E tanto.
PAOLO CONTE ROBERTO BENIGNI paolo conte caterina caselli paolo conte adriano celentano paolo conte con la moglie egle paolo conte 5 paolo conte caterina caselli 1 cover di alcuni dischi di paolo conte paolo conte 12 paolo conte PAOLO CONTE paolo conte 2 PAOLO CONTE paolo conte paolo conte MINA PAOLO CONTE