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    QUIRINALE ROSA - ECCO LA DONNA CHE CONTE VORREBBE AL COLLE: E’ SILVANA SCIARRA, GIUDICE DELLA CORTE COSTITUZIONALE. "GIUSEPPI" PENSA DI LANCIARLA DOPO LA QUARTA VOTAZIONE PER VEDERE "CHI CI STARÀ ANCHE NEL CENTRODESTRA". LA GIURISTA 73ENNE DI TRANI, CHE NON DISPIACEREBBE NEANCHE AL GRAN CIAMBELLONE DEM BETTINI, HA FIRMATO CON MARTA CARTABIA E FILOMENA PERRONE LA PRIMA SENTENZA TUTTA FEMMINILE DELLA CORTE COSTITUZIONE PER BOCCIARE UNA PARTE DEL JOBS ACT DI RENZI!". MA CONTE DEVE FARE I CONTI CON DI MAIO…


     
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    Estratto dell'articolo di SIMONE CANETTIERI per il Foglio

     

    silvana sciarra silvana sciarra

    Nel 2014 fu la prima convergenza parlamentare, a scrutinio segreto, fra M5s e Pd e un pezzo di Forza Italia. "Modello Ursula" ante litteram. Ma adesso, per uno strano giro della storia, ritorna come nome coperto di Giuseppe Conte per il Quirinale. Silvana Sciarra, giudice della Corte costituzionale, è la donna che il presidente del Movimento vuole lanciare al Colle dopo la quarta votazione per vedere "chi ci starà anche nel centrodestra".

     

    (...)

    Bisogna ritornare infatti al novembre del 2014 quando Sciarra, già docente universitaria a Firenze - lo stesso ateneo da cui, sempre tramite Bonafede, venne pescato Conte nel 2018 - fu eletta superando mesi di stallo. Prima donna alla Consulta eletta dal Parlamento. Fu il nome proposto dal Pd, guidato all'epoca da Matteo Renzi sia al Nazareno sia a Palazzo Chigi. I grillini diedero via libera in cambio dell'elezione di Alessio Zaccaria al Csm. Fu questa la prima intesa fra Pd e M5s. Con tanto di voto degli iscritti pentastellati sul blog di Grillo che alla fine commentò: "Facciamo quello che diciamo, è il nostro metodo". E un giovanissimo Luigi Di Maio, all'epoca vicepresidente della Camera, corse subito a dichiarare che "oggi abbiamo dimostrato di essere il miglior anticorpo contro gli inciuci politici e la corruzione". Sciarra ce la fece con 630 voti, 60 in più dei 570 richiesti.

    giuseppe conte a tagada 1 giuseppe conte a tagada 1

     

    Fu il primo segnale di scongelamento politico dei pentastellati. La giurista, allieva di Gino Giugni, ha insegnato all'istituto universitario europeo di Fiesole ed è molto stimata da Giuliano Amato, altro quirinabile eccellente e futuro presidente proprio della Consulta (se non dovesse salire sul Colle più importante di Roma).

     

    In queste ore, quando Conte parla di lei, ricorda un dettaglio importante: "Ha firmato con Marta Cartabia e Filomena Perrone la prima sentenza tutta femminile della Corte costituzione. E indovinate su cosa? Per bocciare una parte del Jobs act di Renzi!"

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