Franco Bechis per ''Libero Quotidiano''
MCDONALD'S ROMA
Eccolo, il Mostro che sta facendo indignare l' intellighentia romana, strappare i capelli ai puristi dell' arte, infuriare gli abitanti di un antico borgo, infervorare le associazioni dei consumatori, gridare al sacrilegio perfino un pugno di anziani cardinali. Ecco l' osceno fast food che fa sgorgare lacrime - raccolte addirittura in un vasetto - all' esimio professore Alberto Asor Rosa che ieri ancora grondava indignazione sulle colonne di Repubblica.
Eccolo il primo McDonald' s vaticano, aperto l' ultimo giorno dell' anno in una palazzina sacra di proprietà della Santa Sede, a due passi dalla porta di Sant' Anna e di piazza San Pietro. Eccolo si fa per dire, perché si fa fatica a individuarlo, non fosse per il gran via vai di frequentatori.
MCDONALD'S BORGO PIO
La sobria insegna dorata, qui con il nome intero, là con la semplice M stilizzata, là ancora con la sigla McCafè non si nota in una via dove abbondano richiami, cartelloni pubblicitari, insegne fai-da-te, dehor improvvisati di bar, piccoli e piccolissimi spacci alimentari aperti negli anni dalla comunità del Bangladesh che ne ha il monopolio anche qui.
E poi pizze al taglio, kebab e bazar di ogni tipo che espongono in faccia ai turisti le loro cianfrusaglie. Insegne raccontano una verità - Oggetti religiosi - pronta ad accalappiare frotte di pellegrini, ma la merce esposta è quasi sempre di altro tipo: magliette delle squadre di calcio mai originali, souvenir di ogni tipo che talvolta hanno impressa l' immagine di papa Francesco.
protesta contro mcdonalds 1986 con bracardi
Certo, i venditori di cianfrusaglie sono furibondi, come i titolari dei baretti o delle taverne dei dintorni, che a vista mai potrebbero ambire a una stella Michelin e di tipico e caratteristico hanno ben poco, salvo il puzzo di fritto di qualche quartiere popolare. Sono furibondi perché il fast food più noto del mondo porterà via loro clientela, e già lo sta facendo vedendo la folla all' interno, mentre quei barucci e taverne sono quasi tutti vuoti.
Così i titolari si sfogano ai bordi di Borgo Pio: Che schifo, che schifo!, tuona uno di loro che univa il negozietto di paccottiglie a una piccola taverna a fianco. Ce l' ha, manco a dirlo, con Virginia Raggi,e di questi tempi è assai di moda a Roma: Che sindaco di m... che abbiamo, che ha consentito tutto questo. Gli fa eco una signora con una berretta di lana seduta a un tavolino di un bar, e rincara la dose: Che schifo anche la Chiesa, che si è venduta al McDonald' s per 30mila euro al mese. Per me questa è una vera eresia.
mcdonalds piazza di spagna
La claque si allarga appena si vede qualche telecamera che si avvicina per un servizio, e un altro negoziante alza la voce in modo che tutti lo sentano: E avete visto che lì davanti c' è l' esercito a proteggerli? E chi li paga quei soldati? Iooo li pago! Li paghiamo tutti noi, per proteggere il fast food.... Fa scena, ma non è vero. La camionetta dell' esercito è in quel posto da più di un anno, insieme a molte altre che hanno protetto ogni giorno tutte le vie di accesso a piazza San Pietro.
Che i commercianti siano arrabbiati per la perdita di clienti, ci sta. Anche se potrebbero difendersi come si fa sul mercato: offrendo prodotti un pizzico più di qualità, con un minimo di originalità e un prezzo competitivo: l' hamburger base in vendita dal McDonald' s costa più di 6 euro, la concorrenza sarebbe possibile.
dove aprira il mcdonalds di borgo pio
Ma gli intellettuali, i politici, i media scatenati sull' apertura del fast food sono la più tipica battaglia inutile e di retroguardia in cui da sempre si getta a capofitto l' elite della capitale. Accadde la stessa cosa a metà degli anni Ottanta quando proprio l' apertura del primo McDonald' s di Roma in piazza di Spagna scatenò una canea, con manifestazioni di piazza all' epoca guidate da Enrico Montesano.
Il fast food alle porte del Vaticano però compie l' operazione inversa rispetto alle lamentele vip: toglie dal degrado, invece di provocarlo. Offrendo pasti accessibili alle tasche dei pellegrini, aumenta l' offerta di qualità in una delle zone più degradate del centro di Roma, dove troppi esercizi erano lì per approfittare del monopolio sulle migliaia di turisti religiosi, non andando mai per il sottile sulla qualità.
alberto asor rosa
Il professore Asor Rosa e i comitati di quartiere possono attendere speranzosi, rinviando le lacrime a migliori occasioni: l' operazione fast-food non può che migliorare la qualità dei servizi nella zona. E alla fine si apprezzeranno pure le loro abitazioni in zona...
PATATINE FRITTE MCDONALD S ASOR ROSA