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    ECCONE UN’ALTRA IMPALLINATA SULLA BENEFICENZA – NAOMI CAMPBELL MEJO DI CHIARA FERRAGNI: LA MODELLA È STATA CONDANNATA DALLA CHARITY COMMISSION A 5 ANNI DI INTERDIZIONI DALLE ATTIVITÀ BENEFICHE PER AVER SPESO I SOLDI DESTINATI A OPERE DI BENE IN SPA E HOTEL A CINQUE STELLE – MA LA TOP MODEL SI DIFENDE CON UN GRANDE CLASSICO, SCARICANDO LE RESPONSABILITÀ SU CHI LAVORA CON LEI: “NON ERO COINVOLTA NELLE OPERAZIONI QUOTIDIANE…”


     
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    Estratto dell’articolo di Paola Pollo per www.corriere.it

     

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    Naomi Campbell non ci sta. Rifiuta accuse e condanne e annuncia il ricorso dopo aver già avviato «indagini» nel suo staff per capire cosa sia successo. La top model ha affidato a una lunga lettera di difesa, considerazioni e conclusioni sulla condanna a 5 anni di interdizioni da attività benefiche per aver, secondo le accuse, con la sua Onlus Fashion for Relief, sostenuto spese personali.

     

    «[…] non ero coinvolta nelle operazioni quotidiane dell’organizzazione e ho affidato la gestione legale e operativa ad altri. Voglio assicurare a tutti coloro che ci hanno sostenuto che questi risultati vengono presi molto sul serio. Ho incaricato i nuovi consulenti di intraprendere un’indagine dettagliata su ciò che è accaduto», prosegue la modella raccontando dunque di aver già preso provvedimenti.

     

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    «In secondo luogo - prosegue - non ho mai intrapreso un lavoro filantropico per guadagno personale, né lo farò mai. […] non mi è mai stata pagata una tassa per la mia partecipazione a Fashion for Relief né ho fatturato alcuna spesa personale all’organizzazione.

     

    Per me è importante che questo punto sia reso chiaro ed evidente. In genere, allineo il mio lavoro di beneficenza con incarichi retribuiti, che coprono il mio viaggio e le spese correlate - continua entrando poi nei dettagli delle accuse -. Nei casi in cui ciò non sia possibile, né io né i miei amici personali abbiamo coperto le spese. Infatti, in termini di spese alberghiere specifiche menzionate nel rapporto, l’hotel ha confermato che tutte le spese sono state regolate dal mio agente di viaggio personale, che a sua volta ha verificato che sono state rimborsate direttamente da una terza parte non affiliata alla fondazione.

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    Infine, riteniamo che gli aspetti del rapporto siano profondamente imperfetti. Abbiamo preoccupazioni su punti specifici e intendiamo prendere in considerazione tutte le opzioni, inclusa la richiesta di un ricorso, per garantire che il rapporto presenti una rappresentazione equa e accurata delle nostre operazioni».

     

    […]

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