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    EDICOLA CHE CALA, EDICOLA CHE SALE - VENDITE DEI GIORNALI A MAGGIO 2017: MALE ‘REPUBBLICA’ (35MILA COPIE IN MENO), RISALGONO ‘IL GIORNO’ GRAZIE ALLA CRONACA E IL ‘SOLE 24 ORE’ DOPO L’USCITA DI NAPOLETANO (+20MILA COPIE RISPETTO AD APRILE, COMUNQUE MENO DELL’ANNO SCORSO) - GLI SPORTIVI CRESCONO IL LUNEDÌ, MALE GLI ALTRI GIORNI


     
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    Sergio Carli per www.blitzquotidiano.it

     

    Vendite dei giornali in edicola nel maggio 2017, dati Ads (Accertamento diffusione stampa): ci sono alcuni sprazzi di luce, nella generale desolazione che circonda il buco nero di Repubblica. E la discesa del Corriere della Sera sotto quota 200 mila.

    Il Giorno, il Centro, il Corriere Adriatico, il Tempo, il Sole 24 Ore, il Fatto, gli sportivi al lunedì (ma perdono negli altri giorni). Ognuno con le sue ragioni, ognuno diverso. La ricchezza della cronaca unisce il successo del Giorno e del Corriere Adriatico. Primo Di Nicola, abruzzese, ridà spinta al quotidiano dell’ Abruzzo.

    BOCCIA NAPOLETANO BOCCIA NAPOLETANO

     

    Rimarchevole il balzo del Sole 24 Ore. È bastato sostituire Roberto Napoletano con Guido Gentili perché le vendite, che stagnavano a 55 mila copie, schizzassero in un mese di quasi 20 mila a quota 73 mila. Fuoco di paglia? Siamo ancora ben sotto i valori del 2016 e del 2015 ma…

     

    Se il trend del Sole 24 Ore si consoliderà, sarà un segnale forte per gli editori, che troppo spesso nella scelta dei direttori seguono criteri imperscrutabili e pensano di risolvere la crisi non cambiando direttori e magari formula con gli accordi di solidarietà che rendono ancora più difficile la gestione giornalistica e aziendale.

     

    Il Fatto registra un modesto progresso, pur con tutto il polverone, mille copie in più rispetto a un anno fa, 800 in più rispetto al mese precedente, peraltro a sua volta in calo sull’anno prima. Anche maggio è sotto le 36 mila copie del maggio 2015.

    Non si deve escludere che sul calo di Repubblica, Fatto e molti altri giornali pesi la cannibalizzazione da parte di eccellenti siti internet. Quello di Repubblica è il numero uno in tutti i sensi e quello del Fatto è anche meglio.

     

    GUIDO GENTILI GUIDO GENTILI

    Però forte è anche la sensazione che di quello che scrivono questi giornali agli italiani interessa poco. Dopo tutti questi anni di strilli e promesse mancate non credono più ai giornali. Dicevano che la colpa era di Craxi e della Dc, poi di Berlusconi, Berlusconi non c’è più da 6 anni eppure…Siamo in piena ripresa dell’economia e loro continuano a piangere, la gente fa gli scongiuri e scansa le edicole.

     

    Repubblica porta la bandiera. Dal 2010 al 2017 Repubblica ha perso il 55 per cento delle copie. Il Fatto segue a ruota col 51% di perdita. Ma anche il Corriere della Sera non performa molto meglio: ha perso in questi anni il 45 per cento, il Messaggero di Roma il 47%, la Stampa di Torino quasi il 48%.

     

    Il Corriere ha bucato il pavimento e venduto in maggio 2017 196 mila copie. Repubblica resta schiacciata al secondo posto, con un distacco di 22 mila copie dal primo giornale, il Corriere della Sera. Un anno fa le posizioni erano invertite. Repubblica guidava, anche se di poco, con 208 mila copie contro 204 mila. Ma era scritto nel muro.

    La sequenza del calo di Repubblica, partendo dal 2010 e tenendo maggio come parametro è la seguente:

     

    2010     387.632 copie

    2011      370.105

    2012     334.507

    2013     303.561        sono 84 mila copie, il 22% in meno dal 2010 al 2013

    mario calabresi carlo de benedetti mario calabresi carlo de benedetti

    2014     261.806

    2015      233.943

    2016      209.592       sono 94 mila copie, il  31% in meno dal 2013 al 2016 col vecchio direttore Ezio Mauro

    2017       174.004     sono 35 mila copie, il 17% in meno nell’ultimo anno, con il nuovo direttore Mario Calabresi

     

     

    Un aiuto a capire quei numeri può venire annotando accanto agli anni gli eventi esterni.

    Nel 2010 era in pieno svolgimento la campagna che doveva portare alla momentanea distruzione politica di Berlusconi. Proprio nel 2010 c’era stata la accelerazione per lo scandalo Ruby e Olgettine. Repubblica ha perso 17 mila copie.

     

    Nel 2011 è andato al Governo, sulla spinta dello scandalo, Mario Monti. Dice: ma era lo spread. Ma lo spread misura la fiducia dei mercati e nessun mercato nemmeno rionale e abusivo dà fiducia a un Paese il cui primo ministro è nel pentolone da ormai 2 anni di fila. In ogni caso Monti ha distrutto l’ Italia mentre Repubblica lo chiamava Supermario. Non tutti i lettori di Repubblica hanno l’anello al naso. E nemmeno gli elettori italiani, che appena possibile hanno spazzato via Monti e il suo orribile Governo. Fra il 2011 e il 2013 Repubblica ha perso 67 mila copie.

    MAURIZIO MOLINARI E MARIO CALABRESI MAURIZIO MOLINARI E MARIO CALABRESI

     

    Peggio mi sento con Letta, che Repubblica sostiene amorevolmente. Fra il 2013 e il 2014, in un solo anno, Repubblica ha perso 42 mila copie.

     

    Arrivano Renzi e poi Gentiloni ma l’automatismo del pessimismo cosmico non si ferma. I lettori si chiedono: ma non ci avevano promesso che finito Berlusconi tornava l’età dell’oro? Invece stiamo peggio di prima, quei poveri giovani, quei poveri profughi, San Napolitano, Santa Boldrini…e così negli ultimi 2 anni di Mauro, Repubblica perde altre 52 mila copie. 

     

    Mauro è sostituito da Calabresi, che viene travolto dal Referendum che lacera la sinistra e travolge Repubblica. La deriva sembra fuori controllo: altre 35 mila copie perse.

    Questo il quadro complessivo dei giornali a diffusione nazionale:

     

    Quotidiani

    nazionali

    Vendite

    maggio

    2017

    Vendite

    aprile

    2017

    Vendite

    maggio

    2016

    Vendite

    maggio

    2015

    Il Corriere della Sera

    196.438

    201.135

    204.507

     229.096

    La Repubblica

    174.004

    177.084

    208.538

    233.943

    La Stampa

    116.502

    119.569

    131.058

     149.908

    Il Giornale

    56.451

    56.878

    68.408

    73.971

    Il Sole 24 Ore

    73.971

    55.788

    86.342

    90.775

    Il Fatto Quotidiano

    35.009

    34.239

    34.084

     36.214

    Italia Oggi

    28.736

    32.925

    25.820

    32.033

    Libero

    23.186

    22.964

    31.253

    36.425

    Avvenire

    20.504

    20.795

    20.943

     22.271

    Il Manifesto

    8.449

    8.354

    8.597

     9.455

     

     

    Hanno dimezzato le copie, rispetto al 2007, anche i giornali locali. Che comunque hanno retto l’urto della crisi e dell’avvento delle news online meglio dei giornali a diffusione nazionale. Nella tabella che segue li ordiniamo per numero di copie vendute.

    Quotidiani

    locali

    Vendite

    maggio

    2016

    Vendite

    aprile

    2017

    Vendite

    maggi0

    2016

    Vendite

    maggio

    2015

    Il Resto del Carlino

    92.847

    93.390

    96.036

    103.000

    Il Messaggero

    89.580

    88.039

    98.095

    106.825

    La Nazione

    67.494

    67.739

    73.557

     80.536

    Il Gazzettino

    45.857

    46.204

    49.137

     53.435

    Il Secolo XIX

    41.257

    41.541

     43.927

     47.532

    Il Tirreno

    38.534

    38.502

    42.234

     46.801

    Unione Sarda

    36.171

    36.303

    39.963

     42.440

    Messaggero Veneto

    36.494

    37.054

    39.604

     40.384

    Il Giorno

    42.784

    40.269

    38.168

     40.330

    Nuova Sardegna

    31.982

    32.783

    35.315

     37.924

    Il Mattino

    30.968

    30.830

    34.583

     39.405

    L’Arena di Verona

    22.832

    24.130

    24.758

     26.636

    L’Eco di Bergamo

    22.481

    22.959

    24.028

     26.086

    La Gazzetta del Sud

    20.717

    20.556

    23.875

     26.168

    Il Giornale di Vicenza

    20.888

    21.786

    23.047

     24.919

    Il Piccolo

    20.504

    20.694

    22.300

     23.974

    La Provincia (Co-Lc-So)

    18.504

    18.938

    20.859

     22.048

    Il Giornale di Brescia

    19.021

    19.326

    20.589

     21.845

    Gazzetta del Mezzogiorno

    18.694

    18.790

     20.402

     22.151

    Libertà

    17.699

    18.392

    19.016

     20.064

    La Gazzetta di Parma

    17.810

    17.860

    18.475

     20.701

    Il Mattino di Padova

    17.425

    17.644

    18.836

     19.986

    La Gazzetta di Mantova

    16.671

    17.054

    17.985

     18.928

    Il Giornale di Sicilia

    14.714

    14.164

    17.922

     20.327

    La Sicilia

    15.608

    15.524

     16.839

     18.760

    La Provincia di Cremona

    12.857

    12.951

    14.795

     15.059

    Il Centro

    13.295

    12.023

    13.295

     14.934

    Il Tempo

    14.861

    14.466

    13.048

     14.727

    La Provincia Pavese

    11.597

    11.693

    12.874

     13.894

    Alto Adige-Trentino

    10.160

    10.701

    12.803

     14.286

    L’Adige

    11.839

    12.443

    12.529

     14.141

    La Nuova Venezia

    7.706

    7.593

    11.775

     12.843

    La Tribuna di Treviso

    10.839

    10.380

    11.185

     11.700

    Nuovo Quot. di Puglia

    9.776

    9.781

    10.870

     12.267

    Corriere Adriatico

    13.237

    13.221

    10.639

     11.549

    Corriere dell’Umbria

    9.907

    9.668

    10.513

     10.713

     

     

    Dalla tabella abbiamo tenuto fuori i giornali che ad aprile 2016 risultano aver venduto meno di 10.000 copie. Sono La Gazzetta di Reggio (8.920), La Gazzetta di Modena (7.624), La Nuova Ferrara (6.549), il Quotidiano del Sud (7.040) il Dolomiten (6.914), il Corriere delle Alpi (4.653).

     

    Nell’ultima tabella mettiamo insieme i dati di vendita (sempre in edicola) dei quotidiani sportivi, separando i risultati dell’edizione del lunedì, che – tranne nel caso di Tuttosport – è sempre quella più venduta.

     

    Quotidiani

    sportivi

    Vendite

    maggio

    2017

    Vendite

    aprile

    2017

    Vendite

    maggio

    2016

    Vendite

    maggio

    2015

    Gazzetta dello Sport Lunedì

    176.940

    144.433

    167.552

     181.167

    Gazzetta dello Sport

    149.236

    162.094

    155.255

     171.054

    Corriere dello Sport Lunedì

    112.691

    81.034

    98.957

     110.031

    Corriere dello Sport

    82.795

    97.961

    89.605

     99.927

    Tuttosport Lunedì

    71.885

    56.221

    59.058

     63.327

    Tuttosport

    57.200

    63.418

    59.362

     71.950

     

     

    Perché insistiamo sulle vendite in edicola e teniamo distinte le copie digitali? Per una serie di ragioni che è opportuno riassumere.

    CHIOCCI CHIOCCI

    1. I dati di diffusione come quelli di lettura hanno uno scopo ben preciso, quello di informare gli inserzionisti pubblicitari di quanta gente vede la loro pubblicità. Non sono finalizzate a molcire l’Io dei direttori, che del resto non ne hanno bisogno.

     

    2. Le vendite di copie digitali possono valere o no in termini di conto economico, secondo quanto sono fatte pagare. Alcuni dicono che le fanno pagare come quelle in edicola ma se lo fanno è una cosa ingiusta, perché almeno i costi di carta, stampa e distribuzione, che fanno almeno metà del costo di una copia, li dovreste togliere. Infatti il Corriere della Sera fa pagare, per un anno, un pelo meno di 200 euro, rispetto ai 450 euro della copia in edicola; lo stesso fa Repubblica.

    ANDREA MONTI ANDREA MONTI

     

    3. Ai fini della pubblicità, solo le vendite delle copie su carta offrono la resa per cui gli inserzionisti pagano. Provate a vedere un annuncio sulla copia digitale, dove occupa un quarto dello spazio rispetto a quella di carta.

     

    Il confronto che è stato fatto fra Ads e Audipress da una parte e Auditel dall’altra non sta in piedi. Auditel si riferisce a un prodotto omogeneo: lo spot, il programma. Le copie digitali offrono un prodotto radicalmente diverso ai fini della pubblicità.

     

     

     

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