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    BABILONIA RAI – EDITTO BULGARO-GRILLINO CONTRO L'ANDREATTA: ''SE NE DEVE ANDARE'', E CAMPO DALL'ORTO NON LA DIFENDE - IL SOSTITUTO DI FIORESPINO ARRIVA DA LA7? UN ALTRO ESTERNO? - IL RENZIANO ANZALDI ATTACCA: “RISCHIAMO UN NUOVO CASO MARINO" - CAMPOSANTO SEMPRE PIÙ SOLO


     
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    1.CAMPO NON DIFENDE LA ANDREATTA

    Aldo Fontanarosa e Leandro Palestini per "Repubblica.it"

     

    eleonora tinny andreatta eleonora tinny andreatta

    Commissione parlamentare di Vigilanza, è mercoledì pomeriggio. Il senatore Airola attacca frontalmente il direttore della Fiction Rai, Eleonora Andreatta. Il senatore grillino - presente Antonio Campo Dall'Orto, ad della tv di Stato - allude ai rapporti che la Andreatta avrebbe sempre con gli stessi produttori televisivi, premiati con esborsi record da Viale Mazzini. Airola è durissimo, ma d'altra parte fa il suo mestiere di parlamentare d'opposizione. Colpisce invece che Campo Dall'Orto non abbia difeso la Andreatta, anzi. In un passaggio della sua replica, Campo Dall'Orto dice di aver già trovato la Andreatta in Rai, e di non averla scelta lui, quasi a prenderne le distanze.

     

     

    2.RAI, BUFERA SULLE NOMINE ESTERNE. CAMPO DALL’ORTO SEMPRE PIÙ SOLO

    Elena G. Polidori per il “Quotidiano nazionale

     

    Gubitosi Andreatta foto Olycom Gubitosi Andreatta foto Olycom

    A otto mesi dalla nomina dei nuovi vertici Rai e dell’annunciata «rivoluzione» della tv pubblica, di «rivoluzionario» si è visto solo l’esagerato spoil sistem a cui il dg renziano, Antonio Campo Dall’Orto, ha sottoposto alcuni dei settori nevralgici dell’azienda. Senza che, tuttavia, a questi spesso traumatici - cambi di seggiole e poltrone (con conseguenti, esorbitanti, spese per nuovi stipendi) sia corrisposto un effettivo miglioramento sia del prodotto che dell’efficienza Rai.

     

    Peccato, che Campo Dall’Orto si sia fatto prendere un po’ troppo la mano con le nomine esterne di «persone a lui fidate». Viale Mazzini non è Palazzo Chigi e la tv pubblica è vincolata dallo Statuto: non può assumere più del 5% di esterni rispetto al numero dei dirigenti interni. Dall’Orto, come ha chiarito anche ieri in Vigilanza Rai, dice che «sono nomine che considero fiduciarie», ma i sindacati interni Rai, una parte sostanziale della Vigilanza e corpose frange del Pd non gradiscono il cipiglio. Per primo Michele Anzaldi, il ‘renziano atipico’.

     

    «Io mi sono fatto esplodere sulla Rai - ha rivendicato qualche giorno fa - per far capire che l’attuale dg si sta muovendo in senso opposto e contrario a quello sperato. Per queste critiche, senz’altro non verrò ricandidato, ma so che anche nel governo questo andazzo non piace».

    CAMPO DALL'ORTO CAMPO DALL'ORTO

     

    Infatti, in zona Nazareno, si declina il fallimento di Campo Dall’Orto come «un nuovo caso Marino di cui, più prima che poi, Renzi dovrà farsi carico», anche se l’ordine di scuderia, al momento, è «minimizzare». A breve il canone finirà in bolletta e nessuno, nel clima incandescente che scaturirà in quelle ore, vuole trovarsi anche con un caso politico Rai sul tavolo. Però, a viale Mazzini i sindacati interni non hanno alcuna intenzione di tenere il «profilo basso».

     

    carlo verdelli carlo verdelli

    Sarà presentata nelle prossime settimane, una denuncia alla Corte dei Conti sul presunto danno erariale derivato dalle assunzioni esterne volute dal dg. Che voleva assumere un nuovo esterno, proveniente da La 7, a nuovo capo del personale, dopo aver cacciato in malo modo l’ex responsabile risorse umane Valerio Fiorespino. Reo di avergli scritto delle lettere indirizzate in cui lo metteva in guardia sull’assunzione di dirigenti esterni, anche rispetto ai possibili, futuri, rilievi della magistratura contabile.

     

    Infatti, proprio ieri, per via dello Statuto e della legge, è saltata la nomina di Francesco Merlo a nuovo responsabile della struttura che l’attuale responsabile delle news, Carlo Verdelli, aveva creato per la gestione dell’intera informazione e, di conseguenza, tutto è tornato al punto di partenza. Tant’è che mentre il dg continua a illustrare il suo piano industriale, dei tiggì si parla ancora poco o niente. Ma è questa la partita più attesa da qui a fine giugno. Verdelli, dicono in Rai, non può permettersi passi falsi, ci sono le edizioni da ridurre e la mission da assegnare alle tre testate per evitare doppioni di servizi sullo stesso argomento.

     

    ANZALDI ANZALDI

    Ed è ancora buio sul prossimo palinsesto delle reti, dove, per dirne una, non si sa ancora se ci sarà Ballarò su Raitre o un altro format. E, poi, affidato a chi? Quindi, quali direttori assegnare i tre tiggì. Campo Dall’Orto vuole «tabula rasa». Ma il Pd renziano, senza qualche concreto elemento di novità in mano, alla fine potrebbe anche decidere di non seguirlo. Sulla strada della rivoluzione che non c’è.

     

     

    3.RAI: AIROLA (M5S), PER CAMBIARE OCCORRE MANDAR VIA ANDREATTA

     (ANSA) - "C'e' una resistenza del sistema ad essere cambiato, perche' Tinni Andreatta andrebbe mandata via. Lei non potra' ottenere quello che vuole tenendo li' Tinni Andreatta che continua ad avere delle relazioni specifiche con alcune societa', societa' contro cui non abbiamo niente, ma come dice lei: cerchiamo di diversificare l'offerta". Lo ha detto il capogruppo M5S in Commissione di Vigilanza, Alberto Airola, rivolgendosi al dg Rai Antonio Campo Dall'Orto.

     

    airola contro barani rissa senato airola contro barani rissa senato

    "Quando venne in Vigilanza la direttrice Tinni Andreatta – ha aggiunto - le chiesi come facevano a scegliere i progetti e lei mi disse: 'ci troviamo intorno a un tavolo, guardiamo un po' di proposte e poi scegliamo'. E poi venne fuori la storia delle happy five (le principali societa' di produzione delle fiction Rai, ndr)". "Quando vedo - ha proseguito - che una puntata di una fiction della Lux costa un milione di euro e quel tipo di resa, sia come impatto culturale che come vendibilita' trovo che sia sbagliato questo". 

     

    Nella sua breve replica il dg Antonio Campo Dall'Orto ha parlato anche di fiction. "Ieri sera - ha sottolineato – con tutti i produttori della fiction italiana abbiamo spiegato qual e' il metodo trasparente attraverso il quale scegliamo i progetti e andremo a investire 600 milioni di euro, 200 ogni anno per tre anni".

     

    "Quello che sto cercando di fare, e ieri sera la fiction e' stato un esempio, e' introdurre competenze nuove - ha aggiunto -. In questo caso tra l'altro accompagnando delle persone che, come nel caso del capo della fiction, c'erano gia' e hanno tutte le responsabilita' della guida di quel settore, per fare in modo di andare verso un altro luogo. In questo caso servizio universale vuol dire che dobbiamo usare la fiction in maniera diversa".

     

     

    Alberto Airola Alberto Airola

    4.RAI: VERDUCCI, DA AIROLA "EDITTO BULGARO" CONTRO RAI FICTION

     (ANSA) - "Oggi in Commissione di Vigilanza  e' avvenuto un fatto grave che non va taciuto. Il sen. Airola, esponente M5S, ha chiesto che venga "cacciata" la direttrice di Raifiction Eleonora Andreatta. Non si e' capito affatto per quale motivo, forse per semplice antipatia del senatore nei suoi confronti. Ma il fatto rimane gravissimo. Il senatore M5S, in piena logica da "editto bulgaro", con questo suo attacco bissa i ripetuti frontali che Grillo dal suo blog fa sistematicamente, spesso con grande violenza verbale, contro giornalisti e professionisti Rai la cui unica colpa e' quella di fare il proprio lavoro".

     

    Lo dichiara il senatore Francesco Verducci, vicepresidente della commissione di Vigilanza. "Altro che Rai autonoma dai partiti - aggiunge - la sparata di Airola dimostra la tentazione dei 5 Stelle di condizionare i dirigenti del servizio pubblico con interventi minacciosi e intimidatori. E' stato un bene che la riforma della governance Rai, recentemente approvata, abbia modificato le funzioni della Commissione di Vigilanza, demandando all'Aula e al Parlamento la nomina del nuovo Cda, rafforzando cosi' la separazione tra i partiti e l'azienda concessionaria".

     

     

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