Marco Antonellis per Dagospia
Per qualcuno le parole di Mattarella si riferiscono solamente al Coronavirus per altri potrebbero rappresentare il primo passo per tracciare un futuro percorso di coesione nazionale. E se nell'immediato il rinvio a data da destinarsi del referendum confermativo sul taglio dei parlamentari (così come forse anche quello delle regionali sulle quali puntava la Lega per mandare l'ennesimo avviso di sfratto a Giuseppi) rafforza il Governo Conte, per il futuro chissà.
Mattarella Salvini
Una volta uscita dall'emergenza Coronavirus l'Italia per uscire dalla recessione potrebbe aver bisogno di una "cura da cavallo" e l'attuale Governo, stremato dalla durissima lotta all'epidemia e dalle rese dei conti che inevitabilmente ci saranno passata l'emergenza, potrebbe rivelarsi inadeguato.
Per questo, anche all'interno del Partito Democratico, si cominciano già a proiettare scenari futuri. Il "quadro" al Nazareno è già abbastanza chiaro: più durerà la guerra all'epidemia e più sarà dura far ripartire il paese. "Ancora non sappiamo quale sarà il conto reale che l'Italia dovrà pagare" spiegano fonti dem. Insomma, la recessione potrebbe persino fare più danni del virus e a quel punto per rilanciare il Paese potrebbe essere necessario un governo del presidente appoggiato da tutte le forze politiche: Draghi e Cartabia sono sempre i nomi più gettonati.
Nel frattempo anche Matteo Salvini guarda avanti ed ha dato ordine di scuderia ai suoi di cambiare "comunicazione" nei confronti del governo: niente più attacchi frontali a "Giuseppi" ma seguire la linea tracciata da Mattarella. Insomma, il leghista vuole dare un'immagine più responsabile ed istituzionale. D'altra parte i rapporti con il Capo dello stato negli ultimi tempi sono notevolmente migliorati. E tutto questo potrà tornargli utile una volta superata l'emergenza virus.
GIUSEPPE CONTE CON SERGIO MATTARELLA PER LE DIMISSIONI CARTABIA