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    LA DIGA NON PIACE A TUTTI - L'EGITTO SEGUE DA VICINO GLI SCONTRI IN SUDAN FRA ESERCITO REGOLARE E PARAMILITARI: NEL MIRINO C'E' L'IPOTETICA DIGA SUL NILO AZZURRO (CHE INSIEME AL NILO BIANCO FORMA IL FIUME PIU' GRANDE DEL MONDO) - IL CAIRO, CHE HA UN’IMPORTANTE PRESENZA MILITARE IN SUDAN, E' CONTRARIA ALLA COSTRUZIONE DELL'INFRASTRUTTURA PERCHÉ POTREBBE ESSERE UNA MINACCIA PER LA SUA SICUREZZA IDRICA...


     
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    Estratto dell’articolo di Federico Donelli per “la Repubblica”

     

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    Il corso degli eventi in Sudan rischia di innescare alcune dinamiche comuni in questi casi come l’effetto spillover e l’internazionalizzazione dello scontro. Se il contagio appare improbabile poiché al momento il conflitto armato non coinvolge gruppi etnici transnazionali, più facile è il verificarsi di dinamiche di intervento dall’esterno.

     

    Alcuni attori, in particolare Egitto ed Etiopia, potrebbero avere interesse a indirizzare l’esito dei combattimenti per garantirsi influenza sul prossimo regime o, più semplicemente, per evitare che ad acquisirla sia il rivale. Alla base del loro interesse c’è soprattutto la delicata questione della diga sul Nilo Azzurro.

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    Conosciuta come Gerd (Grand Ethiopian Renaissance Dam), il megaprogetto idroelettrico promosso dal governo etiope e costruito dall’azienda italiana We-Build, è osteggiato dall’Egitto.

     

    Il Cairo vede nel riempimento del bacino una minaccia alla propria sicurezza idrica e, di conseguenza, sociopolitica. Dei tre principali contendenti il Sudan gioca il ruolo di ago della bilancia, schierandosi a volte con Addis Abeba e a volte con il Cairo, come avvenuto dopo la caduta di al-Bashir. Un eventuale cambio di regime a Khartoum, dunque, potrebbe rimescolare nuovamente gli equilibri.

     

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    L’Egitto oltre a una presenza militare in territorio sudanese, denunciata nelle scorse settimane dal Rsf, gode di legami con gruppi armati etiopi operanti nella regione di Metekel, vicino al sito della diga. Questi, sfruttati da Sudan ed Egitto come forza per procura per destabilizzare Addis Abeba, potrebbero ora operare in territorio sudanese al fianco di Al-Burhan. […].

     

    Pur avendo un’influenza in Sudan minore rispetto a quella dell’Egitto, l’Etiopia non ha mai nascosto legami con alcuni gruppi ribelli sudanesi che in questa situazione potrebbero schierarsi negli scontri seguendo una logica regionale. […].

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