Dagonews
La galera è “un fuori mondo” dove tutto assume un diverso valore nel bene e nel male
un tempo fermo dove riflettere
il luogo di rinascita per eccellenza
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In galera muoiono tutti
In galera pochi risorgono
Questa è la mia opera
Ego te absolvo
E’ diretta, senza ipocrisie o compromessi come il suo autore, l’opera con cui Gabriele Donnini, tra i tatuatori più noti della Capitale, partecipa per la prima volta in esclusiva per la Galleria Restelliartco. alla Rome Art Week, la settimana Capitolina più importante dedicata all’arte contemporanea che per quest’anno si terrà dal prossimo 26 fino al 31 ottobre, con modalità di fruizione anche online.
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Un’opera che racconta il vissuto di Gabriele Donnini, ma lo fa da un’angolazione assolutamente originale: guardando all’esperienza carceraria non soltanto attraverso i suoi occhi, ma anche e soprattutto tramite gli sguardi ed il sentire di coloro che all’interno della medesima cella lo avevano preceduto.
In “Ego te absolvo”, la superficie del teschio è ricoperta da innumerevoli scritte: le stesse che Donnini riporta su un taccuino copiandole dalle pareti della cella durante il periodo della detenzione: “Amo Mamma”,la scritta che nel tatuaggio carcerario fatto a croce, diventa un modo per chiedere perdono alla propria madre e poi “Don’t cry for me”, “The Fall of a man”, “Game over”,”Je ne regrette rien”, solo per citarne alcune.
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Una’opera che diventa quindi testimonianza collettiva e da voce a chi, all’interno di quelle quattro mura, ha odiato, si è disperato , ha giurato vendetta, ha perso le proprie illusioni, semplicemente non ha finto, ha avuto fede o si è convertito, abbassando la testa davanti a quella croce che nell’opera è simbolicamente appoggiata alle sbarre in ferro che racchiudono il teschio e che attraverso il volto di un Cristo sofferente parla di comprensione e di pietà: Ego te absolvo a peccatis tuis in nomine Patri set Filii et Spiritus Sancti.
“La galera è quel posto dove si scrive “sto bene “con le lacrime agli occhi”, racconta Gabriele Donnini nel suo blog ; dall’esperienza carceraria si esce diversi, senza dover essere necessariamente migliori o peggiori, ma forse si ha modo di prendere coscienza della propria unicità.
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Nell’opera le venature in oro sulla superficie del teschio non sono casuali o puramente estetiche ma prendono spunto dalla pratica giapponese del Kintsugi, in cui si utilizza la polvere d’oro per riparare oggetti in ceramica; a restauro ultimato le venature sulla superficie saranno casuali e mai uguali tra loro dando preziosità ed unicità al nuovo oggetto. Ogni essere umano che abbia vissuto nel fuori mondo ha delle venature in oro diverse tra loro – spiega.
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Oggi, dopo un’assoluzione arrivata nel 2017 , Gabriele Donnini continua a sviluppare progetti a sostegno della comunità carceraria. Già durante la detenzione era nato in collaborazione con ANTIGONE LAZIO, il Progetto “AMOMAMMA”, che aveva portato per la prima volta dei corsi per tatuatori all’interno di un istituto di pena, con il duplice intento di evitare rischi igienici dovuti alla diffusissima pratica di tatuarsi in clandestinità e dare al tempo stesso una opportunità concreta di lavoro ai detenuti. Aderisce inoltre al progetto “Belli come il sole” per i figli reclusi con le detenute del carcere di Rebibbia a Roma.
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Ego Te Absolvo (2020) - Gabriele Donnini
Scultura-Teschio in terracotta modellato a mano con inserti in foglia d'oro zecchino. Scritte con pennarello a vernice. Base in legno massello dipinto. “Cella” in ferro, saldata e invecchiata con acido e fiamma. Croce disegnata con penna a sfera su carta in cotone Arches da 300 gr. su supporto di legno.
Rome Art Week 26 -31 ottobre 2020
Galleria Restelliartco.
Via Vittoria Colonna, 9 Roma
Infoline +39 06.3243919 info@restelliartco.com
photocredits Gianni Brucculeri
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