1. GABRIELLI ASSOLVE TUTTI: NON FACCIO ROTOLARE TESTE VIETATO AL CLAN FARE IL BIS
Mauro Favale per “la Repubblica”
L' informazione stavolta è arrivata con 48 ore di anticipo e non è stata sottovalutata.
alfonso sabella ignazio marino
D' altra parte, dopo che il funerale di Vittorio Casamonica è finito sulle pagine dei giornali di tutto il mondo, non poteva essere altrimenti. Per questo domani, in occasione dell' ottavario (la messa a suffragio di un defunto a 8 giorni dalla morte), i Casamonica si dovranno accontentare di una cerimonia «in forma strettamente privata».
Così ha disposto il questore di Roma Nicolò D' Angelo in base all' articolo 27 del testo unico di pubblica sicurezza. «Non si può vietare un funerale in un luogo di culto», ricorda il vice questore Luigi De Angelis. Ma all' esterno della chiesa (stavolta la più piccola parrocchia di San Girolamo a Casal Morena, Roma sud), non ci saranno carrozze e cavalli ma forze dell' ordine a presidiare il sagrato.
alfonso sabella assessore alla legalita per ignazio marino
Ad annunciare il provvedimento è il prefetto di Roma Franco Gabrielli che ieri ha messo attorno a un tavolo tutti gli attori (assenti per ferie il questore e il sindaco Ignazio Marino) di quella che ha definito «una vicenda gravissima», una «falla», un «vulnus», un «baco » nel sistema informativo che ha consentito ai Casamonica «di fare ciò che volevano».
franco gabrielli (2)
Non tanto «un messaggio mafioso alla città», quanto «un' ostentazione - spiega Gabrielli della capacità del clan di controllare il territorio ». Con un' annotazione in più: «Loro stessi volevano far montare la storia sui mass media. Tutti noi siamo stati un loro strumento inconsapevole ».
Una cerimonia che preoccupa non solo per la scarsa «sensibilità» con la quale è stata trattata un' informazione che «c' era, seppure in maniera indiretta» e che tutti conoscevano, dai carabinieri alla polizia. Il problema vero in una città che si prepara ad ospitare dall' 8 dicembre milioni di pellegrini per il Giubileo di Papa Francesco, è il controllo dei cieli.
Perchè se sull' elicottero che il 20 agosto ha sparso petali di rosa sulla parrocchia di Don Bosco al Tuscolano, ci fosse stato un terrorista «sarebbe stato un problema per tutti», avverte Gabrielli. «Il tema del sorvolo è molto importante e attiene alla sicurezza nazionale - prosegue - ma questi casi si risolvono con con un' attività preventiva di intelligence». Quella che è mancata in questa occasione.
prefetto Franco Gabrielli
Per il resto, Gabrielli (che pure ha chiesto a polizia e carabinieri «di svolgere adeguati accertamenti su profili di carattere disciplinare ») assolve tutti: «Non sarò io a far rotolare teste. Se necessario lo farà il ministro». Anche perchè «tutti hanno seguito a memoria "la libretta", ed è difficile contestare mancanze ». È mancata, appunto, la sensibilità.
Per questo, secondo l' ex capo della Protezione civile, serve «un cambio di mentalità».
funerale vittorio casamonica 11
Verrà creato un «gruppo di raccordo informativo » che definisca «un ranking delle notizie che servono». Queste, poi, dal livello più basso viaggeranno rapidamente ai vertici per essere analizzate più attentamente, colmando così le lacune della scorsa settimana.
Per quanto riguarda i Casamonica, invece, ci sarà una stretta sulle loro attività («Ma non li scopriamo ora. Dal 2010 ne abbiamo ar-restati 117») e sui controlli sulle case popolari da loro abusivamente occupate (il Campidoglio ne ha individuate una trentina): «Dobbiamo fare uno sforzo - conclude Gabrielli per dimostrare che non abbiamo paura dell' ambiente criminale. Ma non in un' ottica di legge del taglione».
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2. "RESTO SERENO IN FERIE IN FONDO ERA SOLO UN FUNERALE CAFONE"
Intervista di Mauro Favale ad Alfonso Sabella per “la Repubblica”
«Non capisco perché sarei dovuto rientrare prima dalle ferie per un banale funerale cafone ». Alfonso Sabella è in macchina dalle parti di Lubiana, ultima tappa di un road trip in giro per l' Europa: «Un viaggio folle: Roma, Treviso, Vienna, Budapest, Transilvania, Serbia, Zagabria e ora Lubiana». Il magistrato "cacciatore di mafiosi" (dal titolo di un suo libro), prestato alla politica da meno di un anno (della giunta Marino è assessore alla Legalità) rientrerà oggi in città.
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Non ha pensato di anticipare il ritorno dopo il funerale show di Vittorio Casamonica?
«Per fortuna non mi pare ci sia stata una sparatoria o una strage. Quella cerimonia ha dimostrato un fatto che già conosciamo: a Roma esistono le mafie. Interrompere le ferie per prendere atto di una cosa che già so non mi è sembrato opportuno».
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Quelle esequie, però, hanno indignato tanti in città.
«Sì, ma ripeto: non è accaduto un fatto tale che richiedesse vicinanza alla popolazione o, da parte del Campidoglio, l' adozione di provvedimenti immediati. Anzi, le dico una cosa: se fossi tornato sarebbe stato controproducente ».
Perché?
«Perché avrei dato il segnale che le istituzioni si piegano ai Casamonica. E poi avevo bisogno di staccare. Da dicembre, dal mio arrivo in Campidoglio, non ho fatto un' ora di ferie. Natale l' ho passato a lavoro, le domeniche pure.
E il mio fisico ne ha risento (l' assessore è stato ricoverato a metà luglio per un malore, ndr)».
VITTORIO CASAMONICA
Il sindaco rientrerà a Roma dopo di lei. E salterà il Consiglio dei ministri in cui si parlerà di Mafia capitale.
«Marino è rimasto a Roma fino a ferragosto, si è dato il cambio con il vicesindaco, altri assessori sono rimasti in sede, io sto rientrando. Avrà pure diritto a farsi qualche giorno di vacanza, come avviene in tutti gli uffici del mondo. Non è che se il mio amico Pignatone va in ferie, allora vuol dire che Roma è in mano alle mafie. Per il cdm del 27 in città ci sarà tutta la giunta. Un giorno avanti o dietro per il sindaco non cambia nulla».
Forse Marino poteva scegliere una meta più vicina?
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«Ma ormai basta una notte di volo e sei di ritorno. E poi diciamolo: a Roma ogni giorno succede qualcosa. Se uno ragiona così, in ferie non ci va mai».