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    “EGONU, TU SEI NERA, IO SONO GRASSA” – UN ARBITRO HA DECISO DI SFANCULARE LA PALLAVOLO DOPO ESSERE STATA DISCRIMINATA PERCHÉ HA QUALCHE CHILO DI TROPPO. MA LA VERA STORIA È DIVERSA: NON SI TRATTA DI INSULTI A BORDO CAMPO, MA PRECISE REGOLE DELLA FEDERAZIONE PER CUI, SE SI SUPERANO ALCUNI VALORI, SI RICEVE UNA PENALIZZAZIONE E SI VIENE SPEDITI IN UNA CATEGORIA INFERIORE. MA LA RAGAZZA NON CI STA: “I MIEI PARAMETRI NON SCALFISCONO LA QUALITÀ DEL SERVIZIO…”


     
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    Estratto dell'articolo di Nadia Errigo per www.lastampa.it

     

    martina scavelli martina scavelli

    […]Martina Scavelli è un arbitro di pallavolo di Serie B a Catanzaro. Ieri, nel giorno della festa degli innamorati, ha pubblicato su Facebook un post in cui spiega perché ha deciso di dare le dimissioni dalla Fipav, la Federazione Italiana Pallavolo.

     

    «Egonu, tu sei nera, IO SONO GRASSA!» ha scritto sul suo profilo. «Non sopporto più di essere misurata e pesata come si fa con le vacche! Lo sport dovrebbe unire, anziché emarginare. E io non voglio più essere messa all'angolo per qualche centimetro o qualche chilo in più!».

     

    pallavolo pallavolo

    E poi continua, spiegando quali sono le regole e perché lei è stata esonerata per la sua fisicità. «Ho superato i valori previsti di BMI e circonferenza addominale (nulla di eccessivo). Ho ricevuto una penalizzazione di 3 punti nell'ambito del punteggio Dirigenti di Settore e l'esonero dall'impiego fino al raggiungimento dei valori previsti. La penalizzazione mi porterà, a fine stagione, a passare dalla serie B al campionato regionale, facendo un enorme passo indietro».

     

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    Continua, spiegando perché non è più disposta a seguire le regole della Federazione, al punto da scegliere di lasciarla. «I miei sono parametri fuori norma, certo, ma di poco. Un poco che non scalfisce la qualità del mio servizio. Come se tre dita in più sul mio girovita potessero mettere a rischio una partita di pallavolo che, tra l'altro, non prevede che l'arbitro corra per il campo come succede nel calcio. Le regole sono regole, io le ho accettate e le rispetto, ma non vuol dire che siano sacre e immutabili».

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    Per la Federazione però non ci sarebbe nulla di strano. Il regolamento, fanno sapere, arriva dalla Federazione internazionale ed è del 2017. A parer loro, ci sono degli standard di salute da rispettare, anche per gli arbitri. E si misurano in centimetri.

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