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    OSPEDALI DA ERA GIURASSICA - NELLE STRUTTURE SANITARIE ITALIANE ABBIAMO LE APPARECCHIATURE DIAGNOSTICHE PIÙ OBSOLETE D'EUROPA, E COSÌ LE DIAGNOSI DIVENTANO IMPRECISE - SECONDO UNO STUDIO DI CONFINDUSTRIA, PER ESEMPIO, I MAMMOGRAFI HANNO UN'ETÀ MEDIA DI 13,4 ANNI, QUANDO IN BASE AGLI STANDARD DI SICUREZZA NON DOVREBBERO SUPERARE I 6 - IL 74% DEI MACCHINARI PER LE RISONANZE MAGNETICHE È ORMAI SUPERATO, E ANCHE LE TAC SONO TROPPO IN LÀ CON GLI ANNI...


     
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    Paolo Russo per "La Stampa"

     

    coronavirus ospedale di varese coronavirus ospedale di varese

    Negli ospedali italiani come al Jurassic Park. Si perché con le sue 18 mila apparecchiature diagnostiche obsolete siamo tra i peggio messi in Europa. Ed è un bel problema per i pazienti che si sottopongono ad un accertamento con una tac o una risonanza troppo in là negli anni e per questo meno precisa di quelle di ultima generazione. Ma anche per quelli in lista di attesa, già rese interminabili dal Covid che ha fatto saltare il 37% degli esami programmati, ma ulteriormente allungate dai nostri macchinari arrugginiti.

     

    coronavirus ospedale di varese 4 coronavirus ospedale di varese 4

    Che finiscono spesso per andare in manutenzione a tutto danno dell'offerta di prestazioni diagnostiche da parte di asl e ospedali. Ma anche dei loro bilanci, visto che alla lunga i costi di riparazione finiscono per superare quelli di acquisto.

     

    Lo sa bene il governo che nelle bozze del Recovery plan stanzia circa 3 miliardi per il rinnovo tecnologico delle strutture sanitarie, pubbliche e private. Ma lo percepisce anche il popolo degli assistiti, visto che l'84% ritiene "di primaria importanza" rinnovare il parco macchine e tecnologico ospedaliero, come rileva un'indagine condotta da "Community Research & Analisi".

     

    CORONAVIRUS - OSPEDALE CORONAVIRUS - OSPEDALE

    Perché i nostri ospedali sono vecchi fuori, visto che hanno in media più di 70 anni, ma anche dentro, come dimostra la fotografia scattata dall'indagine condotta dall'"Osservatorio parco installato" di Confindustria dispositivi medici.

     

    coronavirus paziente all ospedale san filippo neri di roma coronavirus paziente all ospedale san filippo neri di roma

    Nonostante qualche leggero miglioramento rispetto agli anni passati i dati mostrano quanto la modernità non sia ancora di casa nel nostro parco tecnologico ospedaliero. Prendiamo i mammografi. L'età media di quelli convenzionali è di 13,4 anni, quando non dovrebbero superare i sei, secondo gli standard di sicurezza e adeguamento tecnologico. Ma solo il 9% ha meno di 5 anni e l'84% supera comunque il limite anagrafico che darebbe diritto al pensionamento.

     

    risonanza magnetica risonanza magnetica

    Va un po' meglio per gli angiografi, le apparecchiature che servono a valutare lo stato dei nostri vasi sanguigni e delle coronarie. Insomma un esame importante, che nel 61% dei casi affidiamo a una strumentazione ormai obsoleta.

     

    La risonanza magnetica sappiamo tutti a cosa serve e quanto sia importante per diagnosticare in alcuni casi malattie che prese per tempo possono ancora essere sconfitte. Peccato che ben il 74% di queste apparecchiature abbia superato il limite di età che le rende non più al passo con i tempi.

     

    risonanza magnetica risonanza magnetica

    Anche perché parliamo di risonanze magnetiche con minor livello di precisione, secondo l'unità di misura Tesla, che in questo caso è pari a 1, mentre quelle tecnologicamente più avanzate arrivano anche oltre il valore di 3. Qui la percentuale di obsolescenza scende al 41%. Ma le risonanze "4.0" sono una rarità dei nosocomi italiani.

     

    mammografo mammografo

    Le Tac sono troppo in là negli anni in un caso su due (il 51% per l'esattezza). Anche in questo caso la percentuale si abbassa quando si va a contare l'età delle apparecchiature multistrato, capaci di vedere più in profondità dentro ossa e organi. Ma anche qui le tac più avanzate sono anche quelle meno diffuse.

     

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    A volte per fare una diagnosi corretta basta una semplice radiografia. Peccato che se parliamo degli apparecchi radiografici tradizionali l'81% abbia superato il limite dei 10 anni di anzianità, oltre i quali si farebbe bene a sostituirli, mentre obsoleto è il 48% di quelli digitali, che più raramente si trovano nei nostri centri diagnostici.

     

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    Quando pensiamo a una sala operatoria ci vengono in mente bisturi e chirurgo ma non immaginiamo quanta tecnologia ci sia. Ad esempio per monitorare i nostri parametri vitali con quei grandi macchinari, definiti in termini tecnici "sistemi mobili ad arco", obsoleti nel 57% dei casi.

     

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    «Le tecnologie all'avanguardia - afferma Aniello Alberti, presidente di Elettromedicali e Servizi integrati - consentirebbero non solo una migliore capacità diagnostica, ma anche una maggiore velocità di refertazione, che potrebbe rivelarsi fondamentale una volta che i cittadini saranno meno impauriti dal Covid e riprenderanno a fare prevenzione e a curarsi senza timore di contagiarsi». Che è poi la vera sfida post-pandemica da vincere lanciando verso il futuro i nostri ospedali fermi all'era jurassica.

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