Estratto dall’articolo di Carlo Bertini per il “Messaggero Veneto” e i giornali del Gruppo Nem
schlein gentiloni
Molto dipenderà dal voto delle Europee, ma anche se il Pd ne uscirà bene – i bookmakers dem prevedono addirittura un 22 per cento e passa grazie al traino della sfida a due Schlein-Meloni – la geografia del partito muterà e non poco dopo il 9 giugno. Presidenza, capigruppo e segreteria, ormai silenziata da mesi: tutti gli organismi saranno messi in discussione e una figura su tutte si staglierà all’orizzonte, quella dell’ex premier Paolo Gentiloni.
La segretaria Elly Schlein potrebbe infatti proporre in autunno all’ex premier Paolo Gentiloni di fare il presidente del Pd, al posto di Stefano Bonaccini, per ribilanciare i pesi interni e tenere insieme il diavolo e l’acqua santa: ovvero le due anime del partito, quella più radical e libertaria quella più governista e moderata.
elly schlein paolo gentiloni
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Ecco il braccio di ferro dei prossimi mesi nel Pd: tra chi vorrebbe infilare Gentiloni nella foto di famiglia del nuovo Pd a trazione Schlein, per non consentirgli di fare il controcanto alla segretaria; e chi invece vorrebbe conservargli le mani libere per giocare la partita da riserva della Repubblica (e del Pd) alla bisogna.
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Lui guarda con fastidio a tutte queste indiscrezioni, che considera chiacchiere premature, ma coglie in pieno la portata della questione e non si fida delle sirene che già gli stanno lanciando. (…)
nicola zingaretti elly schlein al monk 1
In tutto questo, l’attuale presidente, Stefano Bonaccini, non ha al momento intenzione di farsi da parte, ma punta a vincere il derby con Nicola Zingaretti per la carica di capodelegazione Pd al Parlamento europeo. Il governatore emiliano ha un seggio assicurato a Bruxelles dalla sua posizione di capolista del Pd alle europee del 9 giugno nella circoscrizione Nord Est.
La carica di capodelegazione gioco forza lo porterebbe lontano dai giochi italiani e fuori dalle manovre che dovranno prendere il via dopo l’estate: ovvero la costruzione di una tela che possa tenere insieme fili molto lontani tra loro, come quelli dei 5stelle e dei centristi vari, siano Matteo Renzi, Carlo Calenda o Emma Bonino, fino a quelli dei Verdi-Sinistra di Bonelli e Fratoianni. Un’operazione di difficile tessitura che si addice a un personaggio come Gentiloni (che nel 2020 fu nominato commissario proprio dal premier Giuseppe Conte) capace per temperamento e autorevolezza politica, a tenere insieme spinte e istanze diverse.
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elly schlein - stefano bonaccini
Il malcontento verso segretaria e presidente sale. E neanche un buon esito delle europee riuscirà a placarlo.
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