Estratto dell’articolo di Matteo Marini per www.repubblica.it
elon musk - missione marte con space x
Elon Musk vuole essere l’uomo della provvidenza e portare l’umanità su Marte “prima che scoppi la terza guerra mondiale”, quando “probabilmente lanceranno bombe nucleari sulla Luna”. Per questo serve un piano B: un pianeta fuori portata dai missili atomici, su cui estendere la nostra civiltà. C’è anche la Luna, lungo questo, ma all’orizzonte si staglia il Pianeta rosso, la prima e per ora unica speranza “per non restare una di quelle civiltà sfigate monoplanetarie”.
elon musk - space x
Si è rivolto così ai dipendenti SpaceX pochi giorni fa, dal palco della sua Starbase, in Texas, dalla quale prendono il volo le astronavi Starship. Alle sue spalle ce ne sono tre, allineate come colonne di un tempio. Promette alla sua folla, che lo osanna come un messia, che “entro 20 anni” la nostra civiltà sarà diventata multiplanetaria e che “alla fine sarà una civiltà multi-stellare. Come far avverare Star Trek”.
“A Elon Musk chiediamo quello che chiediamo a un dio. Salvaci”, inizia così il libro di Fabio Chiusi L’uomo che vuole risolvere il futuro. Una critica feroce a colui che è che da tempo profeta del “longtermismo” portato all’estremo, visione secondo cui “influenzare il futuro a lungo termine sia una priorità morale del nostro tempo” come espresso dal filosofo scozzese William MacAskill, a cui Musk si ispira.
elon musk - missione marte con space x
Il punto di partenza, la chiave, è la “sua” Starship, astronave al cui destino è legato il programma lunare della Nasa, del business di SpaceX, e che il miliardario presenta come l’arca di Noè per espandere la nostra “coscienza”, intesa come capacità di pensarci in quanto specie, intelletto, cultura, civiltà, appunto. Rispolvera il paradosso di Fermi (“se non siamo soli nell’Universo, dove sono tutti quanti?”) per raccontare come in quasi 14 miliardi di anni, l’età del Cosmo, la nostra civiltà nata con la scrittura appena 5.000 anni fa, “sia un battito di ciglia”.
il piano di elon musk per colonizzare marte
E quindi questa Coscienza, “come una piccola candela nell’immensa oscurità”, così rara tra i pianeti, le stelle, le galassie, deve essere preservata. Mette le mani avanti: “Non sto parlando di abbandonare la Terra o cose del genere. Ma ci sono alcune cose che potrebbero essere fuori dal nostro controllo”. Un asteroide o una cometa, come nel film Don’t look up, o una guerra nucleare appunto.
elon musk al superbowl
Per colonizzare Marte, l’unico pianeta sul quale, in qualche modo, potremmo “trasferirci”, dato che a differenza della Luna almeno ha un’atmosfera, per quanto velenosa per i nostri polmoni, serviranno “un milione di persone e diverse migliaia di tonnellate di materiali”. Musk mostra un video con flotte di centinaia di Starship pronte in orbita a far rotta verso la destinazione finale. Il nuovo veicolo è ancora al suo terzo volo ma diventerà più imponente (150 metri, come un palazzo di 50 piani), più potente, è pronta per nuovi test. Il prossimo tra un mese.
Musk annuncia che sarà aumentata la produzione fino ad arrivare (non è chiaro in quali tempi) a migliaia di astronavi ogni anno, e lanciarne altrettante per popolare l’ostile deserto marziano, e poi trasformarne l’atmosfera per renderlo simile a casa nostra, scioglierne il ghiaccio in oceani. E far sì che “quasi chiunque possa permettersi di andare su Marte”.
ELON MUSK - ILLUSTRAZIONE WALL STREET JOURNAL
Nel frattempo Starship si occuperà di far crescere il business di SpaceX: lanciare le migliaia di satelliti Starlink, che connettono tutto il Pianeta; fagocitare il mercato (quando Starship sarà operativa “lanceremo il 99% di tutta la massa che andrà in orbita”); Starship porterà astronauti sulla Luna e lì SpaceX costruirà anche una città. [...]
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