Emanuela Maccarani alle olimpiadi di parigi
Il caso Maccarani non sembra finito. La ct delle farfalle della ginnastica ritmica oggetto di nuove accuse da parte delle ex ginnaste Anna Basta e Nina Corradini. Lo riporta il Corriere della Sera. «Emanuela Maccarani, c.t. delle farfalle della ritmica, e i vertici politici della ginnastica italiana devono essere processati dal Coni», questa la richiesta alla Procura Generale delle ex farfalle sostenute dall’associazione Change The Game.
Emanuele Maccarani avrebbe orientato il processo a suo carico
La ct Maccarani alla fine del primo processo per maltrattamenti fu prosciolta e ammonita in sede sportiva per «eccesso di affetto», nonostante la procura di Monza ha certificato «insulti, pesature reiterate, espressioni offensive riferite alle caratteristiche fisiche e umiliazioni».
anna basta
Per essere prosciolta, secondo l’accusa delle ginnaste, “Maccarani avrebbe orientato a suo piacimento il processo sportivo con il suo (teorico) accusatore, Michele Rossetti, manipolando il presidente federale Gherardo Tecchi. Le prove sarebbero proprio nelle 150 pagine (con 300 di allegati) degli atti di Monza“.
In altre parole, “Rossetti, procuratore sportivo con il compito di indagare nel più assoluto riserbo e sostenere l’accusa davanti al tribunale, riferiva regolarmente a Tecchi gli esiti degli interrogatori e, spiega Giovanni Frisoli, legale di Basta, «concordava con lui le strategie di giudizio con l’ansia costante di depotenziare le indagini».
nina corradini
Maccarani, sotto inchiesta, avrebbe imposto la scelta dei testimoni escludendo chi poteva metterla in difficoltà. «La procura cercava solo testimonianze favorevoli e ci sono difformità tra quanto riferito in sede federale e quanto ai magistrati di Monza» ha spiegato Evelina Troglia, legale di Corradini“.
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