EMILIANO
Mic. All. per il Messaggero
Una fattura da 65mila euro costa al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, l' iscrizione sul registro degli indagati. Quei soldi sarebbero stati utilizzati per finanziare la campagna elettorale per le primarie del Pd, nell' aprile 2017, nelle quali il governatore pugliese aveva sfidato Matteo Renzi, poi eletto segretario.
L' inchiesta è della Procura di Bari e coinvolge anche il capo di Gabinetto del politico, Claudio Stefanazzi, e tre imprenditori: due sono dell' azienda barese che avrebbe staccato l' assegno, l' altro è il titolare dell' agenzia di comunicazione, creditrice della somma, che aveva curato la campagna. I due pubblici ufficiali sono accusati di induzione indebita a dare e promettere utilità - in concorso con gli altri tre indagati - e abuso d' ufficio, mentre gli imprenditori devono rispondere di false fatturazioni, effettuate, secondo i pm, per giustificare il pagamento.
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Ieri la Guardia di finanza, coordinata dal procuratore aggiunto Lino Giorgio Bruno, ha acquisito documentazione nella sede della Presidenza della Regione Puglia, comprese alcune chat sul cellulare di Emiliano e di Stefanazzi, e varie mail contenute nei loro computer.
MICHELE EMILIANO LUIGI DI MAIO
La visita degli inquirenti per Emiliano non è stata una sorpresa: due giorni fa ha denunciato ai pm di essere stato avvisato di quel blitz. «Ho denunciato una violazione del segreto istruttorio - ha detto il governatore pugliese - Lunedì 8 aprile sono venuto a conoscenza che giovedì 11 sarei stato oggetto di un' attività di acquisizione di documenti e dati da parte della GdF in relazione ai finanziamenti percepiti in occasione della mia campagna per le primarie del Pd del 2017. La fuga di notizie, in piena violazione del segreto istruttorio, precisava ulteriori fatti e circostanze».
MICHELE EMILIANO LUIGI DI MAIO
Emiliano ha aggiunto di avere chiesto al procuratore di Bari «di potere denunciare i fatti per ottenere la massima tutela da possibili violazioni del segreto istruttorio di natura strumentale, atteso il mio ruolo pubblico». Il politico ha anche spiegato i contorni dell' inchiesta a suo carico: «La questione attiene a verifiche sulla natura dei pagamenti di una società di comunicazione che ha curato parte della mia campagna elettorale, e con la quale era insorto un contenzioso giudiziario. Abbiamo fornito piena collaborazione, nella convinzione di avere operato con assoluta correttezza».
MICHELE EMILIANO il confronto tv tra renzi emiliano e orlando 3 EMILIANO SMS il confronto tv tra renzi emiliano e orlando
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