Massimo Massenzio per corriere.it
solitudine
Mario, 48 anni, era un uomo solitario e con molti problemi. Disoccupato, pochissimi amici, viveva nell’alloggio di famiglia in Barriera di Milano. Martedì pomeriggio (14 giugno) i vigili del fuoco, dopo la chiamata allarmata dei vicini che non lo vedevano (almeno) da prima di Pasqua, hanno sfondato la porta dell’appartamento al terzo piano di via Leinì e lo hanno trovato senza vita, in avanzato stato di decomposizione, praticamente mummificato. Secondo il medico legale era morto da diversi mesi, probabilmente per cause naturali, ma nessuno si era preoccupato per la sua assenza.
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«Lui in questo palazzo era cresciuto - raccontano i vicini -. Il padre è mancato da qualche anno e con la madre c’erano stati parecchi dissapori. La signora Maria era il collante di quella famiglia, ma da quando è andata in una casa di riposo la situazione è precipitata. Lo incontravamo ogni tanto per le scale, quando scendeva per andare a buttare la spazzatura o comprare la solita pizza in corso Vercelli. Lui non dava confidenza a nessuno, buongiorno e buonasera e la conversazione era finita lì».
Qualcuno racconta che in passato Mario abbia provato a fare il bidello in una scuola, ma da tempo non lavorava più: percepiva un sussidio che gli permetteva di arrivare alla fine del mese. Dopo la morte della madre, di cui nessuno aveva avuto notizia, Mario si era chiuso in se stesso. Gli inquilini della vecchia casa di ringhiera non hanno fatto troppo caso alla buca delle lettere, piena di bollette e avvisi di notifica.
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La sorella maggiore, con la quale aveva interrotto ogni rapporto, ha continuato a pagare in anticipo tutte le spese condominiali, ma nei giorni scorsi il cattivo odore proveniente dall’alloggio ha messo in allarme i vicini. L’amministratore ha avvisato il 112 e in via Leinì sono arrivati i vigili del fuoco, assieme alla polizia e a un’ambulanza della Croce Verde di Villastellone a sirene spiegate.
solitudine 1
Purtroppo per Mario non c’era più niente da fare. È morto da solo, come ha vissuto quasi tutta la sua vita e nessuno se ne è accorto. La porta era chiusa dall’interno e nell’appartamento e sul corpo non sono state trovate tracce di violenza o colluttazione. Sulla vicenda indaga la Questura, ma non sembra esserci nessun giallo. Solo l’ennesimo dramma della solitudine, consumato in una palazzo di periferia.