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    ROBE DA PAZZALI! IL MANAGER ENRICO PAZZALI, VICINO AL CENTRODESTRA LOMBARDO, RESISTE E PER ORA NON SI DIMETTE DALLA FONDAZIONE FIERA DOPO LO SCOPPIO DELL’INCHIESTA CHE VEDE AL CENTRO LA SUA SOCIETÀ EQUALIZE SRL CHE SAREBBE AL CENTRO DI UNA VASTISSIMA RETE DI HACKERAGGI E DOSSIERAGGI ILLEGALI SU POLITICI E IMPRENDITORI - INDAGATO OLTRE A LUI ANCHE PIERFRANCESCO BARLETTA, VICE PRESIDENTE DI SEA, LA SOCIETÀ DEL COMUNE DI MILANO CHE GESTISCE GLI AEROPORTI – IL COPASIR CHIEDE GLI ATTI DELL'INCHIESTA - I DOSSIER SUGLI OLIGARCHI RUSSI


     
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    enrico pazzali enrico pazzali

    Alessandra Corica, Miriam Romano per milano.repubblica.it - Estratti

     

    Enrico Pazzali per il momento resiste e non si dimette da presidente della Fondazione Fiera di Milano. Il manager, da sempre vicino al centrodestra lombardo, con ottimi rapporti sia con FdI sia con il governatore lombardo Attilio Fontana, oggi si è presentato al Comitato esecutivo della Fondazione accompagnato dai suoi legali, dopo lo scoppio dell’inchiesta che vede al centro la società Equalize srl.

     

    Di cui Pazzali è socio di maggioranza – l’altro socio è l’ex super poliziotto Carmine Gallo – e che sarebbe al centro di una vastissima rete di hackeraggi e dossieraggi illegali su politici e imprenditori. Tra gli indagati nell’inchiesta, è emersa anche la presenza di Pierfrancesco Barletta, vice presidente di Sea, la società del Comune di Milano che gestisce gli aeroporti.

    ENRICO PAZZALI ATTILIO FONTANA ENRICO PAZZALI ATTILIO FONTANA

     

     

    Barletta, manager molto vicino al centrosinistra lombardo che infatti ne ha benedetto la nomina, già nel cda di Leonardo (la società, così come Sea, risulta estranea alle indagini), è un ex socio dello stesso Pazzali. Barletta, la cui nomina in Sea è stata voluta dal Comune, è indagato per accesso abusivo a sistema informatico in relazione a due report da lui commissionati. Inoltre sarebbe stato anche lui vittima di un episodio di dossieraggio.

     

     

    Pazzali al momento risulta indagato, ma non ancora sottoposto a misure cautelai: la Dda di Milano ha depositato in queste ore il ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere gli arresti domiciliari, dopo che il gip Fabrizio Filice aveva deciso di non applicare alcuna custodia cautelare per Pazzali. Ma, per il momento, è ancora libero. Il manager allora, protagonista dei salotti politici del centrodestra lombardo, ma capace di tessere ottime relazioni con tutti - dal mondo imprenditoriale allo stesso centrosinistra che guida il Comune di Milano e che nel 2021 gli ha conferito l’Ambrogino d’Oro per il suo impegno durante il Covid con la realizzazione dell’ospedale in Fiera – per il momento sembrerebbe intenzionato a non lasciare.

     

    enrico pazzali enrico pazzali

    Pazzali si sarebbe presentato davanti al comitato della Fondazione Fiera (l’ente non è indagato) accompagnato dai suoi legali, restio a mettere sul piatto le sue dimissioni. Il Comitato per il momento si sarebbe così aggiornato.

     

    Del resto, la cautela sembra quella prevalere in tutto il mondo politico lombardo, come dimostrano le parole dello stesso governatore Attilio Fontana, che oltre a dirsi “stupito” per quanto emerso finora, interrogato su un possibile passo indietro di Pazzali ha detto che della questione ne dovrà parlare “con il sindaco, ci dobbiamo parlare perché la nomina è stata congiunta. E quindi potrò dirlo dopo aver parlato con Sala”.

     

    Il presidente della Fondazione Fiera viene nominato dal Consiglio regionale della Lombardia, su indicazione e scelta del presidente della Regione, che sul nome deve incassare l’ok del sindaco di Milano: di qui, il riferimento di Fontana a Beppe Sala. Pazzali è stato nominato la prima volta, alla guida della Fondazione Fiera, nel 2019, e riconfermato nel 2022.

     

    Enrico Pazzali Enrico Pazzali

    Inchiesta dossieraggio, il Copasir chiede gli atti dell’inchiesta di Milano

    Il Copasir, a quanto si apprende, ha chiesto gli atti dell'inchiesta, compatibilmente con il segreto istruttorio. Sono emersi dalle carte diffuse finora presunte acquisizioni di documenti dell'intelligence ed il gruppo degli indagati godrebbe, si legge nell'ordinanza, di "appoggi di alto livello", anche "quello dei servizi segreti, pure stranieri". Il Comitato vuole così vederci chiaro per i profili che riguardano il coinvolgimento degli 007, come ha fatto in passato con l'inchiesta di Perugia legata agli accessi alle banche dati del finanziere Pasquale Striano.

     

    Dossier su cittadini russi nell’inchiesta sugli spioni

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    Spuntano anche presunti dossier su cittadini russi negli atti dell'inchiesta della Dda.

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