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    "LA PELLICOLA MENO RIUSCITA DELLA MIA CARRIERA? SAPORE DI MARE. POTEVA VENIRE MOLTO PIÙ BELLO" – ENRICO VANZINA: "SONO PASSATO COME UN CANTORE DEGLI ANNI OTTANTA, QUANDO, INVECE, NEI MIEI FILM C’ERANO GROSSE PRESE PER IL CULO! CHI NON LO VEDE NON HA IL SENSO DELL’UMORISMO. E’MORALISTA. E DIO ME NE LIBERI! IL FILM PIÙ BRUTTO È STATO BANZAI, CON PAOLO VILLAGGIO. CI SIAMO CULLATI IN FESSERIE ASSURDE, E ABBIAMO FATTO UN FILM ORRENDO" – CECCHI GORI, LA LITE CON DE LAURENTIIS E LE PORCATE CHE HA SUBITO…


     
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    Estratto dell'articolo di Francesco Melchionda per www.perfideinterviste.it

    enrico vanzina enrico vanzina

     

    Enrico Vanzina, a leggere le sue interviste sui giornali, con quella faccia così bonaria e disincantata, sembra diventato, ai miei occhi, il grande patriarca del cinema comico italiano. Un grande dispensatore di suggerimenti e consigli e aneddoti. Le piace questo ruolo che, forse, è venuto fuori a sua insaputa?

    No, non mi piace perché detesto avere consigli. Penso che nella vita bisogna sbagliare da soli. Non penso di avere l’aria disincantata. Sono pervaso da rabbie furibonde e da momenti di tenerezza spaventosi che m’inquietano. Diceva Hemingway: diventando più vecchi, non si diventa più saggi, ma più attenti. E aveva ragione. La saggezza è una stupidaggine. E’ bellissimo sbagliare con i capelli bianchi in testa, forse è anche più bello. Ho visto tanto nella vita, e quello che racconto viene interpretata come saggezza, ma è, invece, solo cronaca.

    enrico vanzina foto di bacco enrico vanzina foto di bacco

     

    […]

    Mi sono sempre chiesto, guardando i suoi film, il motivo che l’ha spinta, in tutti questi anni, a raccontare, in maniera quasi ossessiva, un certo tipo di mondo, il generone romano, i soldi, la vanità, i frizzi e i lazzi di una gioventù dorata lontana anni luce dal mondo reale. Come mai? Invidia, curiosità, voglia, anche solo idealmente, di farne parte?

    E’ una domanda sbagliata, la sua. Negli anni, con mio fratello Carlo, ma anche da solo, abbiamo descritto tanti mondi, non solo quello legato al mondo dorato di cui parlava lei nella domanda. Abbiamo fatto film gialli, melò, politici. È un pregiudizio che non mi sta bene!

     

    Perché, ad esempio, non spostare il suo binocolo sulla gente povera, sui quartieri di periferia, sulle borgate? Non l’attrae l’uomo comune? Eppure ce n’è di comicità tra le persone povere…

    CARLO ENRICO VANZINA GIGI PROIETTI CARLO ENRICO VANZINA GIGI PROIETTI

    Io credo che abbiamo fatto più film sulla classe popolare che non sulla classe ‘alta’. Febbre da Cavallo, i film con le rapine, o quelli con Abantantuono, o le pellicole dove parlavamo dei ricchi, i veri protagonisti, in realtà, sono quelli della classe popolare. Anche questo mi sembra un pregiudizio ideologico. E lo trovo stolto. E quando c’è un pregiudizio, non si vede la realtà per quello che è. Ad esempio, ho raccontato il mondo degli Ottanta, e quello che mi stava attorno. E siccome quella fase storica del nostro Paese è stata molto criticata, sono passato come un cantore, quando, invece, nei miei film c’erano grosse prese per il culo! Chi non lo vede non ha il senso dell’umorismo. E’moralista. E Dio me ne liberi!

     

    Se si distaccasse, anche solo per un momento, dai film che ha scritto, e si mettesse dalla parte di uno spettatore, considererebbe i suoi film, più pop, o cinici?

    enrico vanzina foto di bacco (2) enrico vanzina foto di bacco (2)

    I nostri film hanno avuto una grande fortuna: sono stati aiutati dal tempo. Per anni, e succede ancora oggi, le nostre pellicole, oltreché al cinema, sono stati proiettati sul piccolo schermo, e questo ha attraversato tutte le generazioni. Nel bene e nel male, se mi mettessi dalla parte dello spettatore, il nostro cinema lo considererei pop, senza ombra di dubbio. E poi, io, anche più di Carlo, sono una persona pop, perché la mia curiosità mi ha sempre portato alla comprensione dei fenomeni popolari, cercando di raccontarli con un minimo di stile e delicatezza. Secondo me, lo sguardo pop negli ultimi decenni ha raccontato benissimo la nostra realtà. E mi fa piacere essere considerato un piccolo rappresentante pop della storia culturale italiana. Piccolo piccolo.

    sapore di mare sapore di mare

     

    […]

    Qual è, secondo lei, la pellicola meno riuscita della sua carriera?

    Sembrerà strano quello che dico, ma sicuramente Sapore di Mare. E’ un film bello, ma poteva venire molto più bello.

     

    Perché, cos’è che non ha funzionato?

    Eravamo troppo giovani, e non ci stavamo rendendo conto di quello che stavamo facendo. Se lo rifacessi oggi, sarebbe sicuramente più profondo e curato. Ma forse la sua acerbità giovanile lo rende quello che poteva essere. Quindi va bene così.

     

    enrico vanzina enrico vanzina

    […]

    Di attori e attrici, in tutti questi anni, ne ha visti tanti. Quali sono stati quelli che l’hanno delusa più, e umanamente e professionalmente?

    Non sono molto attratto dagli attori in generale. Mi piacciono le cassiere, gli avvocati, i meccanici.

     

    Perché proprio gli avvocati?

    Perché gli avvocati sono i veri attori, mentre gli attori spesso sono degli avvocati mancati. I quali perorano la loro causa. Tornando alla sua domanda, le dico che essere deluso dagli attori fa parte del contratto iniziale. Sai già in partenza, che ti tradiranno. Sono dei Giuda, però come Giuda ha accresciuto il mito di Cristo, gli attori, direttamente e indirettamente, ti aiutano a crescere. Mi hanno tradito in tanti, facendomi delle porcate inenarrabili.

     

    alberto sordi con carlo e enrico vanzina alberto sordi con carlo e enrico vanzina

    Quali sono le peggiori porcate che ha subito?

    Quando nei loro libri, ad esempio, scrivono delle cose false. O dimenticano. Che è anche peggio.

     

    […]

    A quale attore, oggi, metterebbe in bocca le battute e le sguaiataggini che le vengono in mente quanto scrive la storia di un film?

    A tutti gli attori giovani e bravi, ma non è facile. Siamo nell’antidivismo e questo non mi piace. Un tempo gli attori conservavano un loro mistero perché apparivano raramente. Oggi, come lei ben sa, questo non accade perché gli attori sono sempre in vetrina. I veri divi del cinema, oggi, sono i registi.

     

    vanzina vanzina

    […]

    Con quale produttore cinematografico ha litigato di più, e per soldi e per le idee?

    Non ho lavorato con tanti produttori. Ho avuto un’accesissima discussione, agli inizi della mia carriera, con Goffredo Lombardo; ma lo ringrazierò sempre perché mi ha fatto esordire. E, nel recente passato, con Aurelio De Laurentiis, perché non la vedevamo allo stesso modo su alcune cose legate ad un film. Ma voglio molto bene anche a lui.

     

    Il dissidio da dove nasceva?

    Il dissidio, se così possiamo definirlo, nasceva sulle idee, su come sviluppare un progetto, una scena. Ma fa parte tutto del gioco, anzi ben vengano le discussioni che aiutano a far crescere un film. I produttori un tempo magari non erano molto colti, ma avevano una grande sapienza popolare e, quindi, vuoi o non vuoi, dovevi stare lì ad ascoltarli e capire perché ti facevano un appunto. Tutto il contrario di oggi.

     

    Perché?

    enrico e carlo vanzina con steno enrico e carlo vanzina con steno

    Perché il cinema è finito nelle mani di manager che spesso conoscono poco cosa voglia dire fare un film. Manager spesso stranieri, che stanno all’estero, e che fanno cinema con soldi che non solo i loro.

     

    E con quali soldi, scusi?

    Quelli delle loro grandi compagnie.

     

    Cosa pensa della dinastia dei Cecchi Gori?

    Erano entrambi geniali, sia Mario che Vittorio, anche se quest’ultimo è stato visto e raccontato dalla stampa come uno che non capiva nulla. E chi lo dice, sbaglia. Vittorio ha avuto intuizioni pazzesche, ha fatto fare il salto di qualità alla sua casa di produzione, ha vinto Oscar, ha intravisto il potenziale del cinema oltre i nostri confini, ha capito l’importanza del connubio cinema-televisione.

     

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    Dove ha sbagliato, allora, Vittorio Cecchi Gori?

    Dove sbagliamo tutti: ha permesso che il suo carattere prendesse il sopravvento sulla sua intelligenza.

     

    […]

    Qual è stato il più grande insuccesso o i film sbagliati?

    Il film più brutto è stato Banzai, con Paolo Villaggio. Ci siamo cullati in fesserie assurde, e abbiamo fatto un film orrendo. Il lato positivo di quell’esperienza, per certi versi meravigliosa e formidabile, è che abbiamo conosciuto il Giappone come nessuno avrebbe potuto fare.

    enrico vanzina foto di bacco enrico vanzina foto di bacco

     

    Quali sarebbero le fesserie assurde di cui parla?

    Scrivere cose in malafede. E’ il peccato più grande che può commettere uno scrittore.

     

    […]

    Cosa disprezza di più, la prostituzione del corpo o quella cerebrale?

    Tutt’e due. Le ho viste entrambe, e spesso, e fanno parte dell’animo umano. Affrontare questo argomento con moralismo, è assolutamente inutile. Spesso, le persone che vivono in quel modo hanno però una vita interiore meravigliosa e più ricca rispetto a chi, magari, non si è mai prostituito. Fare i conti con la morale alla mia età è molto complicato.

     

    […]

    Quanta prostituzione c’è nel cinema italiano?

    Poca, pochissima. Perché il cinema italiano non esiste, o quasi. Oramai girano pochi soldi. E chi si prostituisce lo sa. Va altrove.

    enrico vanzina carlo verdone foto di bacco (2) enrico vanzina carlo verdone foto di bacco (2)

     

    In che senso non esiste?

    Vale poco. Sia in termini economici che di stima da parte degli italiani. Sono tutti incollati alle serie straniere.

     

    […]

     

    Le è mai pesato essere considerato figlio di papà, soprattutto agli inizi della sua carriera?

    E’ stata un’arma a doppio taglio; da un lato il vantaggio di vivere in un contesto familiare molto stimolante, dove si respirava cinema tutti i giorni; dall’altro lato, invece, è una grossa fregatura. Se non sei all’altezza del nome che porti, poi, la tua carriera può finire all’istante.

    enrico vanzina enrico vanzina

     

    […]

    I suoi film, per certi versi, hanno incarnato anche un modello di vita, un inno ai piaceri, all’edonismo. Si sente edonista?

    No, per niente. Ma mi piace vivere. Sono una persona semplice con una punta di snobismo.

     

    Perché snob?

    Perché mi sento leggermente superiore a molti cafoni che spadroneggiano in giro. Gli intelligenti, anche antipatici, possono spadroneggiare. I cafoni, no.

    carlo verdone e enrico vanzina carlo verdone e enrico vanzina steno con i figli carlo ed enrico vanzina steno con i figli carlo ed enrico vanzina

     

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    enrico vanzina enrico vanzina cristian de sica e enrico vanzina cristian de sica e enrico vanzina

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