Gaia Piccardi per corriere.it
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Era pronto a sistemarsi sui blocchi dei 100 metri di cui è re dei Giochi ma un problema gastrointestinale dell’ultimo minuto ha messo ko Marcell Jacobs che, in forma straripante (nel mirino ci sarebbe stato il record europeo che gli appartiene: quel 9”80 con cui ha lasciato di stucco il mondo all’Olimpiade di Tokyo ), aveva deciso a Nairobi di anticipare la stagione all’aperto rispetto ai 200 a Savona il 18 maggio. Niente da fare. Il campione olimpico è stato costretto a dare forfait e, per precauzione, ad andare al pronto soccorso in osservazione.
Lo spiega il coach, Paolo Camossi da Nairobi: «Marcell non potrà presentarsi ai blocchi di partenza oggi perché è ancora sotto osservazione al Pronto soccorso del Ruaraka Uhai Neema Hospital, gestito dalla Ong italiana World Friends. Ci teniamo a ringraziare lo staff e i medici, Gianfranco Morino e Washington Njogu, che sono stati molto attenti, cordiali e professionali con Marcell e con tutti noi. Ringraziamo anche il personale dell’Ambasciata d’Italia, in particolare il security officer, che ci hanno dato assistenza in tutta questa vicenda».
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Oggi in Kenya doveva essere la rivincita della finale giapponese con l’americano Fred Kerley, la prima di tre sfide dirette (seguiranno Eugene il 28 maggio, antipasto mondiale, e il Golden Gala a Roma il 9 giugno). Sono passati 279 giorni dall’indimenticabile primo agosto 2021, e il programma voleva che due campioni olimpici made in Italy tornassero in pista all’aperto: senza Jacobs, resta Filippo Tortu eroe della 4x100 in Giappone (che proprio a Nairobi ha chiuso la stagione scorsa con un 20”11 nei 200).
La gara
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Si chiama Kip Keino Classic e si svolge ai 1800 metri sul livello del mare della capitale keniana, quota che sdogana aspettative da sogno. «È la mia prima volta in Kenya — aveva detto il re di Olimpia prima di doversi fermare —, la pista è molto performante: farò bene». Oltre a Kerley e Tortu (9”99 come personal best: il crono con cui nel 2018 diventò il primo italiano sotto i 10”), restano in gara altri due velocisti americani, entrambi sotto i 9”90: l’argento olimpico nei 200 Bednarek, uomo da 9”89, e Young, più l’eterno nonno Mike Rodgers. Kerley provoca («Sono venuto a Nairobi con un unico obiettivo: vincere»), Jacobs scalpita imbronciato in ospedale.
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