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    ERA DAL 1918 CHE NON C'ERANO COSI' TANTI MALATI AL MONDO: ATTUALMENTE SONO 395 MILIONI - NEGLI STATI UNITI, LA NUOVA VARIANTE E' ORMAI RESPONSABILE DEL 98,3% DEI CONTAGI: "E' DIVENTATA UNA DELLE MALATTIE PIU' CONTAGIOSE AL MONDO, SECONDA SOLO AL MORBILLO" - FINORA I MORTI SONO STATI 5,7 MILIONI SU UNA POPOLAZIONE DI 7 MILIARDI: NEI DUE ANNI DI INFLUENZA SPAGNOLA NE MORIRONO 50 MILIONI SU 2 MILIARDI...


     
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    Vittorio Sabadin per La Stampa

     

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    A causa di Omicron, da un secolo nel mondo non ci sono mai stati così tanti malati come oggi: per trovare percentuali analoghe bisogna risalire al 1918, l’anno in cui cominciò l’influenza Spagnola. Negli Stati Uniti, la nuova variante del Covid è ormai responsabile del 98,3% dei contagi e si sta diffondendo con percentuali analoghe in tutti i paesi. «Omicron – ha confermato Sara Murray, dell’Università della California - è diventata la seconda malattia più contagiosa al mondo, seconda solo al morbillo».

     

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    La nuova mutazione del Covid non è grave come lo è stata Delta, ma sta mettendo a dura prova i servizi sanitari per l’alto numero di persone infettate. Anche se i sintomi sono lievi o inesistenti, chi viene contagiato deve restare in quarantena e questo sta riducendo il numero di infermieri e medici in servizio. Negli Stati Uniti quasi 20.000 persone entrano ogni giorno in ospedale con il Covid e a molte altre il contagio viene diagnosticato negli esami ai quali si sottopongono mentre vengono ricoverate per qualcos’altro.

     

    Anche se i sintomi sono lievi o inesistenti, l’ospedale deve applicare protocolli di sicurezza aggiuntivi e isolare il paziente, aumentando il costo del suo ricovero. Sta crescendo anche il numero di bambini ricoverati, con punte significative tra chi ha meno di 5 anni. Manifestano casi lievi di bronchite o di gonfiore della gola, e la quantità di ricoveri in questa fascia di età è la più elevata da quando è cominciata la pandemia.

     

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    Le persone malate di Covid nel mondo sono attualmente 395 milioni e secondo i calcoli degli esperti citati dal “Wall Street Journal” era dal 1918 che non si registrava un numero così elevato di malati tra gli esseri umani. L’ultima grande pandemia, quella causata dal virus dell’influenza H1N1, verificatasi tra il 1918 e il 1920, uccise 50 milioni di persone su una popolazione mondiale di 2 miliardi.

     

    Il Covid ha finora causato la morte di 5,7 milioni di persone su una popolazione di 7 miliardi. Prima del 1980, quando si diffuse a livello globale la vaccinazione contro il morbillo, la malattia uccideva in media 2,5 milioni di bambini ogni anno e colpiva nove persone su dieci fra quelle che venivano in contatto con un malato.

     

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    Uno studio del Global Burden of Desease aveva già evidenziato anni fa che il numero di persone malate di qualcosa sta aumentando nel mondo di anno in anno. Nel 2013 solo il 4% degli abitanti umani della Terra non aveva avuto problemi di salute, mentre un terzo della popolazione ne aveva avuti più di cinque.

     

    Il numero di anni che ogni individuo si vede guastati da qualche malanno è aumentato dal 21% del 1990 al 31% del 2013, ed è ulteriormente cresciuto negli anni seguenti. Colpa anche dell’allungamento dell’aspettativa di vita e della prolungata vecchiaia, segnata da una miriade di acciacchi che gli anziani sopportano, perché l’alternativa resta comunque peggiore.

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