Valentina Iorio per www.corriere.it
Dopo il sorpasso della City da parte della Borsa di Amsterdam, i Paesi Bassi sono pronti a raccogliere il testimone del Regno Unito anche come meta preferita dagli studenti stranieri, in particolare quelli europei.
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Con l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, infatti, gli studenti europei non hanno più uno status privilegiato: con la Brexit vengono equiparati a quelli dei Paesi terzi e si ritrovano a dover pagare tasse e rette più alte nelle università britanniche. Per questo molti di loro hanno iniziato a cercare mete alternative per perfezionare il loro percorso di studi e proprio l’Olanda sembra essere la più ambita.
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Così cresce l’università in Olanda (grazie all’inglese)
La tendenza era già stata anticipata da un sondaggio condotto nell’estate 2020 da Study.eu, su un campione di 2.505 giovani europei che avevano intenzione di studiare nel Regno Unito per una laurea o un master. Quasi la metà degli intervistati (49%) aveva dichiarato che avrebbe scelto i Paesi Bassi come meta alternativa, seguiti dalla Germania (36%). Un altro 19% ha indicato la Francia e il 16% l'Irlanda.
Secondo Jeroen Wienen, il portavoce della Dutch National Students Association, la vocazione internazionale del sistema di studi olandese e l’ampia offerta di corsi di studio in inglese di alto livello potrebbero consentire ai Paesi Bassi di attrarre un numero sempre maggiore di studenti nei prossimi anni.
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«Questo è dovuto principalmente al fatto che i nostri programmi sono di alta qualità, la gente parla bene l'inglese e ci sono molti programmi di studio che sono interamente in inglese», ha spiegato Wienen a Euronews.
Il 95% degli olandesi parla inglese
A questo proposito vale la pena ricordare che nel 2020 i Paesi Bassi si sono classificati al primo posto nel EF English Proficiency Index, l’indice che valuta la padronanza della lingua inglese nei Paesi non anglofoni. Il 95% degli olandesi parla inglese, per gli studenti stranieri quindi è molto facile comunicare anche al di fuori dell’ambito accademico.
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In Olanda oltre 2.000 corsi di studio in inglese
Inoltre le università olandesi offrono circa 2.000 corsi di studio interamente in inglese, più di qualsiasi altro Paese europeo.
Un altro vantaggio rispetto al Regno Unito è quello economico. Le tasse d'iscrizione e il costo della vita, infatti, sono più bassi. Inoltre il livello medio degli atenei olandesi è buono e non mancano esempi di eccellenza. Secondo i dati del Qs ranking 2020 i Paesi Bassi possono vantare il miglior corso al mondo in Comunicazione e media (ad Amsterdam). Secondi posti per Architettura e Ingegneria civile (all’università di Delft), Odontoiatria (Amsterdam). E posizioni eccellenti anche per i programmi di Veterinaria di Utrecht (quarto migliore del mondo), Ingegneria meccanica a Delft (quinto posto), Storia classica e antica a Leiden (sesto).
L’addio di Londra all’Erasmus
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La fuga degli studenti europei da Londra è favorita dalla decisione del governo britannico di uscire dal programma Erasmus, decisione che costringe i giovani europei a chiedere il visto per studiare in Gran Bretagna e a pagare una retta universitaria più alta. Grazie all’Erasmus ogni anno più di 16 mila studenti della Gran Bretagna hanno studiato in Europa, mentre circa 32mila europei hanno studiato nel Regno Unito.
Il governo britannico ha promesso di lanciare un programma sostitutivo, ribattezzato «Alan Turing» in onore del celebre matematico inglese, che dovrebbe partire a settembre 2021, con un finanziamento iniziale di cento milioni di sterline. Mentre il governo della Repubblica d’Irlanda ha fatto sapere che continuerà a finanziare il programma Erasmus+ anche per gli studenti nordirlandesi.
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I finanziamenti (più generosi) per gli studenti europei
Per anni la Gran Bretagna è stata la meta preferita da tanti giovani europei, che hanno garantito all’economia britannica un surplus di 243 milioni di sterline all'anno. Con l’uscita del Regno Unito dall’Erasmus quegli stessi studenti hanno deciso di ripiegare su altri Paesi europei, Olanda in testa.
A rendere le mete europee più competitive è anche la decisione dell’Unione europea di aumentare le risorse per il programma di mobilità studentesca. Dai 14,7 miliardi di euro della vecchia Programmazione Erasmus+ (2014–2020) si passa agli oltre 26 miliardi di quella appena iniziata (2021-2027).
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