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    UN INFIDO ALLEATO - ERDOGAN, CHE ACCUSA ISRAELE E L’OCCIDENTE PER COAGULARE INTORNO A SE’ L’ISLAM POLITICO, GIOCA SU PIU’ TAVOLI: HA UN PROGRAMMA MILITARE IN COMUNE CON ISRAELE E INTANTO AIUTA HAMAS, SI E’ PRESO PEZZI DI SIRIA E LIBIA, MINACCIA CIPRO - SI OFFRE COME GARANTE DELLE FRONTIERE DELL'UNIONE EUROPEA, IN CAMBIO DI MILIARDI PER TENERSI I RIFUGIATI SIRIANI - E’ NELLA NATO E DENUNCIA IL "DOPPIO STANDARD" DEGLI EUROPEI - IL SUO ORIZZONTE È L'ASIA CENTRALE, DOVE HA COLTIVATO I RAPPORTI CON L'AZERBAIGIAN...


     
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    1 - LA PARTITA DEL SULTANO

    Estratto dell’articolo di Monica Ricci Sargentini per il “Corriere della Sera”

     

    erdogan erdogan

    «I Paesi occidentali forniscono armi a Israele senza condizioni, invece di rivolgere appelli alla calma e ignorando la violazione del diritto internazionale, perché il sangue versato è sangue dei musulmani». Non si placa l’ira del presidente turco Recep Tayyip Erdogan contro Israele e quei Paesi che appoggiano la sua reazione armata all’eccidio del 7 ottobre compiuto da Hamas. […] il leader turco ha spiazzato gli alleati della Nato definendo i terroristi islamici «un gruppo di liberazione».

     

    E ieri ha rincarato la dose attaccando anche la Commissione europea: «Quanti bambini dovranno morire prima che arrivi il momento del cessate il fuoco? Coloro che esprimono giudizi sui diritti umani e sulle libertà ignorano da tempo il diritto alla vita del popolo oppresso di Gaza». È una chiara inversione di rotta rispetto alla tela diplomatica intessuta in questi anni […] Una relazione, quella con Israele, legata anche al contrasto di un nemico, comune, l’Iran […]. Tutto questo è saltato ora. […]

    BENJAMIN NETANYAU CON RECEP TAYYIP ERDOGAN BENJAMIN NETANYAU CON RECEP TAYYIP ERDOGAN

     

    Qual è, allora, la strategia di Erdogan? Di sicuro è quella di riuscire a porsi al centro di una possibile trattativa diplomatica tra israeliani e palestinesi, proprio come è successo a proposito del conflitto in Ucraina. Ieri, infatti, il leader turco ha parlato al telefono con papa Francesco incassando l’auspicio della Santa Sede per «la soluzione dei due Stati e di uno statuto speciale per la città di Gerusalemme».

     

    Il problema è che le invettive del Sultano hanno riportato le relazioni con Israele al 2009 quando al Forum di Davos l’allora primo ministro turco interruppe il discorso del presidente israeliano Shimon Peres dicendo: «Lei sa benissimo come uccidere, so come voi ammazzate i bambini sulla spiaggia». Da lì si arrivo all‘incidente della Mavi Marmara, nel 2010, presa d’assalto dalle forze speciali israeliane, mentre cercava di forzare il blocco di Gaza. E nel 2018 l’ormai presidente rincarava la dose: «Israele è lo Stato più sionista, fascista e razzista del mondo, lo spirito di Hitler alberga in alcuni suoi leader».

    jens stoltenberg recep tayyip erdogan jens stoltenberg recep tayyip erdogan

     

    Sicuramente la mossa del presidente è dovuta anche al malumore che covava in patria per il suo silenzio […] Da più di 10 anni i capi di Hamas fanno la spola fra Istanbul e Doha, la capitale del Qatar che ospita il quartier generale dell’organizzazione. A unire Turchia, Qatar e Hamas è l’idea di «islam politico», secondo i dettami della Fratellanza musulmana. In questo modo, però, Erdogan sacrifica gli interessi strategici della Turchia alla sua fede. […]

     

    2 - SU QUANTI TAVOLI GIOCA ERDOGAN

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    Estratto dell’articolo di Giordano Stabile per “la Stampa”

     

    Recep Tayyip Erdogan gioca su tanti tavoli. Fa scelte, dichiarazioni contraddittorie, a volte una all'opposto dell'altra. Apre alla Svezia nella Nato, esalta i miliziani di Hamas come "liberatori". Minaccia di intervenire con le armi a Gaza, chiama il Papa "per fermare il massacro". Ha imparato molti anni fa, per sopravvivere. Voleva essere Erdogan e non Necmettin Erbakan. Il destino del suo predecessore, il suo mentore, […] Erbakan aveva fatto rinascere l'islam politico.

     

    vladimir putin recep tayyip erdogan silvio berlusconi vladimir putin recep tayyip erdogan silvio berlusconi

    […] Era riuscito a diventare primo ministro […] prima di essere arrestato e messo da parte dai generali, nel 1997. Anche Erbakan mostrava un volto moderato. Ma poi le parole gli uscivano di bocca: "L'Europa è malata, la cureremo: diventerà islamica, conquisteremo Roma". Un discorso dai toni jihadisti che poi sarà usato contro di lui, per disarcionarlo. Erdogan […] ha rischiato più volte, due in maniera seria. […] La notte del golpe del 15 luglio è nella sua residenza a Bursa, affacciata sul Mar di Marmara. Gli elicotteri dei golpisti stanno arrivando, per eliminarlo. Il consigliere di Putin, Patrushev, avvisa il capo dei Servizi turchi, Hakan Fidan. Erdogan viene caricato sull'aereo presidenziale per fuggire verso Istanbul, ma in cielo ci sono gli F-16 dei ribelli.

     

    silvio berlusconi con recep tayyip erdogan silvio berlusconi con recep tayyip erdogan

    Per una ragione mai chiarita, il missile che deve abbatterlo non parte. Dal 16 luglio 2016 il gioco è su più tavoli, finora soprattutto interno, investe il mondo. In patria Erdogan ha promosso il suo programma islamico in dosi omeopatiche e mantenuto la facciata laica dello Stato fondato da Ataturk. All'estero ha continuato la rincorsa trentennale all'Unione europea e la fedeltà atlantica. Ora non più.

     

    Con Putin ha sfiorato lo scontro armato in Siria, è vero, ma gli serve per sfidare l'alleato americano che protegge la mente del golpe, l'imam Fetullah Gulen. È una giravolta da vertigini. Putin ha combattuto l'islam politico con tutta la sua brutalità. Prima nel Caucaso, poi in Mesopotamia. In Medio Oriente fa leva sull'asse sciita guidato dall'Iran. Il modello di Erdogan è il sunnismo turco contaminato dall'ideologia della Fratellanza egiziana, l'opposto. Non importa. In fondo la Turchia ha un programma militare in comune con Israele, e intanto aiuta Hamas nella Striscia fino a inviare una "flottiglia di aiuti" per rompere il blocco, nel 2009.

    recep tayyip erdogan recep tayyip erdogan

     

    […] in seguito alle "primavere" […] Erdogan si prende pezzi di Siria e Libia, minaccia Cipro, scalza l'influenza secolare di potenze europee come Francia e Italia. E intanto si offre come garante delle frontiere dell'Unione europea, in cambio di miliardi per tenersi i rifugiati siriani, figli di una crisi che ha contribuito costruire. Un piede dentro, e uno fuori, come nella Nato. […] Il suo orizzonte è l'Asia centrale, dove ha coltivato i rapporti con il raiss dell'Azerbaigian fino a farne uno Stato cliente, la porta sul Mar Caspio.

    sostenitori di erdogan festeggiano sostenitori di erdogan festeggiano

     

    Denuncia il "doppio standard" degli europei, il razzismo mal celato verso gli altri continenti. La Turchia, nella sua visione deve praticare la regola islamica della taqiyyah, "prudenza e dissimulazione", finché non sarà abbastanza forte da emanciparsi. La taqiyyah l'ha applicata lui stesso all'interno della Repubblica laica, per portare avanti la sua "cura islamica", a tratti jihadista, senza esporsi più del dovuto. Ha avuto successo, ha purgato il sistema giudiziario, e gran parte delle forze armate. […]

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