ANDREINA BACCARO per il Corriere della Sera
villa inferno
Sfilano davanti al gip per gli interrogatori di garanzia gli indagati di Villa Inferno e negano quasi tutti di aver saputo che la minore coinvolta in orge e festini a base di cocaina avesse 17 anni. Ieri a Bologna è stato il giorno degli interrogatori per sei degli otto indagati nell'inchiesta per induzione alla prostituzione minorile, pornografia minorile e spaccio che ha sconvolto la città.
villa inferno
«Ero innamorato di lei, ma ho saputo tardi quanti anni avesse» ha detto al giudice l'immobiliarista 42enne che con la ragazzina ha avuto una storia di due mesi, scambiandosi con lei foto di sesso e nudo. Il proprietario del villino teatro dei party, nel frattempo passato dal carcere ai domiciliari, la scorsa settimana aveva scelto di non rispondere al gip. In silenzio è rimasto ieri anche Luca Cavazza, il 27enne ex candidato di Forza Italia e poi della Lega, ai domiciliari, accusato dalla minore di averla reclutata alle partite di basket della Virtus per portarla ai festini in cambio di cocaina.
luca cavazza 1
«La prossima settimana forniremo riscontri per dimostrare che le cose non stanno così» ha detto il suo legale Massimiliano Bacillieri. Gli altri indagati che invece si sono difesi hanno detto più o meno tutti le stesse cose. «Non ho mai partecipato ai festini a Villa Inferno e anzi quando ho saputo che frequentava altri uomini ho troncato la relazione» la difesa del 42enne P.R. Le cose starebbero diversamente per l'accusa: nell'informativa dei carabinieri si legge infatti di una fuga di notizie sull'inchiesta: l'uomo, intercettato, avrebbe cercato di sviare da sé i sospetti dopo aver appreso del fascicolo aperto in Procura.
luca cavazza
Eppure è sempre lui che la mattina del 9 marzo scorso, dopo la sfuriata della mamma della ragazzina per l'ennesima fuga da casa, chattando con la minore cerca di convincerla: «Amore, devi stare a casa almeno per un'ora, dai». E lei: «Alle 15 fai arrivare la macchina». «No, aspetta che arrivi qualcuno dei tuoi, fatti vedere una mezz' ora e poi esci.
Dai porta pazienza, arriva tua mamma ti vede così è serena». Ma nel frattempo la invita a continuare a inviargli foto di nudo. «Me l'ha portata in casa la mia ex (una escort 21enne, ndr ), pensavo fossero coetanee» si è difeso invece Fabrizio Cresi, parrucchiere 47enne che con la minore avrebbe avuto un rapporto dietro cessione di cocaina e che secondo lei le avrebbe anche proposto di prostituirsi per 2mila euro. «Sono esterrefatto, non ho mai tentato alcun approccio».
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Sostiene di averla amata anche il civilista 45enne: «Questa ragazza la amavo, sono vittima di un attacco mediatico» ha detto al giudice Letizio Magliaro, mostrando anche una foto di una cena dello scorso Natale trascorso in casa della ragazzina con la madre e il compagno di lei. Ma secondo il racconto della minore, che nel frattempo ha compiuto 18 anni, la relazione era condita da induzione a fare sesso con altri e pippate di cocaina. «Quando eravamo soli a casa sua lui mi dava della coca e quasi sempre provavamo ad avere rapporti sessuali».
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Dalle chat estrapolate dal telefono della ragazzina emerge anche il ruolo di una escort 21enne, conosciuta proprio a Villa Inferno. Sebbene l'avesse portata con sé a casa di uno degli indagati, per fare sesso in cambio di soldi e coca, nelle conversazioni tra le due sembra che la 21enne, consapevole della minore età, cerchi in qualche modo di tenerla calma. «Non andare con lui» (parlano di un proprietario di una discoteca della Riviera che le ha proposto di fare la ragazza immagine). «Sei minorenne». E ancora: «Fino ai 18 farai solo i sabati (in discoteca, ndr ) con discrezione. Devi ascoltare i più grandi».
coca festini con minorenni