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Il prisma più interessante attraverso il quale radiografare la differenza tra Inter e Pordenone era quello del monte ingaggi: 75 milioni quello dei nerazzurri, 3 quello dei ramarri. Il rapporto di 25-1 però non si è mai visto in campo e Davide, grazie alla fionda tattica di mister Colucci, ha cullato a lungo l'idea di trafiggere Golia e scrivere la favola calcistica più bella del nuovo millennio. La capolista di Serie A piega la quinta forza del girone B di Serie C solo ai calci di rigore: a esser decisivo è Padelli ma gli eroi, almeno per una sera, sono solo quelli della squadra perdente.
POCHE EMOZIONI - Spalletti schiera una formazione molto sperimentale con Pinamonti punto di riferimento offensivo supportato da Cancelo, Eder e Karamoh. L'azzurro ci prova già al 4' ma è il giovane francese a sembrare il più attivo nel primo quarto d'ora in cui succede pochissimo: al 13' è suo il tiro in porta che non genera brividi sulla schiena di Perilli. La sfida tra i due si ripete anche al 21' e questa volta l'intervento in uscita del portiere del Pordenone sull'attaccante classe 1998 è provvidenziale.
L'INTER TREMA - L'Inter sonnecchia e allora il Pordenonealla mezzora accarezza il sogno: Magnaghi spara con il sinistro da fuori, la deviazione impercettibile ma preziosa di Padelli spedisce la palla sul palo. Spalletti prova a scuotere via il torpore con gli urlacci da bordo campo e il primo segnale di vita è un tiro di Dalbert, lontano dal bersaglio. Il brasiliano soffre parecchio e non è un caso che i friuliani sfondino proprio a destra in occasione dell'occasione del 40' quando Lulli spara alto. Prima dell'intervallo l'Inter costruisce la sua azione migliore con una scorribanda ineluttabile sulla sinistra di Cancelo: il pallone in orizzontale pesca ancora in splendida solitudine Karamoh che tira in curva.
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BROZO - La ripresa si apre con Brozovic al posto di uno spento Pinamonti ma l'intervento più importante di Spalletti deve essere stato a livello psicologico perché l'Inter cambia subito marcia. Proprio il nuovo entrato è il protagonista del primo sussulto ma il suo tiro non impreziosisce una bella iniziativa di Karamoh. Al 52' ci prova da fuori anche Gagliardini con identico risultato. Passano due minuti e torna a farsi vedere la squadra ospite: solo la sfortuna impedisce a Sainz-Maza di superare Padelli con una conclusione deviata a pochi centimetri dal palo
IMPRECISO - Il festival nerazzurro dei tiri da fuori continua al 58' con il tentativo di Karamoh sventato senza incertezza da Perilli. A metà secondo tempo, dopo un tentativo di Sainz-Maza sull'esterno della rete, il giovane francese si divora un'altra occasione da rete e viene sostituito da Perisic. Il croato genera subito il panico della difesa ospite con un tiro-cross che Edernon riesce per un soffio a tramutare in oro. Perisic è il terminale invece dell'azione del 74' che fa gridare al gol i tifosi dell'Inter: il numero 44 arriva puntuale sul servizio di Cancelo ma coglie solo l'esterno della rete. Spalletti è costretto a inserire anche Icardi ma l'argentino si adegua subito alla serata di apatia sprecando una chance clamorosa all'86' su cross di Cancelo.
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SUPPLEMENTARE - La favola si estende fino ai supplementari dove il più dedeterminato è Eder che si prova con conclusioni da fuori al 94' e al 99'. Sul finire del primo overtime spunta la testa diIcardi che coglie il palo alla destra di Perilli. Pochi secondi dopo il portiere nero dice no alla punizione di Brozovic sfiorata da Ranocchia in tuffo. Dopo il mini-intervallo occasione importante per Perisic che s'invola in area senza riuscire a iniettare precisione nel tiro. Le squadre sono spossate e non riescono a evitare i calci di rigore.
RIGORI - Il "giant killing", l'espressione usata in Inghilterra quando una piccola elimina una grande in FA Cup, non si materializza: Padelli para il primo rigore di Misuraca ma poi sbagliano anche Skriniar, Lulli e Gagliardini. Si va ad oltranza: dopo l'errore di Parodi (altra parata di Padelli) Nagatomo fa svanire la favola ma non può fermare gli ineluttabili applausi a scena aperta per un Pordenone davvero commovente.