anton pilipa
La sua famiglia è felice ma ancora incredula. Lo si evince chiaramente dalle parole del fratello, Stefan: «Non potevo crederci quando l'ho saputo, eravamo convinti fosse morto».
La storia del canadese Anton Pilipa, di Vancouver, è straordinaria: era il marzo 2012 quando fu visto per l'ultima volta a Toronto.
All'epoca della scomparsa Anton aveva 34 anni, ma per lunghi anni la sua famiglia lo aveva cercato in tutti i modi, fino a giungere alla rassegnazione e al dolore. Prima di scomparire, l'uomo, ex dipendente di una ong, aveva manifestato schizofrenia e doveva essere processato per una rissa avvenuta quasi due anni prima.
Pochi giorni fa, l'inaspettata e lieta notizia: un poliziotto, in Brasile, trova un uomo avvolto in un sacco nella foresta amazzonica, nei pressi di Manaus. Si accorge che l'uomo è vivo e chiama i soccorsi per un ricovero in ospedale, risalendo alla sua identità e avvertendo immediatamente la famiglia. Stefan si è precipitato per riabbracciare il fratello, trovandolo in buone condizioni di salute.
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Anton ha raccontato di aver viaggiato a piedi e senza scarpe per oltre 10 mila km in quasi cinque anni, dormendo sempre all'addiaccio: «Avevo una borsa con me, ma me l'hanno rubata quasi subito. Ho girato tanti paesi e incontrato persone cattive così come tanti pronti a darmi una mano. Ho pensato molto e capito molte cose: tra queste, che vivere è semplice e non abbiamo bisogno di molte cose».
vancouver
Intanto, però, come riporta CBC.ca, c'è bisogno di denaro per il ritorno a casa: per questo motivo, Stefan ha lanciato una campagna di raccolta fondi sul web per le spese di viaggio.
Manaus si trova nel Brasile del nord