Francesco Piccolo per il “Corriere della Sera”
Étienne Godard, trentenne francese, stava per concludere il giro del mondo in bicicletta insieme alla compagna. Ma ha postato su Facebook una foto in cui c' è la sua bicicletta, dicendo: aiutatemi, mi hanno rubato la bici. Più precisamente ha scritto: «L' ho lasciata incustodita per cinque minuti sulla spiaggia di Castel Volturno ed è sparita». Erano partiti da Hong Kong, direzione Francia del Nord. Undici mesi di viaggio e 15 mila chilometri.
LA BICI RUBATA A ETIENNE GODARD
Mi chiedo sempre come si fa un giro del mondo in bicicletta, se per farlo omologare bisogna pedalare anche durante la traversata in mare - ma questo è irrilevante. Però, insomma, Étienne non ha potuto proseguire con la sua bicicletta, a meno che qualcuno non gliela ritrovi e gliela porti. A meno che chi gliel'ha rubata non sia un utente di Facebook e capisca la peculiarità sentimentale della questione e gliela riporti. Se vuole farlo, la rimetta lì, nello stesso posto dove l'ha presa (casomai di notte, così nessuno saprà mai chi è stato).
Qualcun altro provvederà ad avvertire Étienne. Che intanto è ripartito con una bicicletta che gli ha dato un amico napoletano (c'è sempre un risvolto bello nelle storie complicate).
Purtroppo, il mio dna campano mi fa reagire in modo errato: ha sbagliato Étienne a lasciare la bicicletta incustodita.
IL POST DI ETIENNE GODARD SULLA BICI RUBATA
So che è un errore, ma che ci posso fare, istintivamente ho subito pensato questo. Le notizie di questo genere fanno fare domande pseudofilosofiche, come per esempio: ma uno che ha girato il mondo per undici mesi, cosa ha imparato? Il giro del mondo gli ha dato fiducia sull'umanità, tanto da lasciare la bicicletta incustodita su una spiaggia di Castel Volturno?
Oppure: se uno ha girato il mondo, non ha almeno imparato che non è il caso di lasciare incustodita qualsiasi cosa sulla spiaggia di Castel Volturno? E gli abitanti di Castel Volturno si rivolterebbero contro questa affermazione che ho appena fatto, o la condividerebbero? Gli abitanti di Castel Volturno se la sono presa con il ladro oppure anche loro, come me, con la superficialità di Étienne?
castel volturno
Oppure: bisogna imparare proprio questo se si fa esperienza di tutti i continenti, che devi stare sempre attento sennò ti fregano la bici? O ancora: chi ruba le biciclette, immagina che ci sono delle storie dietro quelle biciclette, e alcune possono essere anche toccanti come questa? Può un ladro tenere conto delle variabili narrative e sentimentali? Se sì, credo che si ruberebbero pochissime cose al mondo, e si ritornerebbe a dare possibilità di furto solo a Robin Hood.
castel volturno
Ma la domanda di fondo che sta dietro questa storia e le reazioni che si sono avute, è quella più fastidiosa (o dolorosa, se sei di quelle parti): sarà vero che si può lasciare incustodita una bicicletta in Finlandia e non si può farlo in una cittadina del litorale campano?
Questa storia è diventata celebre non per il furto della bicicletta, ma per lo stereotipo che porta con sé e diffonde. Lo stereotipo fa sorridere o fa incazzare - rende indulgenti o rende indignati, dividendo l' umanità in due. Ma né l' una né l' altra sono mai state capaci di sconfiggere uno stereotipo.