Estratto dell’articolo di Serena Riformato per “la Stampa”
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Ad Atreju la ministra per la Famiglia e le Pari opportunità Eugenia Roccella parla di patriarcato. Per affermare due concetti. Primo: è soprattutto un problema degli altri. «Esiste in maniera feroce in gran parte del mondo», dice la ministra, «in Iran e in Afghanistan», dove le donne lottano «per essere libere di avere un corpo di donna». […]
intervento di paola concia ad atreju
In Occidente si affaccia un'altra minaccia nei confronti del femminile: «Ci sono nuovi rischi, non so se possiamo definirli neo-patriarcali», annuncia la ministra. «La questione del gender – dice – nega l'identità femminile, nega che le donne siano donne proprio perché hanno un corpo di donna». L'accusa è rivolta a due nemici della destra: «lo "schwa"», un simbolo grafico utilizzato per non specificare il genere del sostantivo[…]«la negazione della parola donna» si può considerare «una nuova forma di oppressione, una nuova forma di patriarcato».
[…]In videocollegamento con il palco di Atreju c'è anche Paola Concia, organizzatrice di Didacta Italia, attivista Lgbtq+, […] L'ex deputata dem concorda con la ministra: «Sono stata definita fascista, io mi batterò sempre contro tutto questo: le teorie gender che cancellano le donne sono teorie che io non condivido».
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E si toglie un sassolino dalla scarpa, racconta di aver sempre combattuto contro i pregiudizi, «come la settimana scorsa quando sono stata attaccata per la mia biografia e non per quello che volevo fare». Eppure, secondo Roccella, a destra c'è più libertà per le donne: «Non è casuale che le grandi leader europee sono sempre state di destra: da Angela Merkel a Margaret Thatcher». E perché? «A destra – conclude la ministra della Famiglia – c'è amore per la libertà, una donna può affermarsi più che a sinistra». Replica la segretaria dem Elly Schlein: «Ancora non hanno spiegato cosa sia il gender di cui parlano tanto. Rivendichiamo le battaglie per l'eguaglianza, la parità di genere, i diritti lgbt, per l'Ue: questi sono già diritti fondamentali».
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