1.BREXIT: PE BOCCIA PROPOSTA CITTADINANZA, PRONTI A VETO
(ANSA) - Una proposta arrivata come una "doccia fredda" che rischia di creare nel Regno Unito una cittadinanza di "seconda classe" per gli europei dei Paesi Ue e perpetua una "preoccupante e costante incertezza".
THERESA MAY ANNUNCIA ELEZIONI ANTICIPATE
Così l'Europarlamento boccia la proposta sullo status dei cittadini Ue in Gb post-Brexit avanzata da Londra. Il Pe minaccia di porre il veto a qualsiasi accordo non basato sulla piena reciprocità e avverte: "Non approveremo alcune estensione" del termine del 30 marzo 2019 fissato per la chiusura dei negoziati.
In un documento sottoscritto dai presidenti dei quattro principali gruppi politici dell'assemblea di Strasburgo (Guy Verhofstadt dell'Alde, Manfred Weber del Ppe, Gianni Pittella dellS&D, Gabi Zimmer del GUE e Ska Keller dei Verdi), nonchè dai componenti del gruppo incaricato di seguire il dossier Brexit (Elmar Brok, Roberto Gualtieri e Danuta Hubner), si evidenzia che a fronte della "reciprocità e parità di trattamento" proposta dall'Ue, da Londra è giunta un'offerta "ben lontana da quello a cui hanno diritto i cittadini dell'Unione" in Gran Bretagna.
theresa may firma la richiesta secondo l articolo 50
Inoltre, nella nota si rileva come "a più di un anno dal referendum sulla Brexit, la proposta britannica lascia parecchie domande senza risposta". Questioni che riguardano gli studenti, i medici, i lavoratori frontalieri nonchè la data limite in base alla quale i cittadini Ue avranno un trattamento piuttosto che un altro.
"All'inizio del 2019 - si legge ancora nel documento - i deputati al PE diranno l'ultima parola sull'accordo Brexit. Nei prossimi mesi, lavoreremo a stretto contatto con il negoziatore UE e i 27 Stati membri per aiutare a orientare i negoziati. Il nostro auspicio è ottenere un ambizioso e progressivo accordo di recesso, ma vogliamo sia chiaro che un progresso sufficiente - soprattutto in materia di cittadinanza e accordo finanziario - è necessario prima di poter definire il nuovo rapporto tra l'UE e il Regno Unito. Il calendario dei negoziati termina il 30 marzo 2019 e non approveremo alcuna estensione di questo termine, perché ciò implicherebbe lo svolgimento delle elezioni europee nel Regno Unito nel maggio 2019. Una situazione semplicemente impensabile".
europarlamento-
"L'Unione europea ha la comune missione di ampliare, rafforzare ed espandere i diritti, non di ridurli. Non avalleremo mai - affermano gli europarlamentari - il ritiro retroattivo di diritti. Il Parlamento europeo si riserverà il diritto di respingere qualsiasi accordo che tratti i cittadini dell'UE, indipendentemente dalla loro cittadinanza, in modo meno favorevole di quanto non lo siano attualmente. Per noi - concludono - si tratta di una questione di diritti e valori fondamentali di base, che stanno al centro del progetto europeo".
GENTILONI JUNCKER TAJANI
2.BREXIT: TAJANI, PROPOSTA GB SU CITTADINANZA INSUFFICIENTE
(ANSA) - Una proposta assolutamente "insufficiente": così il presidente dell'Europarlamento, Antonio Tajani, ha giudicato l'offerta giunta da Londra sulla cittadinanza per gli europei residenti in Gb finita nel mirino dell'assemblea di Strasburgo. "Per l'Europarlamento - ha scritto Tajani su twitter - è prioritario tutelare i diritti dei tre milioni di cittadini Ue" che vivono nel Regno Unito. La proposta inglese, ha aggiunto, è "insufficiente" e se non cambierà il Pe è pronto "a votare contro".(
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3.GB: MAY ALLE CORDE LANCIA APPELLO AI RIVALI, 'COLLABORIAMO'
(ANSA) - Theresa May sempre più alle corde lancia un insolito appello ai rivali, a partire dal leader laburista Jeremy Corbyn, chiedendo di collaborare su proposte comuni e di realizzare insieme la Brexit. La premier britannica lo farà in un discorso in programma domani, a un anno dal suo insediamento a Downing Street, ma che viene ampiamente anticipato oggi e che domina le prime pagine di tutti i principali quotidiani del Regno Unito.
corbyn a glastonbury 2017 24
L'idea è di "contribuire e non solo criticare", con un cambiamento di tono della premier che rivela la sua imbarazzante difficoltà dopo l'insuccesso elettorale nel voto dell'8 giugno. Il Labour non può che sottolineare l'ipocrisia della leader conservatrice prima pronta a cercare una schiacciante maggioranza e ora che si ritrova "a corto di idee" invece disposta al compromesso. Dura anche la stampa del Regno, col Guardian e il Times che alimentano le voci di un complotto in casa Tory per estromettere May e lanciare una nuova sfida alla leadership del partito.